Come ormai sapete, i nostri MMOscar non finiscono con i migliori MMO del 2020. Finalmente torna il format più odiato dai poteri forti, gli Oscar Trash 2020, i premi che nessuno studio vorrebbe vincere: gli MMO più brutti e deludenti dell’anno passato, quei titoli, studi o eventi che che hanno deluso le nostre aspettative e ci hanno messo profondamente a disagio.
Nell’edizione di quest’anno abbiamo diviso gli Oscar in un totale di nove categorie, da prendere con un po’ di ironia, quindi non vi arrabbiate troppo! Potete leggere l’articolo oppure guardare la replica del nostro ultimo Salotto degli MMO (ne parliamo dal minuto 18:40). Ecco dunque i vincitori delle ambite statuette, anzi… statuacce. Come al solito, vi aspettiamo nei commenti a fondo articolo o su Facebook per sentire la vostra.
Che il disagio sia con noi e… VINCANO I PEGGIORI!
1) Il peggior trend videoludico del 2020
Questa categoria è dedicata alla moda peggiore che l’anno scorso ha preso piede nel mondo dei videogiochi. Anche stavolta, purtroppo, non sono mancati gli esempi negativi.
E il vincitore è…
Il marketing della nostalgia
Secondo posto per l’invasione di giochi e MMO mobile
Già negli anni scorsi il marketing della nostalgia aveva preso piede, ma quest’ultima annata è stata veramente una pioggia di titoli dal passato, tra remake, remastered, server classici. ed edizioni “definitive”. Tra giochi già pubblicati ed altri appena annunciati possiamo nominare Crysis Remastered, Command & Conquer Remastered Collection, Call of Duty: Modern Warfare 2 Remastered, Resident Evil 3 Remake, Final Fantasy 7 Remake, Mafia Remake, Demon’s Souls Remake, Prince of Persia Remake, Gothic Remake e Age of Empires 3: Definitive Edition, nonché gli imminenti World of Warcraft: Burning Crusade Classic e Diablo 2 Resurrected. Va bene riportare in vita grandi classici del passato, ma qui si esagera. Diamine, adesso hanno annunciato persino Total War: Rome Remastered e Imperivm Remastered, qualcuno li fermi!
2) L’evento MMO più triste del 2020
Talvolta nel mondo degli MMO capitano cose tristi: un gioco viene chiuso o cancellato, un altro viene rovinato da politiche scellerate, o magari gli sviluppatori non mantengono una promessa fatta alla community raccontando delle palesi bugie. Ecco, questo categoria riguarda l’evento legato al mondo MMO che più ci ha intristito nell’anno passato.
E il vincitore è…
Il fallimento di Chronicles of Elyria
Secondo posto per la gestione di Camelot Unchained
La morte di Chronicles of Elyria rappresenta probabilmente il più grande MMO-drama dell’anno. Questo MMORPG fantasy indipendente, finanziato su Kickstarter nel 2016, aveva fatto parlare di sè grazie alle roboanti promesse, che l’avevano reso uno dei giochi più ambiziosi di sempre. Purtroppo adesso sappiamo che quelle promesse non si realizzeranno mai: le prime avvisaglie si erano viste già nel 2018, quando Soulbound Studios era stata colpita da una serie di licenziamenti interni. I problemi sono poi continuati nel 2019 e soprattutto nel 2020, quando il progetto aveva palesemente perso la bussola: gli sviluppatori avevano iniziato il testing della pre-alpha, chiamata Trial of the Tested, mostrando un video gameplay francamente imbarazzante dopo oltre quattro anni di sviluppo. Per la cronaca Chronicles of Elyria avrebbe dovuto essere un MMO sandbox incentrato sul governo e sulla simulazione di regni feudali, non un platform 3D che scimmiotta il primo Tomb Raider (fatto peggio). Di lì a pochi giorni, il tracollo: dopo aver raccolto oltre 7,7 milioni di dollari dai giocatori, nel marzo 2020 il CEO Jeromy “Caspian” Walsh ha annunciato la chiusura di Soulbound Studios e la conseguente morte di Chronicles of Elyria, non essendo riuscito a trovare un publisher che credesse e investisse nel titolo. Dopo l’enorme putiferio che si è scatenato online il founder ha cercato di ritrattare, assicurando che il gioco è ancora in sviluppo e che arriveranno novità nei prossimi mesi, ma fossimo in voi non ci faremmo troppe speranze: quelle di Walsh sono più che altro delle mosse volte a evitare un’azione legale, dato che diversi utenti hanno già intrapreso le vie giudiziali tramite il Washington Attorney General. È proprio il caso di dirlo: RIP Chronicles of Elyria.
