Un importante veterano di Blizzard ha deciso di cambiare aria: si tratta di Chris Kaleiki, che è stato designer di World of Warcraft per ben 13 anni, lavorando nello specifico sul PvP e sulle classi del gioco – specialmente sul Monaco. I veterani di WoW ricorderanno peraltro due elementi del gioco chiamati basandosi sul suo nome, a imperitura memoria del suo lavoro: gli Appunti di Kaleiki e l’NPC Caposquadra Kaleiki.
Egli lascia Blizzard perchè scontento della piega seguita dal gioco. Dichiara infatti: “per lungo tempo, ormai, e forse per troppo tempo, sono stato scontento dell’andazzo del gioco”. La decisione, a quanto pare, è stata maturata a seguito del successo di WoW Classic, che gli ha dimostrato una volta e per tutte quanto fosse più affine a lui la formula originale, rispetto a quella odierna, che Kaleiki definisce “un po’ sporcata”.
In particolare, “in Classic le gilde erano una cosa importante. Per fare qualsiasi cosa all’endgame, si doveva essere parte di una gilda. Questo comporta che i giocatori abbiano maggiore interdipendenza, dipendendo gli uni dagli altri per avere successo. E penso che questo, sebbene possa sembrare restrittivo ogni tanto, sia la chiave per creare coesione crea comunità”.
Ridurre l’importanza delle gilde per fare in modo che WoW sia fruito dai solo-player ha causato, come ben noto, uno spostamento del focus dai giocatori al puro freddo contenuto, ed ha, secondo Kaleiki, dato troppa importanza agli NPC ed alla loro storia.
Warcraft e WoW hanno sempre avuto una storia, ma ultimamente io penso che si sia esagerato nel gioco di oggi. I personaggi e i drammi di ciascuno di loro stanno prendendo troppo spazio all’interno del gioco. Invece io penso che in un mondo virtuale, in un MMO, la storia sia incarnata davvero solo dai giocatori.
Per risolvere l’attuale stato di World of Warcraft, da lui ritenuto evidentemente inaccettabile, bisognerebbe “di nuovo concentrarsi sulle feature principali, come il sistema delle gilde, che è un qualcosa di unico negli MMO”.
Ecco quindi perché Kaleiki ha deciso di lasciare Blizzard: una incompatibilità di visione tra un veterano che è convinto dell’importanza dell’interazione tra giocatori ed una software house che invece ha deciso di puntare su contenuti predeterminati e fruibili da tutti con un impegno sociale potenzialmente anche quasi nullo.
Tuttavia, Kaleiki non pensa che World of Warcraft sia al capolinea: “Tutto considerato, comunque, sul lungo periodo Blizzard e WoW continueranno ad andar bene, e io stesso tifo per Shadowlands: so che sarà un grande successo e anche io sono impaziente di giocarci”.
La nuova espansione, com’è noto, uscirà alla mezzanotte del 24 novembre, ed ha già registrato buoni feedback con l’evento pre-espansione. Inoltre Blizzard ha appena presentato gli otto dungeon che saranno presenti nell’offerta contenutistica di Shadowlands.
Per chi mastica l’inglese, Kaleiki racconta un po’ tutta la sua storia e le sue ragioni in questo video da 15 minuti.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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