ArenaNet è stata fondata nel 2000 da Mike O’Brien, Patrick Wyatt e Jeff Strain. Negli ultimi vent’anni la software house di Bellevue ha raccolto al suo interno centinaia di sviluppatori: artisti, creativi, designer e programmatori di talento, che hanno lavorato su Guild Wars e successivamente Guild Wars 2.
Nel corso degli anni, tuttavia, molti sono anche gli sviluppatori che hanno lasciato, vuoi per motivi finanziari, produttivi, creativi o semplicemente per cambiare aria. Di primo acchito si potrebbe pensare che gli abbandoni siano legati ai licenziamenti di massa che hanno colpito ArenaNet un anno fa, ma in realtà questa è una visione superficiale: è già dal 2009, infatti, che sono iniziate le prime defezioni importanti.
La domanda quindi è: dove sono finiti tutti gli ex sviluppatori di ArenaNet, Guild Wars e Guild Wars 2? Che cosa stanno facendo ora? Ne parleremo in questo speciale, che trae ispirazione da un video di WoodenPotatoes, YouTuber che segue da vicino il franchise in questione.
Prima di iniziare, è bene chiarire che ArenaNet conta ancora numerosi decine di sviluppatori talentuosi: non si tratta insomma di uno studio vuoto e senz’anima, ormai prossimo alla chiusura. Basti pensare che l’ultimo post ufficiale sul futuro di Guild Wars 2, di cui vi abbiamo parlato alcuni giorni, fa è stato scritto da Andrew Gray, lead content designer nonché membro di ArenaNet dal lontano 2004. Come lui, ci sono ancora tanti developer esperti, veterani del primo Guild Wars. Detto questo iniziamo con la nostra inchiesta, andando in ordine cronologico.
Undead Labs
Come dicevamo prima, Jeff Strain è uno dei tre fondatori originali di ArenaNet. Prima ancora è stato lead programmer di World of Warcraft, ha creato l’editor di campagne di StarCraft e ha lavorato su Diablo e Warcraft III (l’originale, non Warcraft 3: Reforged). Quando ha abbandonato Blizzard per fondare ArenaNet, Strain ha svolto un ruolo fondamentale nella creazione e sviluppo di Guild Wars, un titolo che ancora oggi non ha un vero successore spirituale a livello di design e meccaniche. Eye of the North, uscita nel 2007, è stata l’ultima campagna su cui ha lavorato: Jeff Strain ha lasciato ArenaNet nel 2009, prima che Guild Wars 2 fosse pubblicato o anche solo mostrato al pubblico, portandosi dietro molti altri sviluppatori.
Nello stesso anno questo primo gruppo di esuli ha fondato Undead Labs, studio locato a Seattle e incentrato sull’obiettivo di realizzare “giochi a tema zombie”, forse per capitalizzare su un trend di grande successo in quegli anni. Come ArenaNet, inoltre, la compagnia è nata con l’intento di creare giochi massivi, da fruire in compagnia di amici o perfetti sconosciuti. Per diversi anni gli sviluppatori di Undead Labs hanno dichiarato di essere al lavoro su un “MMO a tema zombie”, che tuttavia non ha mai visto la luce. Questo è dovuto al fatto che, secondo quanto dichiarato dagli stessi developer, tutti i publisher contattati al tempo volevano semplicemente “un clone di World of Warcraft” su cui fare soldi facili.
Dovendo mettere quindi da parte l’idea di un MMO originale ad alto budget, nel 2011 Undead Labs si è alleata con Microsoft Game Studios, portando così i suoi prodotti su Xbox e PC Windows. Il primo frutto di questa collaborazione è stato nel 2013 State of Decay, un single player open world survival horror (ovviamente con gli zombie), che ha incontrato un buon successo di critica e pubblico.
Negli anni successivi Undead Labs ha iniziato a guardare al mondo del mobile gaming, un mercato visto di mal occhio dai PC gamer, ma che smuove cifre sempre più importanti. Il loro primo titolo mobile era intitolato Moonrise e avrebbe dovuto essere un RPG online, ma alla fine il progetto è stato cancellato. A quel punto la software house è tornata alla carica con il brand State of Decay: dopo la pubblicazione nel 2015 di un’edizione remastered del primo capitolo, è iniziato lo sviluppo di State of Decay 2, che è poi uscito nel maggio 2018. Stavolta la grossa novità è rappresentata dall’introduzione della co-op online, che permette di giocare insieme ad altri tre utenti. Da notare che State of Decay 2 è uscito quasi un anno dopo Path of Fire, la seconda (e al momento ultima) espansione di Guild Wars 2: in altre parole, tra i due studi è Undead Labs quello ad aver pubblicato un prodotto tripla A in tempi recenti, e al momento può permettersi investimenti maggiori di ArenaNet. Altro che morti viventi, insomma.
