Annunciato nel settembre 2020, The Wagadu Chronicles si era presentato come un progetto particolare e fortemente legato alla sua impronta minoritaria, già a partire dalla sua software house, Twin Drums, che si definiva un “team ibrido-remoto stanziato a Berlino composto da maggioranza donne, per metà neri e per un terzo queer”.
L’MMO avrebbe dovuto essere “non Eurocentrico” e voleva proporre una formula fortemente sociale ancorata al roleplay, introducendo statistiche e backstory approfondite ed ambientando l’azione in Africa, in un universo afrofantasy con una interessante grafica low-poly.
Purtroppo, queste funzionalità non hanno convinto il pubblico: il team ha annunciato infatti su Kickstarter che i fondi sono terminati ed il progetto non può più proseguire.
Peraltro The Wagadu Chronicles era disponibile dallo scorso dicembre in early access su Steam, al prezzo di 24,95€. I server verranno chiusi il prossimo 18 maggio.
Insieme al gioco, la campagna Kickstarter prometteva artbook e libri stampati a tema Wagadu Chronicles ai backer. Questi non verranno spediti, sempre se siano mai esistiti. Comunica Allan di Twin Drums:
Sono molto dispiaciuto nell’annunciare che non saremo in grado di fornire i libri stampati e le opere d’arte a coloro che hanno effettuato una donazione. Tutti noi abbiamo condiviso il vostro entusiasmo per queste edizioni e sono davvero dispiaciuto per questo risultato.
Ciò che resta del progetto The Wagadu Chronicles, che più volte a detta degli sviluppatori avrebbe dovuto dimostrare “la praticabilità commerciale di un prodotto che non si scusa di essere nero o queer“ è soltanto contenuto digitale:
- un libro PDF di lore per campagne Dungeons & Dragons (770 pagine)
- la Guida per l’Afrofantasy PDF (30 pagine)
- l’Artbook PDF (240 pagine)
- l’accesso anticipato di dicembre all’MMO, che verrà chiuso il 18 maggio.
The Wagadu Chronicles aveva concluso la campagna Kickstarter nell’ottobre 2020 con un finanziamento totale di 191,400$ (164.000€). Inizialmente, la release era prevista per fine 2022.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Get woke go broke at its best. Io non credo fosse uno scam alla The Day Before, piuttosto è uno dei tanti figli della combo tragica tra tassi bassissimi ed esg, finiti i primi e perso smalto il secondo questo mondo è imploso.
altro scam altra corsa..
Ma se io dico “non mi importa se sono queer, neri, bianchi, gialli, marroni, turchese gli sviluppatori, vorrei vedere miglioramenti e progressi nello sviluppo” sono omofobo?
No, non direi.