Ubisoft pubblica a breve distanza l’uno dall’altro tre titoli tripla A davvero possenti. Da una parte abbiamo il nuovo capitolo di Assassin’s Creed, Valhalla, che ci porta tra la Scandinavia e l’Inghilterra a suon di Vichinghi e Sassoni, dall’altra un salto nella Londra hyper tech di Watch Dogs: Legion, e al centro un tributo al mondo mitologico dell’Antica Grecia come Immortals Fenyx Rising, disponibile da inizio dicembre su PC tramite Epic Games Store e Ubisoft Store, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch, Google Stadia e Amazon Luna.
Il tributo sviluppato dalla divisione di Ubisoft Quebec vanta una vena comica “mica da ridere”, per fare un gioco di parole. A cominciare dalla voce narrante, che è quella addirittura di Zeus in persona, che a volte si lancia in soliloqui, oppure dialoga con Prometeo in scenette tutte da gustare, come quando, alla fine del lunghissimo tutorial e all’apparizione su schermo dei titoloni, si lascia sfuggire un “Ma era solo il prologo? Ulisse ha impiegato meno tempo a tornare a Itaca!”. Spassosissimo.
Per tutti gli dei!
Insomma, avrete capito che l’intera trama ruota intorno agli dei (quattro, per la precisione), all’antagonista che li ha imprigionati (o trasformati), Tifone, e all’umano (o umana) che dovrà liberarli e renderli di nuovo quelli che erano un tempo, recuperando alcuni manufatti leggendari che appartenevano a loro. L’essere umano è Fenyx, un soldato scelto apposta perché… funziona come escamotage per la trama. In un mondo di “supereroi”, che siano dei o mostri non importa, una persona qualunque è perfetta per la funzionalità della storia, specie se poi come dono per la battaglia riceve dei poteri che di fatto la tramutano in un personaggio semi-divino.
Oltretutto la narrazione, composta di milioni di cutscene che potrete saltare in buona parte (ma vi perderete la parte cinematografica) è piena di riferimenti al mondo attuale, e con attuale intendo il nostro del ventunesimo secolo. La vis comica dilaga ma tenendo un registro brillante, e va a braccetto con la grafica, decisamente fumettosa ma assai bella, curata e ben disegnata. Inoltre, oltre ai personaggi e i mob tratteggiati con perizia, il panorama risulta sorprendente, mentre la modalità foto permetterà di immortalarsi con background di statue colossali, antiche e splendide città, rovine cupe e tenebrose, ripide montagne da affrontare alla Uncharted, e voli, non pindarici, ma reali.
Da una parte troverete in Immortals tutto il repertorio che vi aspettereste di trovare in un gioco che fa pendant con i libri di Riordan: Achille, Ares o Afrodite, Efesto o Atena, piuttosto che arpie, ciclopi e minotauri. Un servizio completo che entusiasma tutti gli amanti del genere. In più a tutta questa beltà, come detto, ci potrete volare sopra, perché fin dall’esordio Fenyx acquisirà un paio d’ali che gli/le permetteranno di esibirsi in glide spettacolari, tutti dettati, in quanto a lunghezza, dalla stamina che avrete a disposizione, cosa che determinerà anche la vostra resistenza nello scalare e nel sollevare e spostare oggetti.
Le regioni dell’open world sono molto varie e riflettono la personalità della divinità che la contraddistingue: ad esempio Afrodite è immersa in una fitta vegetazione verdeggiante, mentre dalle parti del Tartaro avremo fuoco e fiamme, mentre montagne, dirupi, una sorta di automi e un clima più plumbeo e piovoso sono a discrezione di Efesto.
Terra e aria
Dicevamo dei modi di spostarsi per la mappa che avremo a disposizione. Passerete gran parte del tempo in due modi: scalare montagne e saltare giù dalle montagne. In entrambi i casi potrete potenziare le vostre abilità del caso recuperando pietre e gemme di diverso tipo, che troverete sparse per l’universo di gioco o che vi dropperanno i mob. A seconda del colore potenzierete l’equipaggiamento (con i frammenti adamantini), piuttosto che le armi o le pozioni che potrete crearvi. Così anche le abilità di combattimento e i vostri poteri divini potranno essere implementati attraverso la raccolta di speciali monete (di Caronte), che vi saranno date se completerete alcune sfide o se porterete a termine le missioni. In questo modo anche la vostra capacità di scalare e di usare le ali sarà migliorata.
