L’innovazione tecnologica ormai insindacabile che avevamo previsto già da molti mesi essere stata raggiunta da Microsoft con il suo nuovo Flight Simulator è diventata realtà: il simulatore di volo è ora disponibile in anteprima per la stampa (e a proposito di ciò abbiamo realizzato già un primo streaming su Twitch e un video dedicato alle 20 regioni italiane), e da domani 18 agosto sarà ufficialmente disponibile su PC tramite Steam e Windows Store.
Flight Simulator 2020 ha realizzato l’impensabile: presenta una ricostruzione completa della Terra in scala 1:1, con edifici tridimensionali e mappe satellitari di grande dettaglio per ogni luogo. L’autogen comprende costruzioni umane, alberi, ambienti naturali, animali, traffico e una simulazione eccellente del movimento delle acque e dei flussi dell’aria.
Si tratta di una rivoluzione tecnologica paragonabile a quella che venne portata, ormai anni fa, da Google Earth, che permetteva di vedere dal satellite moltissimi luoghi del pianeta, riconoscendoli immediatamente.
Ma in questo caso si è fatto un passo ulteriore, rendendo l’ambiente di gioco fruibile e “giocabile”: non solo quindi un plastico o un acquario, ma un vero e proprio mondo virtuale interagibile ed esplorabile a bordo di svariati aerei, e nel quale sono presenti i cambiamenti climatici stagionali, le fasi lunari, la generazione di nubi. Il tutto, ovviamente, contornato da quella che probabilmente è la migliore grafica mai raggiunta su PC.
Questa rivoluzione è frutto dell’unione di due delle principali tecnologie che in questi anni sono state maggiormente sviluppate: la raccolta generica di dati e l’aumento delle prestazioni degli algoritmi di intelligenza artificiale e di machine learning.
Il primo elemento deriva dalle mappe di Bing, che Microsoft possiede e che sono eterne concorrenti delle forse più utilizzate Google Maps. Il secondo, invece, deriva principalmente da una compagnia chiamata Blackshark.ai, il cui quartier generale è a Graz, in Austria.
Quest’ultima ha realizzato un sistema di I.A. in grado di estrapolare i dati degli edifici a partire da mappe satellitari bidimensionali creandone un’approssimazione tridimensionale, che rispetti peraltro la natura del luogo e la verosimiglianza dell’architettura.
Contestualmente, è entrata in gioco anche Asobo Studio: una casa di sviluppo proveniente da Bordeaux, in Francia, specializzata nella realizzazione di motori grafici in grado di gestire enormi ambienti virtuali.
Jörg Neumann, uomo chiave di Microsoft nel progetto Flight Simulator 2020, racconta così il momento in cui ci si rese conto che l’unione di questi elementi avrebbe radicalmente cambiato il paradigma delle simulazioni virtuali:
Dopo che fornimmo ad Asobo la fotogrammetria di Seattle, che pesava sui 40 GB, Asobo costruì rapidamente un modello di un Cessna 172, e con esso volammo sopra Seattle. E lì sembrò veramente come nella realtà.
Era il 2017, e fu la data in cui iniziò ufficialmente il lavoro sul nuovo Flight Simulator, proprio a seguito di questa folgorazione. Ma mancava ancora qualcosa: un sistema che tenesse insieme queste diverse tecnologie e che fosse dotato di un potere computazionale tale per cui si potesse generare un mondo viruale, la Terra in scala 1:1, che le unisse.
Per questo venne in soccorso Azure, l’enorme rete di computazione proprietaria di Microsoft, che con il suo potere computazionale immenso riuscì a generare un modello della Terra che pesa ben 2,5 petabyte, comprendente miliardi di alberi e di edifici umani, milioni di laghi e qualsiasi strada, montagna, città e aeroporto presente sul pianeta.
La rete di Azure è anche necessaria per rendere il simulatore fruibile al grande pubblico. Nessuno, infatti, sarebbe potuto riuscire a gestire sulle proprie macchine domestiche un tale afflusso di dati, e così si decise di intraprendere la strada dello streaming, proprio come avviene su Google Earth.
Azure è utilizzata per portare sui PC degli utenti i dati provenienti dagli elementi descritti in precedenza, e per generare dinnanzi ai loro occhi la più realistica rappresentazione del nostro pianeta mai realizzata. Questo rende Flight Simulator un qualcosa in più di un mero prodotto “next gen”: siamo qui di fronte ad una sorta di “next-next gen”, cioè un cambiamento radicale nel modo di intendere la creazione, gestione e consegna dei mondi virtuali in mano ai giocatori.
La rivoluzione pone Microsoft in netto vantaggio rispetto ai competitor di Google e Amazon: il primo, con Google Stadia, ha cercato anch’esso di intraprendere la strada dello streaming, ma con risultati incerti. Amazon, al contrario, sta disperatamente cercando di realizzare giochi innovativi, forte del suo strapotere economico. Ma, come ben sappiamo attraverso l’esempio di Crucible e New World, il giudizio su di lei è ancora sospeso.
Ed è proprio Jörg Neumann che sintetizza questo nuovo concetto:
Possiamo permetterci ogni cosa: vogliamo un gruppo di un milione di animali ciascuno dei quali dotato di una sua intelligenza artificiale? Possiamo farlo. I confini della macchina locale sono infranti. Non esiste più quella barriera nel realizzare i nostri progetti. Ora l’unica cosa che conta è l’idea: decidere che cosa simulare. E ora l’idea non è più un sogno: tutto è possibile.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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