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Tutti gli MMO che abbiamo perso nel 2021 – Speciale

Tutti gli MMO che abbiamo perso nel 2021 – Speciale

Anche quest’anno si rinnova il nostro appuntamento con la cronologia degli MMO che abbiamo perso nell’anno appena passato. Un resoconto forse triste, ma necessario per analizzare il mercato videoludico e avere così una visione storica d’insieme sul medium, in particolare sugli MMORPG: a tal proposito vi rimandiamo agli speciali che abbiamo pubblicato nel 20162017, 2018, 2019 e 2020.

Quella di quest’anno è una lista più lunga del solito: nel 2021 abbiamo infatti visto diverse perdite e cancellazioni pesanti, tra cui spiccano sicuramente quelle riguardanti Magic Legends, Defiance, Astellia Online, Warhammer 40000 Eternal Crusade, Anthem Next e soprattutto l’MMO de Il Signore degli Anelli di Amazon.

Ecco quindi nel dettaglio i principali MMO che sono stati chiusi o interrotti nel corso del 2021 in rigoroso ordine cronologico, con riferimento alla notizia nostra (se ne abbiamo trattato) o dei colleghi oltreoceano di Massively Overpowered:

  • Minecraft Earth: il gioco mobile per realtà aumentata di Minecraft era pensato con l’idea di far incontrare fisicamente e far collaborare le persone, un po’ come Pokémon GO, ma la situazione di pandemia e lockdown periodici che stiamo vivendo da due anni a questa parte lo ha tristemente condannato. Pubblicato nel 2019, il supporto è terminato lo scorso 30 giugno.
  • Guild Wars 2 su Mac: dal 18 febbraio 2021 l’MMORPG di ArenaNet non è più disponibile su Mac a causa del cessato supporto di Apple per le librerie OpenGL.
  • Life is Feudal MMO: l’MMORPG sandbox hardcore di stampo medievale di Bitbox ha avuto una vita molto travagliata. La versione massiva di Life is Feudal è inizialmente uscita in open beta nel novembre 2017, dopodiché è arrivata in early access su Steam nel gennaio 2018, per poi diventare free-to-play nel luglio 2019. Tuttavia l’MMO ha raccolto scarso seguito e nel 2020 erano rimaste solo poche centinaia di giocatori attivi, troppi pochi per un mondo virtuale enorme. I server sono stati chiusi il 18 gennaio 2021. Rimane invece online Life is Feudal: Your Own, la versione survival a server dedicati gestiti dalla community.
  • Battleborn: pubblicato nel 2016, l’hero shooter online con meccaniche da MOBA sviluppato da Gearbox non ha mai riscosso grande successo. I server sono stati spenti il 31 gennaio 2021.
  • Anthem Next: questa è storia nota. Dopo il problematico lancio di Anthem, i controversi aggiornamenti e un silenzio prolungato da parte degli sviluppatori, nel febbraio 2021 BioWare ha annunciato che Anthem Next, il progetto di reboot che avrebbe dovuto far rinascere il titolo tripla A di Electronic Arts, è stato ufficialmente cancellato. Il gioco rimane comunque online per chiunque volesse fruirne, ma non è più supportato attivamente. Le risorse sono state dirottate sullo sviluppo dei prossimi Dragon Age e Mass Effect.
  • Defiance, Defiance 2050, Eden Eternal e Twin Saga: nel febbraio 2021 Gamigo ha annunciato la chiusura di ben quattro MMO, i cui server sono stati terminati lo scorso 29 aprile. Se siete curiosi potete recuperare la nostra recensione di Defiance 2050, shooter online free-to-play pubblicato nel luglio 2018.
  • Naïca: questo MMO cross-platform 2D è andato in open beta nel novembre 2020, ma dopo appena quattro mesi Millenium Studio ha annunciato che il titolo sarebbe entrato in modalità manutenzione il 5 marzo 2021. I server dovrebbero comunque rimanere online.
  • Artifact: disponibile dal novembre 2018, il gioco di carte di Valve ha ricevuto pesanti critiche fin dalla beta e nel marzo 2019 aveva già perso il 90% dei suoi giocatori. La compagnia ha quindi licenziato molti sviluppatori, tra cui Richard Garfield (noto per essere il creatore di Magic: The Gathering), per poi mettere il titolo in modalità manutenzione. Anche in questo caso i server sono rimasti online: da Steam è possibile scaricare gratuitamente Artifact Foundry e Artifact Classic.
  • Final Fantasy XI mobile: nell’ormai lontano 2015 Nexon e Square Enix annunciarono quello che avrebbe dovuto rappresentare un remake per dispositivi mobile di Final Fantasy XI, noto MMORPG pubblicato nel 2002. Ma il progetto si è arenato ed è stato definitivamente cancellato nel dicembre 2020.
  • Population Zero: il gioco, di cui abbiamo parlato parecchio su queste pagine, era un MMO survival open world fantascientifico incentrato sull’esplorazione e sulla colonizzazione di un pianeta alieno. Il prodotto sviluppato da Enplex Games è approdato in early access su Steam nel maggio 2020, ma ha incontrato un lancio estremamente travagliato con diffusi problemi ai server. Nonostante le promesse dei developer, nulla è bastato a riportare alla ribalta Population Zero, che già pochi mesi dopo la pubblicazione sembrava deserto. Anche se non è mai giunta una comunicazione ufficiale, il team di sviluppo si è sciolto lo scorso aprile, mentre da ottobre Steam non permette di acquistare il titolo, che a questo punto possiamo definire morto a tutti gli effetti. Curiosamente, è ancora possibile acquistare la colonna sonora a 1,69€.
  • Lord of the Rings MMO: badate bene, non stiamo parlando di Lord of the Rings Online: l’MMORPG di Standing Stone Games è vivo e vegeto nonostante la veneranda età. Ci riferiamo invece al nuovo MMO de Il Signore degli Anelli realizzato in collaborazione da Amazon Games e Leyou Technologies. Il progetto, svelato per la prima volta nel settembre del 2018, avrebbe dovuto essere un MMO action next-gen e free-to-play per PC e console. Il problema è che nel dicembre del 2021 proprio Leyou è stata acquisita da Tencent,  colossale publisher e multinazionale cinese. Le conseguenti trattative contrattuali tra Amazon e Tencent hanno portato a una disputa che ha causato la cancellazione del gioco lo scorso aprile. Insomma, non un buon periodo per Amazon Games, che in questo periodo deve affrontare anche la disastrosa gestione di New World. Se siete curiosi di ciò che avrebbe potuto essere, qui di seguito potete vedere la nostra anteprima dell’MMO cancellato.