Troverete poi i fulmini di Zeus che miglioreranno la vostra resistenza, perché dalla stamina dipenderà tutto il vostro splendore, ma attraverso le pozioni potrete rendervi la vita più agevole. Saltando o volando (ma anche trasportando pesi) il vostro indicatore passerà rapidamente dall’azzurro al rosso, causandovi improvvise cadute nel vuoto o la provvisoria mancanza di frecce nella vostra faretra.
Altro modo per spostarsi sarà cavalcando una moltitudine di creature, che potrete addomesticare in un modo abbastanza semplice. Avrete pure un compagno alato chiamato Fosforo, un uccello che potrà essere potenziato a sua volta. Devo dire che le prime somiglianze, ancor più che con The Legend of Zelda: Breath of the Wild, le ho viste con Assassin’s Creed per quanto riguarda l’impostazione del gioco e i vari menu, molto simili a quelli della sua controparte. Quello che distingue il tutto è l’impronta decisamente puzzle di tutto l’insieme: spesso e volentieri, infatti, dovrete risolvere enigmi più o meno intricati sia nel mondo del gioco che nelle porzioni delle Volte del Tartaro, che troverete gettandovi in aperture vulcaniche disseminate per il mondo.
I puzzle, veri protagonisti
Le Volte del Tartaro sono porzioni distinte dal resto dell’universo, locate in un mondo etereo completamente fatto di piattaforme da spostare, enormi massi da posizionare nel punto giusto, salti che richiedono assoluta precisione, bersagli da colpire con le frecce perché sblocchino altre parti del puzzle, mosaici da incastrare e tanti altri rompicapi che rappresentano una sorta di catalogo degli enigmi dei riddle-game. Le Volte sono divise in vari checkpoint da cui riprenderete se cadrete nel vuoto morendo. Alla fine del percorso otterrete, a seconda del caso, l’accesso a una ricompensa speciale oppure l’accesso allo scontro con un boss (in questo caso si chiamano Cripte e sono la parte finale di alcune fondamentali missioni, ma la sostanza non cambia: potrete ritrovarci la spada di Achille, oppure l’arco di Odisseo o l’ascia di Atlanta). I puzzle però sono sparsi anche per il mondo “reale” e il gioco è pesantemente influenzato e condizionato da queste parti, che sono preponderanti. Se non siete amanti degli enigmi, è inutile avvicinarsi a un titolo come Immortals.
Certo, ci sono anche tanti combattimenti e di vario genere, visto che oltre a spada, lance, asce e arco, potrete svolazzare mentre attaccherete i nemici, che passano dai cinghiali alle arpie ai boss dai nomi altisonanti, mostri élite che vi faranno sudare le proverbiali sette camice per trovare la tecnica giusta. Tra le altre cose avrete il dono, perché di dono si tratta (degli sviluppatori) di poter scoccare una freccia telecomandata che risulterà molto “overpowered”, nel pieno stile degli ultimi Assassin’s Creed. Saltare e volare allargheranno il ventaglio di opzioni che avrete a disposizione durante il combattimento, e devo dire che questa parte risulta decisamente divertente, come del resto avere a che fare con personaggi mitologici notissimi.
Una cosa da non trascurare poi, è il livello di difficoltà: a prescindere dai puzzle, che sono più o meno facili a seconda di quanto avete giocato a prodotti simili, le zone del mondo non sono lineari e quindi potrebbe capitarvi di far strage di orsi in un’area e poi passare a soccombere al primo mob che incontrerete 400 metri dopo.
La mappa delle divinità
Alcune zone, così come alcune sfide, saranno affrontabili solo quando vi sarete equipaggiati a dovere o avrete ottenuto le abilità necessarie. Per quanto riguarda le dimensioni della mappa non aspettatevi di essere di fronte a una replica della maestosità di Valhalla, anche se la campagna principale vi terrà impegnati una ventina di ore. La mappa non è comunque piccola, ma risulta adeguata a un gioco che, almeno a livello di toni, non si prende troppo sul serio. Nonostante la grafica cartoon che pare leggera, se vorrete giocarci in 2K o addirittura in 4K alle impostazioni massime, dovrete comunque avere delle schede di ultima generazione, altrimenti stenterete. Molti effetti sono assolutamente azzeccati, anche se in fase di creazione del personaggio si poteva fare di più, invece rimaniamo dalle parti della (in)sufficienza. Avrete poi a disposizione un hub che sbloccherete subito dopo il prologo (davvero lungo!), la Sala degli Dei, che vi farà da quartier generale “scarno”, dove potrete convertire i materiali trovati nelle vostre peregrinazioni in potenziamenti dei vostri poteri, e anche per cambiare il vostro aspetto se vi foste stufati di quello creato inizialmente.
