Nell’ultimo streaming Bandai Namco e Project Blue Sky, rispettivamente publisher e team di sviluppo di Blue Protocol, hanno annunciato che il gioco sarà free-to-play con microtransazioni cosmetiche.
Il nuovo MMORPG in stile anime continua infatti la sua lavorazione ed emergono sempre più informazioni sui sistemi di gioco: ieri, ad esempio, sono stati mostrati gli skill tree, il combat e, come detto, i piani economici per il titolo. A proposito di quest’ultimo punto, Bandai Namco ha promesso più volte che gli acquisti in-game saranno opzionali e per nulla influenti sul gameplay. Ci saranno nuovi colori, nuovi capelli e nuove skin, ma niente che avrà direttamente a che fare con le statistiche di gioco.
Ci sarà, però, un Season Pass, che funzionerà in modo simile a quelli già sperimentati in altri titoli, da Dota 2 ad Apex Legends fino a Red Dead Online, anche se non è dato sapere qualora il raggiungimento del massimo livello del Season Pass dia indietro i soldi spesi per lo stesso, magari sotto forma di valuta premium – com’è usanza in molte occasioni.
Il prossimo 2 marzo, inoltre, inizierà la closed beta giapponese di Blue Protocol. Questa durerà quattro giorni e vedrà la partecipazione di 50.000 utenti. Le iscrizioni alla closed beta si chiuderanno ad inizio marzo o per esaurimento posti. Durante la beta, i giocatori potranno creare due personaggi e livellarli fino al 35.
Non è ancora stata definita una data precisa di uscita per Blue Protocol: secondo le precedenti informazioni, il titolo vedrà la luce nel corso del 2020, ma soltanto per il mercato giapponese. Riguardo una release in Occidente, ancora tutto tace.
Potete vedere l’ultimo streaming di gameplay qui di seguito.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Lascia una risposta