Non capita spesso, ma quando succede si rimane piacevolmente stupiti di ciò che si ha davanti agli occhi. Ebbene chissà quante volte abbiamo avviato la demo di un gioco nella speranza di trovare dinanzi a noi una dimostrazione esaustiva del prodotto finale, finendo sempre per ricevere l’esatto contrario. La demo di Outriders non è uno di questi casi, bensì un’eccezione che, si spera, possa influenzare anche altre software house nella trasparenza verso i consumatori.
Il titolo sviluppato dal team di People Can Fly e pubblicato da Square Enix sarà disponibile sugli scaffali fisici e digitali dal 1° aprile 2021, ma dal 25 febbraio è disponibile una demo gratuita che permette all’utenza di avere un assaggio dell’esperienza del gioco completo. All’interno della prova, disponibile su tutte le piattaforme e su PC tramite Steam, sono disponibili tutte e quattro le classi, le missioni dell’intero primo capitolo e gli incipit di alcune missioni secondarie. Un contenuto considerevole prendendo atto del fattore di rigiocabilità con le altre classi, arrivando a superare di gran lunga il monte di tre ore dichiarato dagli sviluppatori.
Tutttavia il provato non è convincente al 100%, mostrando diverse sbavature nella progettazione e nello storytelling. Prepariamoci a sbarcare sul pianeta Enoch per analizzare i lati positivi e negativi della demo del nuovo looter shooter cooperativo dallo studio di Bullestorm.
Un nuovo mondo
Il pianeta Terra è perduto, distrutto dagli stessi esseri umani che ora cercano un nuovo luogo da poter chiamare casa. Un viaggio spaziale in criosonno li conduce su Enoch, un pianeta inesplorato con una conformazione simile a quella della Terra. Su Enoch, però, c’è una tempesta definita “anomalia” che all’improvviso scatena il terrore uccidendo diversi soldati, ma donando ad altri dei poteri sovrannaturali.
Dopo le cutscene iniziali arriviamo finalmente a plasmare il nostro avatar attraverso una schermata di creazione decisamente spoglia: oltre alle caratteristiche classiche, e banali, vi sono poche altre cose da poter ritoccare del nostro alter ego. Il prologo è composto da alcune fasi di gameplay e un montaggio di cutscene dalla regia estremamente tremolante, consona per enfatizzare i momenti di tensione, ma eccessiva, superflua e fastidiosa in altri momenti narrativi. L’anomalia colpisce la zona adiacente quella di atterraggio e durante un giro di perlustrazione i manipoli di soldati vengono folgorati dalla sua scarica di fulmini. Ma questo non mette la parola fine all’esistenza del nostro personaggio, anzi ci concede una serie di poteri sovrannaturali che garantiscono un grande vantaggio sul campo di battaglia.
Da questo momento è possibile selezionare la classe del personaggio e scegliere fra i seguenti poteri: Piromante (manipolatore del fuoco a medio raggio), Mistificatore (piega lo spazio tempo e colpisce a corto raggio), Distruttore (un tank duro a morire) e Tecnomante (utilizza gadget di supporto e colpisce a lungo raggio). Ognuna di queste classi possiede una serie di abilità uniche, nonché un proprio albero delle abilità. Nel gioco completo sarà possibile scegliere tra alcune tipologie di avanzamento, arrivando a realizzare l’archetipo che più rappresenta il nostro stile di combattimento fra i tre disponibili per classe. Un sistema simile è stato già adottato da altri titoli looter shooter, come Destiny e Destiny 2.
Nella versione di prova non è però possibile comprendere quanto la progressione sia più o meno bilanciata. Ai giocatori è, infatti, concesso arrivare solamente a livello 7: è quindi difficile giudicare la qualità della progressione che, ad una prima occhiata, sembra abbastanza profonda.
Prima di passare alle impressioni sul gameplay di Outriders, è necessario spendere due parole sul comparto grafico. Il team di People Can Fly ha utilizzato il motore grafico Unreal Engine 4, realizzando dei modelli e delle texture accettabili. L’ottimizzazione, tuttavia, è un po’ ballerina, con possibili crash e cali di frame percettibili.
Il lato peggiore di questa demo sono però i caricamenti tra una zona e l’altra: Outriders non è un titolo a mondo aperto o free roaming, e possiede unicamente aree istanziate che richiedono ogni volta un caricamento, spezzando di netto il coinvolgimento. In molte occasioni i giocatori assistono a schermate finalizzate a mostrare una cutscene di pochi secondi per poi tornare, nuovamente, alla famosa schermata. Dal punto di vista grafico e dell’ottimizzazione ci si aspetta di più, e il team deve concentrarsi per risolvere queste sbavature nel tempo rimenente prima dell’uscita ufficiale.