Due parole anche sul fatto che Immortals è doppiato molto bene in italiano, quindi potrete godere dei dialoghi di Zeus, Prometeo, Fenyx e del suo amico Perseo nella nostra lingua (senza contare i sottotitoli). La colonna sonora invece è curata dal veterano Gareth Coker, autore, tra gli altri, delle musiche di Ark: Survival Evolved, Darksiders Genesis, Ori and the Blind Forest, Ori and the Will of the Wisps e del prossimo Halo Infinite. Qui ha voluto dare un tocco epico alla narrazione, con picchi epici che si alternano ad altri di sospensione emotiva, forse più in linea con un Assassin’s Creed del passato (magari anche Odyssey) piuttosto che a un gioco fumettoso come questo, ma tutto sommato apprezzabili.
Conclusioni
Immortals Fenyx Rising è un action puzzle RPG divertente e scanzonato, con una fantastica ambientazione mitologica. Probabilmente è il prodotto più simile a un gioco di Zelda che troverete su PC, e questo non è un appunto ma semmai un complimento. I personaggi sono azzeccati, ed è davvero divertente confrontarsi con “mostri” sacri della letteratura. La mappa di gioco è sufficientemente grande e variegata per assicurarvi un discreto numero di ore di intrattenimento. I dialoghi dei narratori risultano assolutamente spassosi e volare non è affatto male.
Tutto perfetto quindi? Purtroppo no. Per prima cosa il gioco è un puzzle game travestito da action, quindi c’è il rischio che ci si avvicini una fetta di pubblico convinta di andare avanti nella storia combattendo, e invece dovrà vedersela con una moltitudine di sezioni che andranno completate per progredire, o perlomeno per avere la possibilità di procedere in un certo modo. Quindi è un prodotto quasi a uso esclusivo degli amanti del genere.
In secondo luogo il personaggio principale, Fenyx, non ha una caratterizzazione troppo accentuata e risulta alla fine un po’ impersonale, colpa anche, da un punto di vista visivo, di una grande mancanza di opzioni per quanto riguarda la personalizzazione iniziale. Ma è proprio l’assenza di un’identità precisa del protagonista che fa preferire a lui/lei tutti gli altri NPC o mostri, che purtroppo non si possono impersonare. Ad esempio sarebbe stato un lampo di genio permettere al giocatore, in fase di partenza, di utilizzare Ulisse piuttosto che un altro personaggio storico come alter ego. Detto questo il gioco è comunque godibile e offre un’ambientazione unica davvero bella, disegnata con una grafica cartoon riuscita e accattivante. In ogni caso, se non siete dei maghi dei puzzle, preparatevi a mettere tra i favoriti del vostro browser i link dei walkthrough del gioco.
CONSIDERAZIONI FINALI
Immortals Fenyx Rising chiude il ciclo dei tre titoli tripla A che Ubisoft ha immesso sul mercato nel giro di un paio di mesi. Grande lavoro, in generale, dei team di sviluppatori, che hanno differenziato i prodotti quanto basta per attirare l’attenzione di un pubblico davvero vasto. In questo tributo alla mitologia greca in salsa cartoon non manca di certo il divertimento e una buona dose di umorismo che vi farà passare molte ore in allegria tra personaggi famosi, combattimenti action ed enigmi da svelare. È proprio questo aspetto che fa la differenza in Immortals: il titolo è diretto agli amanti dei puzzle game, inutile negarlo. Per progredire nella storia dovrete essere tra quelli che mangiano pane e settimana enigmistica tutti i giorni a colazione, pena essere demotivati dal proseguire. Se però siete fra questi, avrete a disposizione un gioco abbastanza vario che vi appassionerà e darà del filo da torcere alla vostra intelligenza, oltre a farvi lottare con creature davvero belle da vedere, anche grazie a una grafica niente male che a livelli alti di impostazioni sfrutterà al meglio le ultime schede video.
Un buon titolo che pecca in personalizzazione del protagonista, e che forse se fosse stato un po’ più action e un po’ meno puzzle avrebbe potuto abbracciare una fetta di pubblico maggiore.
storia carina, divertente e si segue piacevolmente, se vogliamo è anche un gioco educativo per rinfrescarsi le idee sulla mitologia greca, per molti ragazzi potrebbe essere un bel passatempo visto che le scuole son chiuse
La mitologia greca però è reinterpretata in modo molto libero XD