 

 

  • Assassin’s Creed 2, Prince of Persia: Forgotten Sands, Far Cry 2, Anno 1404, Might & Magic – Clash of Heroes, Splinter Cell Conviction, The Settlers 7 e Might & Magic X – Legacy: ad aprile Ubisoft ha annunciato la chiusura del comparto online di ben otto vecchi giochi, i cui server sono stati spenti il 1° giugno 2021.
  • Cronous: titolo semisconosciuto ai più, Cronous era un MMO Diablo-like free-to-play, sviluppato da Lizard Interactive e pubblicato originariamente nel 2008. Neowiz ha spento i server il 20 agosto 2021. Continua quindi la sfilza di grandi (in)successi del publisher coreano, dopo Bless Online e Bless Unleashed.
  • Magic Legends: forse il titolo che ha fatto più discutere nel 2021, e non in senso positivo. Il titolo pubblicato da Perfect World Entertainment è partito male fin dall’inizio: pubblicizzato come un MMORPG, ben presto ha chiarito la sua natura di ARPG con visuale isometrica, ricevendo una prima ondata di critiche. Dopo una serie di rinvii causati dalla pandemia, è poi entrato in open beta il 23 marzo 2021, mostrando fin da subito uno sviluppo lacunoso, la mancanza di alcune feature basilari e un gameplay discutibile, talmente banale e randomico da ricordare più un gioco mobile. A questo si è aggiunta un’ottimizzazione fallimentare, che non permetteva un’esperienza di gioco fluida e performante, nonostante il comparto grafico fosse estremamente modesto. Di conseguenza, la stragrande maggioranza dei giocatori aveva già abbandonato il titolo dopo poche settimane nonostante il suo modello free-to-play (comunque tutt’altro che onesto). Gli sviluppatori non ci hanno neanche provato a salvarlo: lo scorso giugno, appena tre mesi dopo l’inizio dell’open beta, Cryptic Studios ha annunciato la chiusura di Magic Legends dal 31 ottobre 2021, senza neanche dargli un lancio ufficiale. Dall’open beta alla tomba per direttissima, quindi, per Magic Legends: un fallimento clamoroso per una produzione che poteva fregiarsi della licenza di Magic: The Gathering, e un insegnamento per tutti su come non fare un action RPG.
  • Pathfinder Online: finanziato nel 2012 con due campagne Kickstarter, Pathfinder Online è un MMORPG fantasy sviluppato da Goblinworks. Sebbene il titolo sia basato sulla licenza ufficiale di Pathfinder, GdR cartaceo molto amato dagli appassionati, non ha praticamente nulla che lo ricordi. Nel luglio 2020 Goblinworks ha annunciato la fase di Open Enrollment, ovvero la versione 1.0 del prodotto: peccato che, nonostante le altisonanti promesse, il gioco era poco più di una pre-alpha con un mondo virtuale palesemente vuoto e incompleto, una quality of life praticamente nulla e un livello grafico da videogame dei primi anni 2000. Dopo nove anni di sviluppo disastroso, i server sono infine passati a miglior vita lo scorso novembre. A Pathfinder Online abbiamo dedicato ben due puntate di MMO-Disagio, l’ultima poco prima della chiusura dei server. A suo modo, un record.
  • Astellia Online e Astellia Royal: Astellia è l’MMORPG coreano buy-to-play pubblicato su Steam nel gennaio 2020, mentre Astellia Royal è la versione free-to-play dell’MMO, disponibile su Steam da marzo 2021. Astellia non ha mai fatto registrare grandi numeri qua in Occidente, e sicuramente non ha aiutato il fatto che il titolo ha cambiato publisher almeno tre volte, passando da Barunson E&A a Way2Bit fino all’attuale Friends Games Corp. Dopo i primi mesi i giocatori erano calati tantissimo, fino ad appena 10 utenti connessi sui server, quindi non stupisce la loro chiusura. I due titoli sono spariti da Steam senza spiegazioni lo scorso agosto: dopo alcune ore di incertezza, Studio 8 ha confermato che entrambi gli MMO avrebero chiuso i battenti il 29 ottobre 2021. Anche in questo caso, abbiamo dedicato una puntata di MMO-Disagio ad Astellia Royal.
  • Aika Online: sviluppato da JoyImpact e pubblicato da T3Fun, AIKA era un MMORPG free-to-play dedicato principalmente al PvP su larga scala. Il gioco è stato pubblicato nel lontano 2009, ma si trovava in modalità manutenzione già dal 2018. I server sono stati spenti lo scorso 29 settembre.