Corri, spara, riparati e ripeti
Passiamo ora al gameplay di Outriders, concentrandoci più nello specifico sul sistema di shooting. Una volta cominciata una missione il giocatore ha la possibilità, oltre che di sparare, anche di utilizzare le coperture necessarie ad elaborare una superficiale tattica. Inoltre è possibile muovere il nostro avatar da copertura a copertura come in The Division 2, avvicinandoci ai nemici senza ricevere più danno del necessario. Inutile girarci attorno: le orde di nemici che il computer muove contro il giocatore trasformano la quiete iniziale del livello in un bullet hell senza arte né parte. Per utilizzare il comparto abilità di classe è necessario coordinarsi con i propri compagni, ma, dalle nostre ore di gameplay, non sembra essere necessaria una grande capacità tattica, risultando un gameplay molto arcade e caciarone, che si prende poco sul serio.
I livelli proposti nella demo danno l’impressione di un ambiente asettico e poco collegato al resto della mappa. Una volta conclusa la missione è necessario avvicinare il personaggio ad un grosso segnale con il logo del gioco e da lì selezionare il luogo del mondo al quale tornare tramite fast travel. Purtroppo tutto ciò smorza un po’ l’entusiasmo e, per tornare a quanto citato nel paragrafo precedente, finisce col riportarci ad un altro caricamento. Il paragone con The Division risulta più che naturale, perché il gioco di Ubisoft Massive struttura i livelli con molta cura e, una volta arrivati alla loro conclusione, sblocca una porta o una fune che ci fa tornare all’open world, dando così al giocatore un senso di interconnessione tra le aree visitate.
In ultima battuta l’inventario è a slot e permette di equipaggiare tre armi da intercambiare nelle fasi concitate di shooting, nonché il vestiario adatto all’inferno di proiettili. Come tipico dei looter shooter, gli equipaggiamenti risultano non duraturi e vengono costantemente cambiati in base al loro potere e rarità.
Non è però stato possibile potenziare il singolo armamento e avere più profondità nella personalizzazione dell’arma e delle sue statistiche. È possibile disassemblare l’equipaggiamento, collezionare risorse e raccogliere alcuni minerali in giro per la mappa di gioco, ma le relative meccaniche di crafting non sono accessibili nella demo.
Neanche un soldo di più
Ogni utente di fronte ad un nuovo videogioco con funzionalità online si chiede: ci saranno le microtransazioni? In molteplici casi la risposta è, sfortunatamente, positiva e relegata ad elementi cosmetici. Nel caso di Outriders la risposta potrebbe stupire.
Attraverso la loro pagina dedicata alle Frequently Asked Question (FAQ), gli sviluppatori hanno dato una chiara risposta sulla questione delle microtransazioni, rispondendo senza particolari argomentazioni “no”. Oltretutto il modello di business applicato da People Can Fly è atipico per i videogiochi simili ad Outriders, come i già citati Destiny di Bungie e The Division di Ubisoft. Il lead designer Piotr Nowakowski ha dichiarato che non sarà nemmeno presente un Battle Pass, preferendo quindi un approccio più “old school” e senza server dedicati, a favore di una struttura peer-to-peer.
A detta degli sviluppatori Outriders sarà un gioco completo e non un GaaS (Game as a Service), con l’eventuale possibilità di rilascio di contenuti post-lancio nel caso in cui le vendite andranno bene. Una volta acquistato il prodotto, preordinabile al prezzo di 59,99€, non ci saranno ulteriori spese e questo rappresenta sicuramente un lato positivo della produzione. Outriders uscirà il 1° aprile su Playstation 4, Xbox One, Google Stadia e PC via Steam ed Epic Games Store, nonché su PlayStation 5 e Xbox Series X/S con una versione ottimizzata.
Conclusioni
È stato un bene poter giocare la demo di Outriders, poiché grazie a questa prova è stato possibile capire molto dello shooter fantascientifico di People Can Fly. Il gioco in sé non sembra nulla di particolarmente innovativo e originale, ma nemmeno da buttare via. Outriders dà l’impressione di essere un titolo discreto e niente di particolarmente memorabile, ma divertente se giocato in cooperativa (per un massimo di tre player). Il suo gameplay arcade calza a pennello nell’azione concitata e nel marasma di skill e proiettili, ma l’ambientazione risulta poco ispirata e quasi anonima. Insomma un titolo come se ne sono già visti, che valuteremo in fase di recensione quando uscirà ufficialmente.
Studente di Scienze Politiche e Sociali, Damians è appassionato di videogiochi, film, serie TV e fumetti. Ah e non dimentichiamo anche la musica e, ovviamente, la politica. Discute di queste cose in continuazione e ha sempre qualcosa da dire. Dentro MMO.it ha finalmente trovato lo spazio per continuare a parlare di ciò che gli piace senza assillare i passanti. Insomma, una fortuna per la quiete pubblica.
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