Sicuramente aiuta il fatto che, con l’acquisizione da parte di Microsoft nel 2018, Undead Labs è diventato uno dei team interni del programma Xbox Game Studios. Con alle spalle il supporto e il finanziamento del colosso di Redmond, lo studio viaggia in acque tranquille e ha appena annunciato State of Decay 2: Juggernaut Edition, la nuova edizione del gioco completa di tutti i contenuti, che uscirà il 13 marzo su Windows 10 e Xbox One. Riedizioni a parte, senza dubbio Undead Labs sta già sviluppando il suo prossimo gioco, che con tutta probabilità uscirà anche su Xbox Series X, la nuova console in arrivo a fine 2020. Potrebbe trattarsi di State of Decay 3 o addirittura del tanto rinviato MMO? Non lo sappiamo, ma grosse novità potrebbero arrivare già all’E3 di quest’anno.
È comunque giusto chiarire che non ci sono stati dissidi tra ArenaNet e Undead Labs, anzi: i due studi sono rimasti in buoni rapporti, tanto che all’interno di Guild Wars 2 sono presenti svariate citazioni a State of Decay. Non solo: quando nel 2019 ArenaNet è stata colpita dai licenziamenti di massa, Undead Labs si è detta disposta a dare una mano per trovare una nuova collocazione ai dipendenti usciti dallo studio di Guild Wars 2.
Amazon Game Studios
Un altro esodo da ArenaNet risale a tre anni fa. Dopo l’uscita di Heart of Thorns nell’ottobre 2015, l’allora game director Colin Johanson ha lasciato la compagnia insieme a numerosi altri sviluppatori che hanno svolto un ruolo importante nella creazione di Guild Wars 2. Questo gruppo costituiva l’ala più competitiva del team, gli sviluppatori appassionati e impegnati sul comparto PvP: lo stesso Johanson aveva definito senza mezzi termini il sistema di eSport “assolutamente cruciale” per il futuro del gioco. Nel 2016, dopo aver assistito alla deriva sempre più PvE-centrica dell’MMO ambientato a Tyria, questo manipolo avrebbe quindi deciso di cambiare aria. È giusto dire che queste speculazioni non sono mai state confermate ufficialmente, ma il fatto che circa un anno dopo ArenaNet abbia chiuso la sezione ESL di GW2 costituisce un grosso indizio in tal senso.
Tutti questi sviluppatori sono finiti in Amazon Game Studios, la divisione della multinazionale dell’e-commerce di Jeff Bezos dedicata allo sviluppo videoludico, di cui vi abbiamo già parlato nella nostra anteprima di New World. Fondata nel 2012, la software house statunitense ha finora annunciato tre giochi per PC, realizzati da altrettanti team: Breakaway (ora cancellato), Crucible e appunto New World.
A dispetto di quanto si potrebbe credere, non è su quest’ultimo MMORPG che sta lavorando il team di Colin Johanson, bensì su Crucible: si tratta di uno action shooter fantascientifico multiplayer in terza persona ambientato su un mondo alieno. Qui 12 giocatori entrano in un’arena PvP e devono affrontarsi finché non rimane un solo vincitore; un’altra variazione del modello battle royale, insomma. Annunciato nel 2016, Crucible è attualmente in alpha. Sebbene non ci siano novità da un paio d’anni, il titolo compare ancora sul sito ufficiale e Amazon ha confermato che è attivamente in sviluppo, nonostante i licenziamenti che hanno interessato la compagnia lo scorso giugno. Probabilmente ne sapremo di più solo dopo il lancio di New World, che avverrà il 26 maggio.
Undead Labs e Amazon Game Studios rappresentano sicuramente gli elefanti nella stanza, ma oltre a loro ci sono altri tre studi più piccoli di cui parlare.
Tenacious Entertainment
Nel 2018 altri ex sviluppatori ArenaNet hanno aperto un terzo studio, anch’esso locato a Bellevue, chiamato appunto Tenacious Entertainment. Il CEO e fondatore è Roy Cronacher, game designer che ha lavorato sulle mount, sulle skill e su alcuni raid di Guild Wars 2.
Lo scorso ottobre la sua software house contava otto dipendenti, ma è in crescita e sta tuttora cercando dei nuovi sviluppatori da assumere. Tuttavia se vi aspettate un MMO per PC potreste restare delusi: Tenacious è infatti interessata al mobile gaming. L’obiettivo del team è creare giochi free-to-play che siano appaganti e competitivi senza cadere in meccaniche “pay-to-win”. Cronacher ha dichiarato: “Abbiamo aperto Tenacious per scuotere il modo in cui le cose vengono fatte su mobile.”
