World of Warcraft: Burning Crusade Classic, l’attesa riproposizione di Blizzard della famosa espansione del 2007 attualmente in beta, uscirà ufficialmente il 2 giugno a mezzanotte ora italiana. A differenza di WoW Classic, essa permetterà di acquistare un boost istantaneo al livello 58, che sarà uno solo per account e non sarà utilizzabile per Draenei o Elfi del Sangue (le nuove razze dell’espansione).
Già a partire dal 18 maggio, data di uscita della pre-patch, i giocatori potranno creare il proprio personaggio Draeneo o Blood Elf così da essere preparati a varcare il Dark Portal il 2 giugno. Ma ci sarà anche un’altra scelta da compiere.
Lo stesso giorno, i giocatori dovranno infatti scegliere se far progredire il proprio personaggio verso l’espansione, oppure mantenerlo per sempre sui server Classic Era, continuando a giocare al contenuto di livello 60, in una sorta di stasi perenne. Tuttavia, al costo di 35$ sarà possibile clonare il proprio personaggio e tenerlo su entrambi i mondi.
Il 18 maggio con il lancio della pre-patch di Burning Crusade Classic, i giocatori di WoW Classic dovranno scegliere se far progredire i loro personaggi a Burning Crusade Classic con il resto del loro reame oppure se continuare a giocare all’originale WoW Classic nei nuovi server Era Classic che usciranno proprio quel giorno.
I giocatori che vogliano esperire il meglio da entrambi i mondi possono usare il servizio opzionale di cloning del personaggio, al costo di 35$, che consentirà loro di continuare a giocare una copia dei personaggi esistenti su un reame Era Classic, ma anche di avanzare dentro Burning Crusade Classic.
La notizia ha suscitato svariate polemiche. Alcuni dicono che stessa possibilità di clonare il personaggio sarebbe sbilanciata e si sarebbe dovuto costringere i giocatori ad una scelta radicale, ma per lo più ci si lamenta del prezzo eccessivo del servizio offerto. Peraltro, questo costo va ad aggiungersi ad altri, sempre di convenienza, ma già piuttosto elevati: i 69,99€ per la Deluxe Edition, visti da molti come non giustificabili, ed i 39,99€ per il boost del personaggio al livello 58. Il tutto, condito da una spruzzata di canone mensile a 13€.
Dall’altra parte, c’è anche chi difende questa possibilità, specialmente dopo la recente notizia della perdita del 29% degli utenti negli ultimi tre anni sui titoli Activision Blizzard: in qualche modo, infatti, bisogna racimolare le somme necessarie ad offrire i servizi ai giocatori.
A seguito della notizia del costo dei servizi di Burning Crusade Classic si sono scatenati i meme riguardanti Blizzard, e in particolare il CEO Bobby Kotick, che il portale Icy Veins ha raccolto in una pagina apposita.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Ho abbandonato hearthstone perchè star dietro al gioco era diventato troppo dispendioso (dall’abbandono di Brode hanno iniziato a rilasciare espansioni sbilanciate una dietro l’altra), ho lasciato wow perchè il contenuto è mediocre e poco curato, in sostanza reputo la gestione Blizzard di questi ultimi anni avida.
E quindi mi aspettavo che agissero in questo modo, senza considerare che questo tipo di atteggiamento allontanerà altri giocatori.
Problemi loro.
purtroppo non cambierà nulla ormai l’andazzo è questo da anni… ultimamente ho giocato Legion e BfA e devo dire che la storia, almeno dal punto di vista del lore, mi è piaciuta, per quanto riguarda la parte ‘competitiva’ del gioco, ormai la lascio ai bimbiminchia spendaccioni.