Oggi è il settimo anniversario di Guild Was 2. Giocando all’MMO ArenaNet ci si appassiona facilmente alla storia di Tyria e in questi sette anni abbiamo vissuto molte trame. Alcune di queste storie si sono chiuse, altre sono rimaste avvolte nel mistero, altre ancora si sono aperte con War Eternal, l’ultimo episodio della quarta Living Season uscito a metà maggio.
Dopo tutti questi anni ci siamo dunque posti una domanda: “Guild Wars 2 potrà mai svincolarsi, in parte o totalmente, dagli Elder Dragon?”. Attenzione: questo speciale contiene alcuni spoiler sulla storia del gioco e del Living World, quindi proseguite nella lettura a vostro rischio e pericolo.
La storia (quasi) infinita
Fin dai primi momenti di gioco Guild Wars 2 ci presenta gli Elder Dragon, giganteschi guardiani che ciclicamente si risvegliano, tengono a bada il livello di magia del pianeta consumandone l’eccesso e poi ritornano nel loro sonno millenario. Questo porta irrimediabilmente morte e distruzione nelle regioni in cui dominano e si muovono per completare la loro missione. La loro stazza, la loro brama di magia ed i loro eserciti di minion sono una minaccia per le popolazioni di Tyria.
Per ben tre volte il Commander ed i suoi alleati hanno posto rimedio ai pericoli portati dai Draghi Antichi. Zhaitan, Mordremoth e Kralkatorrik sono stati sconfitti, non senza difficoltà. Questo però innesca un continuo ciclo di sveglia, devastazione e battaglie. Ogni volta che un drago muore, infatti, libera l’energia che ha accumulato nel mondo, destandone inevitabilmente un altro attirato dal nuovo eccesso di magia.
Tuttavia ci sono stati dei piccoli cambiamenti con i fatti accaduti nell’ultimo episodio War Eternal e c’è la speranza che la quinta stagione del Living World, che verrà annunciata il 30 agosto, possa cambiare in parte l’andamento di una trama principale che ad oggi porta semplicemente a chiedersi quale sarà il prossimo drago a risvegliarsi.
Mappa che vai, nemici che trovi…
Abbiamo visto numerose minacce arrivare e mettere in difficoltà i popoli di Tyria oltre al risveglio dei Draghi Antichi. Ci eravamo illusi che “l’affare Caudecus” nella Living Season 3 portasse a maggiori intrighi politici e ad una guerra civile nei regni di Kryta. Questo capitolo si è però risolto troppo rapidamente, alcune sottotrame sono rimaste aperte, mentre altre sono state chiuse in maniera fumosa.
Con la seconda espansione, Path of Fire, abbiamo sperato che il Commander potesse finalmente intraprendere una campagna contro una tipologia di nemico diverso. Purtroppo questo non è avvenuto e non si è usciti dal clichè della divinità che imbastisce un folle piano per il dominio del pianeta e l’eliminazione dei restanti Elder Dragon. Tutto parte e termina sempre lì.
Lo stesso stile lo ritroviamo con la ricomparsa dell’antico nemico Palawa Joko. Questo arco narrativo si conclude, troppo presto ed in maniera discutibile, con l’episodio Long Live the Lich. Qui abbiamo riassaporato per qualche momento le dinamiche e le trame di Guild Wars Nightfall, cosa che ha riacceso l’entusiasmo dei giocatori veterani della saga.
Durante il meraviglioso discorso finale, sua maestà Joko ci mostra quello che manca da tempo in Guild Wars 2. Un nemico vecchia scuola, un villain che imbastisce piani con minuzia e cerca di starci avanti sempre di un passo. Un personaggio che incarni la nostra nemesi, che ci mostri la sua follia crescere.
Questi sono i motivi che ci riportano alla domanda che ci siamo posti all’inizio: rivedremo un nemico vecchio stile che ci faccia sentire più immersi e coinvolti senza dover per forza scomodare l’ennesimo drago o una divinità impazzita?
Diciamoci la verità: gli Elder Dragon sono dei nemici imponenti e che incutono terrore, ma mancano di personalizzazione e fascino, fatta eccezione forse per Mordremoth. La sensazione di minaccia rimane, ma è come affrontare una calamità naturale. Perché gli Elder Dragon alla fine sono questo: possiamo realmente chiamare nemico uno tsunami o un tornado?