  • Warhammer 40000 Eternal Crusade: eccoci arrivati al gioco che vedete nell’immagine di copertina di questo articolo. Quella di Eternal Crusade è una storia triste e travagliata: originariamente il titolo di Behaviour Interactive era stato presentato come un vero MMO sulla falsariga di PlanetSide 2, salvo poi diventare un semplice sparatutto online. Essendo ambientato nell’universo fantascientifico di Warhammer 40000, comunque, Eternal Crusade permetteva di creare un personaggio scegliendo una tra quattro fazioni (Space Marine, Orki, Eldar e Chaos) e buttarsi nella mischia multiplayer in un mix di PvP e PvE. Il gioco è stato pubblicato in accesso anticipato su Steam nel gennaio 2016, ma fin dall’inizio ha messo in mostra tanti bug e una generale mancanza di pulizia e contenuti, difetti che poi si erano trascinati fino al lancio ufficiale, come avevamo evidenziato nella nostra recensione. Il team di sviluppo ha tentato di salvare il prodotto nel 2017 con una versione free-to-play chiamata Free Carnage (ebbene sì, inizialmente era venduto a prezzo pieno), ma neanche così è riuscito a imporsi in un mercato sempre più competitivo, nonostante la promessa di una futura modalità battle royale. Infine Behaviour Interactive ha annunciato la chiusura di Eternal Crusade lo scorso giugno, con i server che sono stati spenti definitivamente il 10 settembre. Continua quindi la maledizione di Warhammer nell’industria degli MMO.
  • Kingdom Under Fire 2: l’MMO ibrido action RTS-RPG dei sudcoreani Blueside era stato pubblicato in Occidente nel novembre del 2019 su Steam come buy-to-play. Noi di MMO.it eravamo anche stati invitati da Gameforge a provarlo in anteprima con un bellissimo press tour in Germania. Peccato che il gioco in sè fosse mediocre, con tante meccaniche realizzate a metà, un gameplay legnoso e un comparto tecnico obsoleto. I server sono stati chiusi lo scorso 26 ottobre, a meno di due anni dal lancio occidentale.
  • Edengrad: Edengrad era il tipico survival sandbox post-apocalittico in accesso anticipato su Steam come ce ne sono migliaia. Sviluppato da Huckleberry Games, il gioco è stato finanziato su Kickstarter nel 2016 ed è arrivato sullo store Valve nell’aprile del 2017. E in accesso anticipato è rimasto fino all’ultimo dei suoi giorni, quando lo scorso ottobre l’editore ha chiesto di interrompere la vendita del gioco.
  • Catan: World Explorers e Harry Potter Wizards Unite: entrambi i prodotti sviluppati da Niantic sono MMO mobile free-to-play basati sulla realtà aumentata, come il celebre Pokémon GO. A differenza di quest’ultimo, tuttavia, i due titoli non hanno avuto particolare seguito. Catan: World Explorers era approdato in early access nel 2020, ma è stato chiuso lo scorso 18 novembre, senza neanche ricevere un lancio ufficiale. Il gioco ambientato nell’universo di Harry Potter invece era stato pubblicato nel giugno 2019, ma i server hanno chiuso i battenti proprio oggi, 31 gennaio 2022.
  • Skydome: Skydome era un MOBA sviluppato dallo studio brasiliano Kinship Entertainment e pubblicato da Gamigo. Il titolo era stato reso disponibile in early access lo scorso agosto, ma su Steam ha visto un picco di appena 226 giocatori, di parecchio inferiore alle aspettative del publisher. Gamigo non si è quindi fatta problemi ad ammazzare il gioco senza tanti complimenti: Skydome è sparito dagli store digitali lo scorso novembre, appena tre mesi dopo la release. Praticamente un record.
  • Titanfall: pubblicato nel 2014, l’apprezzato sparatutto multiplayer di Respawn Entertainment è entrato in modalità manutenzione lo scorso dicembre, quando è stato rimosso dagli store digitali come Steam. Il gioco comunque è ancora funzionante: gli sviluppatori hanno dichiarato su Twitter che i server resteranno live “per la fanbase dedicata che ancora ci gioca”.
  • Darkflame Universe: forse qualcuno si ricorderà di LEGO Universe, l’MMORPG ambientato nell’universo dei celebri mattoncini danesi: il titolo di NetDevil uscì nell’ottobre del 2010 per vedere i suoi server spegnersi appena un anno e mezzo dopo, nel gennaio del 2012, nonostante la conversione al modello freemium. Secondo il producer Lego Universe aveva fatto registrare “entrate insoddisfacenti” da parte del suo pubblico di riferimento. Ebbene, Darkflame Universe era il server privato di LEGO Universe, un po’ come successo con Star Wars Galaxies e Warhammer Online. Il server era in closed alpha dal 2017, con gli amministratori che avevano dichiarato di essere in trattative con LEGO Group per continuare a garantire l’esistenza del prodotto. Ma purtroppo la maledizione di LEGO Universe ha colpito anche qui: i developer di Darkflame Universe hanno chiuso il server ad ottobre, ma a dicembre hanno reso disponibile il codice sorgente del gioco su Github, per chiunque volesse uppare il proprio server di LEGO Universe. Occhio però, servono competenze tecniche in materia.
  • Hyper Scape: il 2022 è appena iniziato e già abbiamo l’annuncio della prima chiusura importante. Questo frenetico shooter free-to-play cyberpunk rappresenta il disperato tentativo di Ubisoft di salire sul treno dei battle royale di grande successo, come Fortnite, Call of Duty: Warzone e Apex Legends. Ma quando è stato pubblicato nell’estate del 2020 il genere era già ampiamente saturo e, dopo i primi mesi di entusiasmo iniziale, il gioco è sparito completamente dai radar, tant’è che l’ultimo aggiornamento risale al 7 aprile 2021. Il supporto a Hyper Scape terminerà ufficialmente il 28 aprile 2022.

