Power è il titolo del secondo capitolo di Champions, il finale di The Icebrood Saga, la quinta stagione del Living World di Guild Wars 2 iniziata nel settembre 2019 con il prologo Bound by Blood. Questo nuovo contenuto, annunciato una settimana fa, è ora live sui server.
Power è giocabile gratuitamente per chi possiede Path of Fire, la seconda espansione di Guild Wars 2. Ricordiamo inoltre che acquistando Path of Fire riceverete anche Heart of Thorns, la prima espansione uscita nel 2015.
Anche stavolta ArenaNet ha invitato la redazione di MMO.it, in esclusiva italiana, a provare in anteprima il nuovo episodio! Abbiamo avuto l’onore di testare la nuova release, la sua storia e i suoi contenuti.
Come di consueto, non scenderemo troppo nei dettagli per evitare spoiler. Serrate i ranghi e sfoderate le spade perché c’è da combattere su due fronti contemporaneamente.
Nelle puntate precedenti…
Partiamo con un riassunto degli episodi precedenti della Living Season 5 di Guild Wars 2 (se non li avete ancora giocati saltate pure questo paragrafo per evitare spoiler).
Dopo una lunga ed estenuante lotta, l’elder dragon Kralkatorrik è morto. La sua minaccia si è esaurita definitivamente e le popolazioni di Tyria festeggiano questa grande vittoria. Mentre le fazioni del continente assaporano la pace ritrovata, nasce l’inquietudine per il futuro. L’antico nemico aveva riunito sotto un unico proposito le numerose gilde e tribù del pianeta ma, svanito il pericolo, vecchi dissapori ritornano a minare un equilibrio che durava da tempo.
Intanto la gilda Dragon’s Watch viene invitata a Grothmar Valley per festeggiare l’ambito risultato. Bangar Ruinbringer, l’imperatore della Blood Legion, vuole il Commander e i suoi alleati come ospiti d’onore ai banchetti organizzati per la vittoria sul drago. Tutte le legioni charr sono state invitate, ma quello che sembrava un evento celebrativo diventerà presto un piano per metterci in cattiva luce davanti ai suoi eserciti.
Bangar, invidioso e intimorito dal nostro legame con Aurene, vuole risvegliare dal suo sonno l’elder dragon Jormag per usarlo come arma contro di noi e le popolazioni di Kryta, gli antichi nemici che per secoli lottarono contro la loro razza. L’imperatore, con il supporto di numerose truppe, si spingerà nell’estremo nord per iniziare il suo pericoloso piano di conquista.
Arrivati a Bjora Marches scopriremo che l’avamposto della regione è stato attaccato e gli abitanti trucidati. Questo evento farà partire una serrata ricerca nelle vicine lande morse dal gelo, per ritrovare Almorra Soulkeeper. Mentre il Commander e la Dragon’s Watch esplorano queste antiche terre si scontreranno con i sussurri di Jormag. Questo nemico, per ora impalpabile e subdolo, tenterà costantemente di sedurci e farci abbracciare la sua causa. Superate le tempeste di ghiaccio scatenate dal suo immenso potere, troveremo un antico tempio dedicato allo spirito del Corvo. Alla fine di alcune prove incontreremo un potente emissario di Jormag che ci farà una proposta spiazzante.
Il Commander si addentrerà nella regione continuando a contrastare le armate Icebrood, con lo scopo di raggiungere al più presto Bangar. L’imperatore infatti è molto vicino a risvegliare il drago antico e farlo diventare l’arma definitiva per sconfiggere chiunque gli si contrapponga.
Nonostante la Dragon’s Watch riesca a sconfiggere il redivivo Drakkar, grazie anche al potere dello spirito del Lupo, è Bangar che ne reclama la vittoria. L’astuto charr, grazie alla sua propaganda intrisa di menzogne, spingerà le proprie legioni ad iniziare una sanguinosa guerra fratricida.
Gli scontri a Drizzlewood Coast stanno andando male: le truppe nemiche sono più numerose e meglio equipaggiate. Le United Legion sono abbattute e con il morale a pezzi. Per questo Crecia organizza un incontro diplomatico in cui cerca di far rinsavire suo figlio Ryland. Questo però lascia con sdegno il tavolo delle trattative quando nota la presenza di umani tra i nostri alleati. Crecia non si arrende e cerca nuovamente di far ragionare Ryland, perso quasi completamente nei deliri di conquista del suo mentore Bangar. Il nuovo summit sembra risvegliare un po’ di lucidità nel giovane, che però svanisce poco dopo per un’infausta decisione dell’imperatore Smodur.
Nonostante la perdita di ogni altra possibilità di negoziazione le nostre forze arrivano al Wolf’s Crossing, il ponte che porta agli accampamenti nemici. Qui partirà una battaglia campale dove faremo la conoscenza di una nuova potente minaccia: la Frost Legion. Questa nuova forma di charr intrisa del potere di Jormag sorprende il Commander e preoccupa le legioni alleate. Dopo un’estenuante battaglia le truppe alleate riescono a penetrare nella cittadella di ghiaccio, la fortezza in cui si rintanano Bangar e il suo apprendista Ryland.