Forse è giunto il momento di un nemico più complesso, che cresca insieme a noi e che possa dare un maggior senso di pericolo e conflitto anche personale, senza scomodare gigantesche entità o personaggi impazziti di punto in bianco.
Siamo convinti che ArenaNet l’abbia già fatto con Scarlet Briar, personaggio intricato e complesso della prima Living Season, di cui ancora molti sentono la mancanza. In fondo, non sempre c’è bisogno di una minaccia globale che metta d’accordo tutti: a volte il nemico si annida nella quotidianità e nelle fazioni che abbiamo sempre considerato amiche.
AAA, Guerra tra Gilde cercasi
Un’altra osservazione sulla storia di Guild Wars 2 è la quasi totale mancanza di una lotta tra fazioni e gilde, presente nei titoli precedenti e che di fatto dà il nome al titolo di ArenaNet. Gli ingredienti di base ci sono tutti, ma vanno dosati a dovere. Le fazioni presenti sono tante e hanno già diverse ruggini tra di loro. Gli esempi potrebbero essere tanti:
- Una fazione Charr, senza la minaccia dei Draghi Antichi, vuole ampliare il proprio regno riaccendendo le ataviche diatribe contro il regno di Kryta, nato dai profughi dell’antica Ascalon.
- Gli Inquest, forti del loro livello tecnologico, vogliono eliminare tutti gli avversari che non si piegheranno alle loro leggi tecnocratiche.
- L’Ordine delle Ombre, che per secoli ha controllato nell’ombra il Crystal Desert, vuole regnare incontrastato nelle regioni desertiche, ora che la minaccia di Palawa Joko è svanita.
- Gli eventi del Living World 4, che hanno portato un grande disequilibrio nelle nebbie, potrebbero far arrivare minacce o nemici mai visti da mondi ancora inesplorati.
- Il Consortium, per accrescere il proprio dominio commerciale, cerca di destabilizzare i governi delle regioni di Tyria attraverso alleanze e inganni.
- Braham muove battaglia verso l’acerrimo nemico Jormag, eludendo gli ordini degli alleati che non vogliono l’ennesima guerra contro un Drago Antico.
Quel che arriverà…
Dunque Guild Wars 2 potrà mai svincolarsi dagli Elder Dragon? Forse no, o perlomeno non ancora. Come recita il grande meccanismo cosmico che domina Tyria: “Everything has a place in the Eternal Alchemy“. Siamo sicuri che avremo ancora a che farci, perché volenti o nolenti questi esseri giocano un ruolo importante nella trama di GW2. Sono delle minacce costanti di cui ancora non abbiamo appreso appieno la natura, la funzione e la storia. Questi guardiani fanno parte del pianeta tanto quanto gli eroi che cercano di salvarlo.
Sia chiaro, non abbiamo nulla contro i draghi. Ci hanno traghettati in avventure epiche e di questo gli siamo “riconoscenti”. Resta però il fatto che si sente la mancanza di un nemico con cui identificarsi di più: un personaggio malvagio con cui competere e perché no, di cui subire il fascino del temperamento e della complessità dei piani. Non sappiamo cosa ci sarà nel futuro di Guild Wars 2, e non ci resta che aspettare pochi giorni per avere indizi sui prossimi archi narrativi.
Ci sono ancora molte questioni irrisolte, come la funzione di Aurene ed il misterioso drago stanziato nelle profondità dell’Unending Ocean. Senza contare che da tempo una buona parte della community del gioco, e non solo, spera che il Commander si butti in una vera guerra tra gilde o che magari possa riapprodare a Cantha, il continente in cui era ambientato Factions.
E voi, in quale direzione vorreste che andasse la storia di Guild Wars 2?
Gamer Bucolico, Farmatore seriale, fin da bambino si prende una tremenda cotta per il mondo dei videogiochi. Approda su Guild Wars 2 dove, da anni, spaccia materiali T6 e pessime idee. Quando non sta su Tyria si abbuffa di serie TV o cerca di tornare giovane giocando a Magic. Coltiva Fastidio e false speranze mentre cerca di prendere un 18 all’esame di Morale Jedi.
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