Siamo ormai a quarantena inoltrata, ma passeranno ancora molti giorni prima della fine di questo periodo di clausura. L’intenso nerding che ha accompagnato per molti le giornate delle ultime settimane può trovare uno sbocco in alcuni MMO che vi suggeriamo qui di seguito. Questi titoli di qualità sono adatti a quasi ogni giocatore e possono tenere impegnati per molte ore, allietando i periodi di isolamento.
Per maggiori informazioni su “cosa giocare”, consultate anche la nostra pagina dedicata ai migliori MMO. E se invece di giocare avete voglia di leggere, in questi giorni potreste pure spulciarvi i nostri migliori articoli, una selezione dei contenuti più interessanti pubblicati qui su MMO.it.
Modello di business: gioco base free-to-play, espansioni buy-to-play
Guild Wars 2 è free-to-play nel suo gioco base, e questo consente a chiunque di poter prendere confidenza con il gioco e arrivare al level cap con quanti personaggi desidera. Il leveling è veloce e la quarantena offrirà ampissimo tempo per poter capire profondamente se il gioco meriti una spesa ulteriore, che si tradurrà nel comprare l’espansione Path of Fire, che comprende peraltro anche la precedente, Heart of Thorns.
Guild Wars 2 contiene praticamente tre giochi in uno, ovvero il PvE, il PvP strutturato e il WvW, tre modalità parallele che richiedono supporto costante dal team di sviluppo. Questo ha in parte rallentato la crescita del gioco, che comunque presenta uno dei mondi fantasy più belli e vibranti che si possa esplorare in un MMO.
Negli ultimi anni ArenaNet si è concentrata soprattutto sul PvE tramite le stagioni del Living World, aggiornamenti a cadenza regolare che espandono e portano avanti la storia di Tyria: l’ultima season attualmente in corso è The Icebrood Saga.
Guild Wars 2 non è esente da difetti, relativi soprattutto alla natura un po’ stagnante del meta e dei contenuti endgame. Tuttavia, rimane uno degli MMO più genuinamente godibili e ispirati sulla piazza.
Modello di business: buy-to-play
Se siete di quelli con il gusto del macabro e non disdegnate un buon cover-based shooter, The Division 2 potrebbe fare al caso vostro: al momento infatti non c’è niente di meglio di giocare a un gioco la cui trama prende le mosse da un virus letale che ha distrutto la società umana.
Disponibile su PlayStation 4, Xbox One e PC tramite Uplay ed Epic Games Store, Tom Clancy’s The Division 2 è fruibile sia in giocatore singolo che in co-op.
Il prodotto di casa Massive Entertainment e Ubisoft riesce a portare un’ambientazione interessante, con la mappa di una Washington D.C. distrutta e decimata dal letale Dollar Flu. Il gameplay si dimostra gratificante nelle sessioni di shooting e regala esperienze di gioco varie e dinamiche, con la presenza di una vasta gamma di nemici e di loot.
Il suo cuore MMO si mostra completamente durante le fasi di gioco nelle Dark Zone, ovvero zone della mappa PvPvE, nelle quali si potrà trovare loot migliore a patto di estrarlo tramite gli elicotteri, esponendo il giocatore non solo ad ondate di nemici, ma anche a giocatori traditori che possono tradire la Divisione per portare a casa quanto ritrovato nell’area infetta.
Purtroppo, per un’esperienza davvero completa è necessario spendere qualche soldo: innanzi tutto occorre acquistare il gioco base, cosa che dà accesso a tutti i DLC usciti nell’Anno 1. Ma l’espansione Warlords of New York, uscita da poco, rappresenta il primo contenuto dell’Anno 2 ed è disponibile solo a pagamento.
Ubisoft Massive comunque aggiorna continuamente il prodotto e ne prende in considerazione i lati critici al fine di migliorare l’esperienza di gioco, e oggi si può dire che The Division 2 abbia raggiunto un ottimo livello di intrattenimento e profondità di gameplay.
Modello di business: pay-to-play
Tutti sono a casa a nerdare. Quale momento migliore quindi per tornare su World of Warcraft e sbattersi in istanza a fare dungeon come pazzi? O magari optare per qualche bel raid con un roster che finalmente riuscirete a fullare, visto che sono tutti chiusi in casa a giocare.