Anche se le difese nemiche stanno cedendo, il piano di Bangar sembra concretizzarsi. Durante uno scontro all’ultimo sangue tra il Commander e l’imperatore della Blood Legion accade il peggio. Durante la lotta Ryland svela le sue vere intenzioni e tradisce il suo mentore appena prima che il peggio accada. Il drago antico si sveglia, dona i suoi poteri al suo nuovo campione e sorprendentemente risparmia i nemici presenti per poi sparire in una fitta nebbia.
Il risveglio di Jormag fa però destare anche Primordus, l’elder dragon che racchiude in sé la forza distruttrice del fuoco. Lui, a differenza del suo simile, non ha nessuna intenzione di parlare con Aurene o di sussurrare ai Dragon’s Watch: sta ribollendo nelle viscere della terra e vuole riemergere per devastare tutta Tyria.
Gli attacchi del drago antico del fuoco si fanno sentire in molte regioni del pianeta. Uno in particolare mette a dura prova la capitale Asura di Rata Sum che, nonostante i secoli passati, ha ancora dei conti in sospeso con lui. Jormag e le sue gelide armate invece tentano inutilmente di portare avanti la farsa dell’alleanza stipulata dopo gli attacchi dei destroyer. Il Commander, titubante fin dal principio sull’aiuto del drago di ghiaccio, ora capisce chiaramente le sue intenzioni e quelle del suo campione Ryland.
La tregua più corta di sempre
Jormag e i suoi hanno uno strano concetto di tregua e, se avevate dubbi sulle loro intenzioni, vi faranno intendere chiaramente cosa ne pensano del concetto di aiuto reciproco. Nonostante questo alcuni vedono nel ghiaccio il male minore e questo farà salire la tensione tra gli alleati.
Guardando i contenuti si nota subito come Power non si distanzi molto da quelli visti nel capitolo precedente: punta tutto sull’introduzione di quattro nuove Dragon Response Mission, i nuovi eventi istanziati che si possono affrontare da soli o in un gruppo di massimo cinque persone. Questa volta, a differenza di Truce, il Commander non affronterà solo i destroyer ma dovrà occuparsi anche degli Icebrood, dei Sons of Svanir e dei membri della nuova Frost Legion.
Le nuove Dragon Response Mission si trovano a Fields of Ruin, Thunderhead Peaks, Lake Doric e Snowden Drifts e sono facilmente accessibili attraverso il portale delll’Eye of the North. Insieme a nuovi e vecchi alleati dovrete cercare di tenere a bada due eserciti diversi che, a quanto pare, non vedono l’ora di darsele di santa ragione. Con voi nel mezzo. Fuoco da sotto e gelo da sopra.
Come abbiamo visto precedentemente ogni missione parte con una fase di riscaldamento in cui si potranno portare a termine alcuni eventi minori, come salvare gli abitanti dei villaggi limitrofi o raccogliere risorse per le truppe amiche. Allo scadere di questo tempo partirà la missione vera e propria che segue un ciclo di meccaniche che vanno dalla scorta all’eliminazione di ondate di nemici per portare alla battaglia finale con il boss dell’istanza. Tutte cose già viste su Guild Wars 2, un po’ troppo.
Alla conclusione riceverete una ricompensa in base al rank raggiunto che, nella versione Private, verrà deciso in base al numero di alleati presenti, al numero di challenge attive e alle missioni completate nella fase preliminare. Inoltre riceverete i token di fazione spendibili da un vendor apposito, che in queste settimane sarà rappresentato da un Nano di Deldrimor. Dal 16 febbraio invece ci sarà un cambio di fazione che porterà un nuovo vendor con nuovi reward.
Con Power le Dragon Response Mission e i loro meta eventi veicolano lo sviluppo della trama, la vera protagonista di questa conclusione multicapitolo che prende il nome di Champions. Dopo Truce però non c’è stata alcuna modifica a questi contenuti che, purtroppo, peccano di longevità. Anche il loro accostamento con un poco ragionato sistema delle fazioni non aggiunge molto entusiasmo nello svolgimento. La mancanza di un sistema di ricompense ben calibrato, poi, penalizza ulteriormente la loro ripetibilità. Un grande potenziale che però manca di mordente.
Le fazioni
Per quanto riguarda le fazioni in sè, non si capisce il motivo di relegarle ad una meccanica di grind fine a se stessa. Anche se è migliorata la comunicazione di ArenaNet in merito alle date in cui arriveranno quelle nuove, queste non portano a niente di distintivo.
Così come sono state pensate non funzionano a dovere poiché non danno l’impressione di una vera alleanza in una guerra globale. Che ci siano o meno, le sorti della battaglia non hanno esiti diversi. La loro presenza non influisce sulla storia o sui dialoghi.