Medaglia d’argento per Camelot Unchained, l’erede spirituale del mitico Dark Age of Camelot: anch’esso finanziato su Kickstarter, il progetto è in sviluppo da più di otto anni ma, invece di completarlo, quelli di City State Entertainment hanno pensato bene di annunciare e pubblicare un secondo gioco, il terribile Colossus o Final Stand: Ragnarok… Ma torneremo a parlare di Camelot Unchained.
Si meritano una menzione anche la chiusura di Life is Feudal MMO, il cambio di rotta di Magic Legends e Torchlight 3 (entrambi nati come MMO per poi diventare dei semplici action RPG online) e il cambio del modello di business di ArcheAge Unchained (ricordiamo che i developer avevano promesso tutti i DLC e le espansioni gratis, salvo poi rimangiarsi la parola a causa dei bassi introiti). Tristezza a palate.
3) L’MMO peggiorato di più (o non migliorato) nel 2020
Questo Oscar Trash è dedicato all’MMO che ha visto più eventi negativi nel corso del 2020. Non per forza uscito quest’anno.
And the winner is…
Anthem
Come l’anno scorso non si può non votare Anthem, ormai morto e abbandonato. Il progetto di rilancio Anthem Next avrebbe potuto salvare dall’oblio un gioco con un potenziale enorme, ma adesso sappiamo che non vedrà mai la luce. Insomma una gestione totalmente disastrosa, su cui è inutile spendere altre parole. Tra l’altro è la prima volta che un titolo vince questa categoria degli MMOscar per due anni di fila, complimenti BioWare.
4) L’MMO col peggior modello commerciale del 2020
Questa medaglia dell’infamia è dedicata all’MMO che presenta il peggior modello di business, inconveniente, insostenibile, magari anche pay-to-win.
E il vincitore è…
Gli MMO Gamigo (ArcheAge/Rift)
Secondo posto per Star Citizen
Gamigo sta perpetrando dei disastri con i suoi MMO free-to-play: si guardi appunto ad ArcheAge e Rift, uno più pay-to-win dell’altro. Peccato, erano anche interessanti come MMO, ma sono stati distrutti da politiche avventate e disoneste.
Subito dietro si piazza Star Citizen: non è neanche uscito (e non uscirà per chissà quanto tempo ancora), ma già sono in vendita navi da centinaia di euro. Forse il primo esempio di pay-to-win conclamato già dall’alpha.
5) Il peggior studio del 2020
Questa statuaccia è per la software house che si è rivelata la peggiore nel supportare o sviluppare uno o più giochi nel 2020.
And the Oscar goes to…
Amazon Games
Secondo posto per BioWare
Come un Re Mida al contrario, Amazon Games quest’anno ha collezionato un disastro dietro l’altro, tra il fallimento praticamente istantaneo di Crucible e gli infiniti rinvii di New World. Non aiuta neanche il silenzio su Lost Ark: l’MMOARPG di Smilegate dovrebbe essere pubblicato in Occidente proprio da Amazon, ma è da quasi un anno che non ne sappiamo praticamente nulla. C’è il rischio che quando infine uscirà, sarà un prodotto già vecchio e superato dalla concorrenza. A peggiorare ulteriormente le cose è arrivata l’inchiesta del solito Jason Schreier, che ha denunciato casi di sessimo e incompetenza dilagante nei vertici dell’azienda statunitense.
Alle sue spalle BioWare: praticamente ogni settimana esce la notizia di un qualche veterano che ha lasciato la software house, ormai è rimasto solo il guscio della gloriosa compagnia di un tempo. Li aspettiamo al varco con i prossimi Dragon Age e Mass Effect, di cui continuano a mostrare dei teaser vaghi e generici. Meno parole e più fatti, please.
6) L’espansione MMO più deludente del 2020
Questa categoria è dedicata all’espansione, aggiornamento o DLC che più ci ha deluso nell’anno passato. Sia espansioni gratuite che a pagamento.