 

Non tutti questi giochi meritavano di chiudere o essere abbandonati. Peccato soprattutto per l’MMO de Il Signore degli Anelli di Amazon, che non vedremo mai. Come sempre, la nostra solidarietà va a chi ha giocato e amato questi mondi virtuali. Sic transit gloria MMO.

Conoscete altri giochi che sono stati interrotti o cancellati nel corso del 2021? E qual è stata per voi la perdita più sentita? Fatecelo sapere nei commenti.

 

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arlandoLorenzo "Plinious" PliniHubo Recent comment authors
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arlando
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arlando

a be per il signore degli anelli di amazon forse meglio avrebbero fatto un disastro ..forse se ne sono resi conto da soli ahahhaa

Hubo
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Hubo

Ogni anno sempre di più…mi pare che il trend sia questo…forse troppa foga di seguire mode di successo e di far uscire i prodotti il più velocemente possibile per monetizzare…

Ormai si è capito che il buon nome (dei titoli o delle case di produzione) può essere usato per far soldi “fregando” gli entusiasti player presi dall’hipe del momento…e dagli altisonanti annunci…lo ha fatto persino Rockstar…

Al giorno d’oggi non c’è niente di più prezioso di ragazzi come voi di MMO.IT che con le vostre recensioni slegate da un asservimento e completamente indipendenti potete indirizzare noi giocatori verso titoli che valgano i soldi spesi.