A tal proposito, l’opera prima dello studio sarà un gioco di combattimento ad arene con un gameplay frenetico e una profonda personalizzazione del personaggio. Il titolo, ancora senza nome, è attualmente in sviluppo ed è previsto per l’uscita già nel corso di quest’anno. Ce la faranno? Non lo sappiamo, ma in ogni caso la compagnia ha raccolto 3,3 milioni di dollari tra amici, familiari e investitori privati, quindi i fondi non sembrano mancare. Per saperne di più potete visitare il sito ufficiale.
One More Game
Il quarto team di cui ci apprestiamo a parlare è davvero piccolo, ma la sua storia tocca tre studi di cui abbiamo già parlato. Tutto parte dal secondo fondatore di ArenaNet, Patrick Wyatt: stiamo parlando di uno dei primi sviluppatori Blizzard, in cui ha lavorato dal 1991 al 2000 come lead programmer e producer di Warcraft, Warcraft II e StarCraft, nonché uno dei creatori del network Battle.net. Una volta lasciata Blizzard per co-fondare ArenaNet, Wyatt ha realizzato la tecnologia di rete e l’infrastruttura dei server del primo Guild Wars, che per l’epoca era davvero un gioiellino di software.
Dal 2009 al 2012 Wyatt è stato il direttore operativo di En Masse Entertainment (la compagnia di TERA), dopodiché nel 2013 anche lui si è unito ad Undead Labs. Lo sviluppatore americano ha commentato la nuova posizione dicendo: “La mia specializzazione è creare giochi multiplayer davvero grandi. Quindi magari qua lavorerò su qualcosa del genere”. Insomma, come detto prima lo studio di State of Decay aveva tutte le intenzioni di sviluppare un vero MMO, cosa che però non si è mai realizzata, almeno finora.
Nel novembre 2015 Wyatt ha lasciato Undead Labs, e indovinate un po’ dov’è finito? Ebbene sì, proprio in Amazon Game Company. Più precisamente Wyatt ha raggiunto il team di Seattle, quello impegnato nello sviluppo del già citato Crucible, tuttavia pare che anche qui non tutto sia andato liscio: tre anni dopo l’inquieto sviluppatore ha deciso di mettersi in proprio fondando un nuovo studio indipendente chiamato One More Game. Non sappiamo ancora nulla sul primo progetto di questo piccolo team, ma sul sito ufficiale dicono di specializzarsi in “giochi online”.
Manaworks
Infine, forse ricorderete che lo scorso ottobre anche il presidente Mike O’Brien ha lasciato ArenaNet. A differenza degli altri, il terzo co-fondatore non è finito in Undead Labs ma ha fondato un nuovo studio, chiamato ManaWorks. Anche in questo caso, diversi colleghi hanno seguito O’Brien nella sua nuova avventura, tra cui Brett Vickers, Isaiah Cartwright e Tirzh Bauer, con i quali ha collaborato fin dai tempi di Guild Wars Prophecies.
Al momento ManaWorks conta otto dipendenti: lo studio non ha ancora svelato il suo primo progetto, ma è già molto attivo su Reddit, dove vari sviluppatori postano regolarmente per interagire con la community. Ad esempio lo stesso Cartwright ha pubblicato un thread in cui ha spiegato le lezioni che ha imparato dai due Guild Wars: il designer ha espresso parole d’amore in particolare per il primo capitolo, dichiarando che era un gioco semplice da capire ma molto profondo. Come visibile nell’immagine qui di seguito, inoltre, Cartwright ha confessato che, col senno di poi, fu un errore togliere il sistema di mana/energia da GW2, ammettendo che il primo offriva un combattimento più strategico. Una vera strizzata d’occhio ai fan di Guild Wars che fa ben sperare, anche se al momento non è stato svelato assolutamente niente.
Il sito ufficiale recita: “Noi miriamo a creare mondi in cui vivere, abilità da scoprire e avventure da condividere con gli amici”. Una presentazione affascinante, ma anche molto vaga.
Ci siamo: come abbiamo visto, sono ben cinque gli studi nati da una costola di ArenaNet. Ci siamo concentrati sui gruppi più consistenti, tuttavia ci sono molti altri sviluppatori che si sono spostati singolarmente: alcuni sono stati assunti in Bungie per Destiny 2, altri ancora lavorano su Minecraft, e via così.
In conclusione, qualunque sia la vostra opinione su Guild Wars 2, è comunque innegabile che ArenaNet come studio abbia scritto una pagina importante del genere MMO. Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario dalla nascita della compagnia: speriamo dunque di poter celebrare la ricorrenza come merita.
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
Impressionante quanti ex di Blizzard e Arenanet sono sparsi in giro, ora si capisce meglio perché queste 2 compagnie sono in caduta libera :(