Volenti o nolenti, dal 2004 ad oggi World of Warcraft è ancora l’MMO imbattuto. Per anni il colosso di Blizzard non ha avuto rivali sul piano ludico, artistico e commerciale, superando i 10 milioni di giocatori e portando alla popolarità il genere MMORPG.
Oggi World of Warcraft presenta decine di razze e classi giocabili lungo un enorme mondo composto da svariati continenti, tutti traboccanti di contenuti e cose da fare. Nonostante gli anni sul groppone Blizzard ha continuato ad affinare la sua creatura, non solo aggiungendo nuove attività ma anche aggiornando gli aspetti più datati, come il sistema di combattimento e la grafica dei personaggi.
Ma c’è anche l’alternativa Classicheggiante: ricordiamo infatti che si può giocare, con un unico abbonamento, anche a World of Warcraft Classic, una versione che ripropone il gioco com’era nel 2005, nella sua forma “vanilla”. Per veri temerari.
Modello di business: buy-to-play
Ormai è passato un sacco di tempo dall’uscita di GTA 5 e potete trovare ampie opportunità di accaparrarvelo a basso prezzo. In altre parole, in giro per l’internet le key di GTA 5 ve le tirano dietro. E se volete rivivere il vecchio mondo, before the dark times, prima del coronavirus, potreste godere della curatissima ambientazione di Los Santos. A parte ovviamente le sparatorie, i razzi che volano e le macchine che si schiantano mortalmente ad ogni ora del giorno.
La modalità multiplayer di Grand Theft Auto V ha molto da dire. Disponibile su PS3, PS4, Xbox 360, Xbox One e PC, GTA Online riprende il gameplay action e l’open world del single player per dar vita a una Los Santos connessa e pulsante di vita.
Il giocatore ha libertà di sbizzarrirsi tra furti, sparatorie, rapine in banca e inseguimenti in auto, ma la genialità del titolo è che permette anche attività più tranquille e pacifiche, come fondare una società o acquistare case, uffici, vestiti e mezzi di ogni tipo, dagli elicotteri agli yacht. Già divertente in solo, GTA Online diventa davvero esplosivo se giocato in gruppo, facendo missioni e cazzeggiando con gli amici. Peccato solo per i lunghi caricamenti e il matchmaking, figli di una tecnologia un po’ obsoleta.
GTA Online è compreso in GTA V senza spese aggiuntive, con Rockstar Games che supporta costantemente il titolo con varie patch e aggiornamenti gratuiti. D’altronde GTA V rappresenta uno dei videogiochi di maggior successo di sempre, con oltre 115 milioni di copie vendute.
Modello di business: free-to-play
Alla fine a pensarci bene tutto l’internet è un grande MMO, e c’è solo l’imbarazzo della scelta su dove andare per godersi un po’ di sana azione PvP.
Potete scegliere davvero il campo di battaglia che preferite, in quest’offerta eccezionale che la rete ci offre, e in questo periodo la caccia è grossa: un sacco di gente che sull’interweb ci gira pochissimo è ora costretta dal coronavirus a restare a casa e a navigare la grande rete. I niubbini spuntano da ogni parte, mentre i cinquantenni da Facebook escono dai loro antri di naftalina e buongiornissimo pronti per un’ennesima dura giornata di lotta online.
Ma ricordate: il vero troll non è chi diffonde le notizie false, ma chi sceglie un argomento caldo e lancia il sasso, aspettando poi che siano altri a scannarsi. Dall’ombra, egli gode dell’encounter PvP che ha creato, pronto a raccogliere il drop delle lacrime del perdente.
Attualmente gli argomenti caldi abbondano, quindi i giocatori non avranno problemi a reperire risorse per le loro armi. Ve ne suggeriamo alcuni: la morte del genere MMO; gli olandesi bastardi che non accettano gli eurobond; i gusti sessuali di chi gioca a black desert online; i gusti masochistici di chi gioca a black desert online; il pay to win di black desert online; il pay to win di ogni cosa; lo scudetto viene rubato dalla Juve; Asczor è lo streamer migliore di MMO.it.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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