E il vincitore è…
The Elder Scrolls Online: Greymoor
Secondo posto per Destiny 2: Oltre la Luce
Greymoor è stata un’espansione davvero deludente, come ha messo in chiaro Nolvadex nella sua recensione. Uno Skyrim dei poveri, senza fascino e senza idee (ma venduto a caro prezzo): i vampiri di ZeniMax, più che far paura, sono semplicemente brutti. E d’altronde The Elder Scrolls Online non è nuovo a questi premi, dato che ha già collezionato due Oscar Trash per Morrowind nel 2017 e Summerset nel 2018. Elsweyr a parte, che era un’ottima aggiunta, queste espansioni (che ZeniMax chiama capitoli, ma non cambia la sostanza) proprio non ce la fanno a spiccare il volo.
Subito dietro Oltre la Luce (Beyond Light): l’ultima espansione di Destiny 2 rappresenta un lavoro perlopiù svogliato e approssimativo, come ha sottolineato il buon Sten nella sua review. E poi, chi è il genio che ha pensato che rimuovere contenuti dal gioco base fosse una bella idea?
7) L’MMO più deludente del 2020
Questa statuaccia è dedicata all’MMO che ha più deluso lo scorso anno. Può essere un gioco che prometteva il mondo e poi si è rivelato una mezza ciofeca, o semplicemente un gioco brutto oltre ogni aspettativa.
E il vincitore è…
Crucible
Crucible, insegna agli angeli come fallire in un mese. Un gioco brutto, ma veramente brutto, che scopiazza da un gioco e l’altro senza avere una propria identità, come potete leggere nella recensione di Damians. Un progetto confuso, giunto sul mercato in ritardo di anni, nato già morto e finito peggio, con il ridicolo tentativo di salvarlo riportandolo in closed beta. Tentativo ovviamente inutile: Amazon Games ha chiuso baracca e burattini pochi mesi dopo il lancio. Meglio così, fidatevi.
8) Il gioco più deludente del 2020
Come da titolo, il gioco più sopravvalutato uscito nel corso del 2020. E il vincitore è…
Cyberpunk 2077
Secondo posto per Disintegration
Partiamo dal presupposto che Cyberpunk 2077 non è un brutto gioco. Magari sarà anche un buon RPG, ma siamo lontani anni luce da ciò che aveva promesso CD Projekt RED. È uscito almeno un anno prima del tempo, con una campagna marketing martellante e un hype spaventoso: anche volendo sorvolare su tutti i bug, i contenuti e le feature tagliate sono davvero troppi. Per quanto CD Projekt RED possa cercare di migliorarlo con qualche patch, non sarà mai l’RPG totale e immersivo che ci era stato promesso. Sorry, Johnny.
Alle sue spalle si piazza Disintegration: “dal geniale creatore di Halo Marcus Letho”… una bella ciofeca. Un titolo ultra pompato dai comunicati stampa, che in realtà era un mediocre sparatutto strategico di stampo sci-fi. Comparto grafico indietro di 10 anni e gameplay poco interessante ne hanno decretato il fallimento: basti pensare che il comparto multiplayer era deserto già al lancio… e i server sono stati chiusi pochi mesi dopo. Per chi volesse è ancora possibile giocare la campagna single player… ma sappiate che non siete costretti a farlo. Piuttosto leggete la nostra recensione.
9) L’MMO in sviluppo che farà flop
Questo Oscar Trash è dedicato al gioco online che secondo noi nei prossimi anni flopperà.
Il vincitore è…
Camelot Unchained
Secondo posto per New World
Purtroppo Camelot Unchained è un fallimento annunciato. Anche credendo nella teoria degli infiniti mondi paralleli, non riesco a immaginarne uno in cui Camelot Unchained possa uscire e rivelarsi un grande successo. Vi chiedete perché? Provate a guardare il video qui di seguito e diteci che ne pensate: ricordiamo, l’MMORPG PvP di Mark Jacobs è stato kickstartato nel 2013, quindi quello che vedete è il risultato di almeno otto anni di sviluppo e diverse decine di milioni di dollari di finanziamento.
Al secondo posto… beh, il solito New World. Per chi si fosse perso gli aggiornamenti dell’ultimo anno ricordiamo che il progetto era nato per essere un MMORPG sandbox PvP, per poi diventare a metà sviluppo un MMORPG themepark con quest e PvP opzionale. Intendiamoci, non diciamo che il gioco finale sarà terribile, però dispiace vedere un tripla A che era nato con idee interessanti e originali trasformato nell’ennesimo MMO generico come ce ne sono duecento. Inoltre non conforta certo vedere la schizofrenica gestione di Amazon, che accumula rinvii su rinvii come se fossero bruscolini, l’ultima volta al 30 agosto 2021. Speriamo solo che, quando alla fine uscirà, New World sarà davvero pronto.