I veterani ricorderanno sicuramente che, durante il leveling del gioco base, il personaggio poteva scegliere una tribù di Tyria su cui investigare, aprendo a brevi ma interessanti archi narrativi con tanto di missioni diverse. Quel sistema, se riaggiornato e riadattato alle fazioni, avrebbe dato una maggiore identità a questa introduzione. Un vero peccato perché siamo di fronte ad altro potenziale sprecato che poteva originare nuovi contenuti minori ma comunque degni di nota.
Reward e Mastery
Tra le ricompense introdotte da Power troviamo due nuovi tier delle armi Dragon Slayer, che prendono il nome di Azure e Crimson. Queste sono account bound e possono essere craftate. Le skin sono simili a quelle della versione standard ma, come descrivono i loro nomi, hanno la palette cromatica che richiama l’una il ghiaccio, l’altra il fuoco, gli elementi che padroneggiano i due elder dragon rivali.
La ricompensa più ambita e originale è rappresentata dalla Deldrimor Stoneskin Infusion, che renderà la pelle del vostro personaggio come quella dei nani di Deldrimor, gli eroi che sconfissero i campioni di Primordus durante gli eventi del primo Guild Wars. A differenza di altre infusioni, non si otterrà randomicamente o attraverso collection lunghe e snervanti: basteranno 75 token della fazione nanica per farla vostra. I suddetti token si possono accumulare facendo le Dragon Response Mission o, una volta al giorno, scambiandoli per alcuni materiali di crafting.
I nuovi tier della mastery Dragon Slayer aumenteranno nuovamente i bonus che accumulerete all’interno delle missioni Dragon Response. Oltre a dei bonus temporanei alle statistiche, che manterrete anche nelle missioni successive, avrete la possibilità di assorbire le essenze dei destroyer uccisi, e stavolta anche dei servitori di Jormag. Raccogliendo le sfere di fuoco o di ghiaccio che vedrete a terra acquisirete diverse stack di might, diminuendo così la difficoltà degli incontri che sosterrete.
I bonus dati da questa mastery sono buoni soprattutto per chi svolge questi nuovi contenuti PvE da solo. In un party da cinque persone non si sente la reale esigenza di averli poichè il livello di sfida alla base non è molto alto. Per questo, se siete a corto dei punti azzurri tipici dell’Icebrood Saga e vi mancano i completamenti di mastery più utili (Portable Waystation e lo Stealth delle mount), è meglio che pensiate bene se e dove spenderli.
Conclusioni
Power si smarca dalle passate release di Guild Wars 2, che erano molto più ricche in termini di attività a scapito di una narrazione a volte troppo diluita con eventi poco significativi. In questo capitolo, come nel precedente, si torna ad eventi fin troppo semplici ma che danno più risalto alla storia e agli archi narrativi dei personaggi che stanno portando all’inevitabile scontro tra elder dragon.
Le fazioni, se potevano essere un abbozzo per un promettente sistema di reward, così come sono al momento non risultano funzionali. I loro rappresentanti sono niente di più di NPC con nomi famosi o mercanti con ricompense discutibili. Insieme ai limiti e alla scarsa ripetibilità delle Dragon Response Mission, ArenaNet manca il bersaglio per un contenuto che ha ancora del potenziale ma che necessità di modifiche mirate ad aumentarne l’interesse.
Tutti questi elementi sommati insieme danno un generale senso di lentezza, una strana calma che contrasta fortemente con la trama che parla di una guerra globale e con l’idea di un finale che dovrebbe esplodere di azione e colpi di scena. Power non è un brutto capitolo, ma rimane sotto la soglia di un lieve stupore. Speriamo che i prossimi eventi possano scuotere nuovamente la community come avevano fatto molti degli episodi precedenti.
Ricordiamo ancora che The Icebrood Saga è gratuita per chiunque abbia già Path of Fire. Ringraziamo ArenaNet e i ragazzi di Guild Wars 2 Italia – Pessimismo & Fastidio per la collaborazione. Fateci sapere la vostra opinione sul nuovo capitolo!
Gamer Bucolico, Farmatore seriale, fin da bambino si prende una tremenda cotta per il mondo dei videogiochi. Approda su Guild Wars 2 dove, da anni, spaccia materiali T6 e pessime idee. Quando non sta su Tyria si abbuffa di serie TV o cerca di tornare giovane giocando a Magic. Coltiva Fastidio e false speranze mentre cerca di prendere un 18 all’esame di Morale Jedi.
Arenanet deve recuperare quanto fatto con il core game: dare ai player la possibilità di scegliere fazioni, decisioni, strategie da scegliere ecc..
Mi rendo conto che per una living possa essere complesso,spero bene per EoD.
Io resto comunque soddisfatto del lavoro di Arenanet che sta comunque facendo uscire nuovi contenuti gratuiti, mentre è in sviluppo una nuova espansione.
Avrebbero potuto tranquillamente eclissarsi per un anno e più rilasciando semplicemente gli eventi ciclici (halloween, invernodì, 4venti ecc).
Quindi molto apprezzato.