In conclusione
Grande vincitrice di questa edizione è stata sicuramente Amazon Games, complice l’epic fail di Crucible, i continui rinvii di New World e il silenzio perpetuo per quanto riguarda Lost Ark. Ma nubi oscure si addensano anche su City State Entertainment, gli sviluppatori di Camelot Unchained, che sembrano completamente allo sbaraglio. Mark Jacobs, dove sei?
Tirando le somme, gli MMOscar Trash 2020 hanno visto:
- due statuacce per Amazon Games e Crucible
- una statuaccia per Camelot Unchained
- una statuaccia per Chronicles of Elyria
- una statuaccia per Anthem
- una statuaccia per gli MMO Gamigo (ArcheAge e Rift)
- una statuaccia per The Elder Scrolls Online: Greymoor
- una statuaccia per Cyberpunk 2077
- una statuaccia per il marketing della nostalgia
Si concludono qua anche i nostri Oscar dell’infamia. Complimenti vivissimi ai vincitori! Come da tradizione, qui di seguito trovate un fulgido esempio del nostro apprezzamento.
E per voi quali sono stati i peggiori dei mesi passati? Fateci sapere la vostra!
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
Ma parliamoci chiaro ma ora come ora un mmorpg originalissimo che non è un copia incolla di un altro ma adesso chi te lo dà? Ormai è un genere talmente ripetuto e stantio che è difficile sorga un nuovo genere o un capolavoro.
Ma guarda è tutto il settore videoludico che si ripete ciclicamente, le meccaniche sono le stesse da mezzo secolo ormai e tutti si copiano con tutti, cambia solo la memoria generazionale. Se però inizi con il politically correct che ha infettato il medium negli ultimi anni, gli azionisti sempre più travalicanti nei confronti degli sviluppatori, dialoghi patetici con gli npc, trame scontate dopo 5 minuti, se io vado su New World e trovo di nuovo i Confratelli che sono fanatici pro ricchi, i Sindacati per la classe media ed i Predoni pro poveri, mi taglio le vene perchè così tanta banalità dovrebbe essere illegale in un rpg. Vabbe che è un buy to play quindi deve essere venduto a quante più persone possibili, speriamo solo che non facciano come wow che rimane con la grafica cartoon per rimanere nel pegi 13, e sperando non leggano e pensino “mah, non è una brutta idea” e cambiano anche la grafica :D
Bhahah io sta cosa della grafica non la escluderei visto gli innumerevoli dietro front fatti sarebbe l apice dei colmi ahagah
Direi che le avete azzeccate tutte, complimenti, purtroppo la situazione è abbastanza deprimente. 😑
Eh vabbè questi sono gli Oscar Trash, ma per fortuna ci sono anche tante notizie positive!
Crowfall non è menzionato nella categoria “L’MMO in sviluppo che farà flop”.
Avete una migliore aspettativa per il prodotto? O ritenete improbabile che esca entro il 2021 e meditate di menzionarlo in futuro?
Rispondendo a nome mio e non di tutta la redazione, posso dire che Crowfall, pur essendo un prodotto problematico, non lo reputo fallimentare come Camelot Unchained. Si tratta comunque di un titolo che sta seguendo una sua visione, peculiare e innovativa, anche se rimangono molte criticità. Camelot Unchained invece è il nulla assoluto.
Mi conforta il fatto che a parer tuo (forse anche vostro) tirando somme ACE non stia facendo proprio il peggio che sia possibile. Per quanto riguarda la visione innovativa di Crowfall, speriamo che non resti una bella intenzione.
I più recenti sviluppi (5.51*) vanno in direzione dell’Hunger Dome, ovvero una battle royal a squadre a tema fantasy.
Sì ma noi abbiamo sempre detto che rispettiamo il progetto Crowfall, anche se non condividiamo molte scelte degli sviluppatori. Se così non fosse non l’avremmo streammato due volte. Speriamo che esca davvero quest’anno come promesso, e in buone condizioni.
non capisco come mai abbiano disattivato i commenti per il video di Camelot Unchained, son Sicuro che ne avrebbero parlato tutti bene…oh…wait…. >.<