In un post davvero denso di contenuto apparso sul sito ufficiale di Blizzard (in inglese), il game director Luis Barriga si è rivolto direttamente alla community presentando molti dei sistemi di gioco di Diablo 4.
Lo scritto di Barriga va piuttosto nel dettaglio delle varie feature prese in considerazione, ed anche quando non viene detto esplicitamente, dalle sue parole si può evincere tantissimo di come sarà Diablo 4 specialmente rispetto al suo open world ed alla sua componente multiplayer, che, anticipiamo già, sarà, malgrado tutto, piuttosto pronunciata.
#Diablo4: Development Update
– Storytelling
– Open World
– Items & ProgressionDelve For More: https://t.co/3Jbw3fDiWt pic.twitter.com/bfmh0d78t7
— Diablo (@Diablo) June 25, 2020
L’open world
L’azione di Diablo 4 si svolgerà in un open world dinamico, parzialmente condiviso in multiplayer. Non è dato sapere se esso sarà diviso in macro-zone con caricamenti tra l’una e l’altra, ma esso conterrà varie attività da svolgere, alcune delle quali aventi un impatto diretto sul luogo.
Ci sono molte attività open world: crafting, eventi, world PvP e quest secondarie, ma soprattutto i Campi. Questi sono luoghi importanti che sono stati conquistati dai nemici, e una volta liberati e purificati diventeranno avamposti amichevoli con NPC e un waypoint.
Si potrà girare per il mondo anche in sella a mount, dotate di oggetti suscettibili di progressione. Sarà possibile esibire, di fianco alla sella, uno tra più trofei sbloccati a seguito del completamento di achievement. Dice Luis Barriga:
Uno dei miei elementi preferiti riguardo alle mount è la loro customizzazione rispetto alla possibilità di portarsi dietro un trofeo sulla sella, indicando ad altri giocatori che io ho completato un certo obiettivo difficile e oscuro nella zona. Naturalmente, c’è ancora molto lavoro da fare. Ad esempio, è ancora troppo semplice rimanere bloccati mentre si usa una mount o venire disarcionati da un proiettile nemico.
Il team ha inoltre mostrato un’anteprima delle Steppe Aride (in inglese Dry Steppes), una delle cinque regioni che compongono il mondo di Sanctuarium.
Saranno presenti poi world boss, affrontabili in gruppo, e un sistema di crafting. Non molto viene detto a proposito del PvP, ma vengono citate subzone all’interno della mappa specificatamente legate agli scontri tra giocatori.
Il multiplayer
Gli sviluppatori di Diablo 4 ammettono di essere stati combattuti circa il tipo di multiplayer da inserire all’interno del loro prodotto.
Il nostro obiettivo è sempre stato quello di incorporare elementi dai giochi shared-world, ma senza che il gioco sembri addentrarsi nel territorio degli MMO. Questa è una scelta di design, non dovuta a limitazioni tecniche. Noi pensiamo che il gioco smetta di essere un vero “Diablo” e che il mondo sia considerato meno pericoloso quando si vedono troppi giocatori o troppo frequentemente.
Ma malgrado Luis Barriga non voglia affibbiare a Diablo 4 la nomea di MMO, esso rientra perfettamente nella nostra definizione. Sebbene non venga detto esplicitamente, sembra proprio che i giocatori si potranno vedere l’un l’altro nell’open world e nelle città liberate (si veda quanto scritto nel paragrafo prima sui Campi), oltre che durante le battaglie con i world boss.
I dungeon e i momenti principali della storia sono sempre privati: ne saranno parte soltanto il giocatore ed il suo party. Una volta che questi momenti sono conclusi, e le città sono diventate hub sociali, si incontreranno varie persone in città, tra le quali potranno figurare anche dei giocatori.
E se state esplorando in una zona in cui si sta verificando un world event, potreste vedere una più grande concentrazione di giocatori che cercano di difendersi o che cercano di uccidere Ashava, quel boss demoniaco che abbiamo mostrato alla BlizzCon.
Si può quindi evincere dalle parole di Barriga che Diablo 4 avrà uno shared world always online, diviso in zone e non sempre visibile.
I giocatori potranno vedersi ed interagire l’un l’altro nelle città liberate, durante gli eventi nell’open world e probabilmente qui e là in giro per il mondo. Se saranno invece in gruppo insieme, si vedranno sempre e giocheranno in cooperativa.
Sono anche previsti nuovi sistemi per consentire ai player di trovare rapidamente un gruppo, ma, assicura Luis Barriga, “nessuno sarà mai costretto ad unirsi ad un party”.
Il game director conclude dicendo che al momento Diablo 4 non è ancora in fase alpha nè in beta, ma in pre-alpha, quindi c’è ancora molto lavoro da fare. Nell’attesa potete guardare la nostra recensione del gioco dal futuro.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Non mi pare che abbiano detto molto di + rispetto a quanto + o – si sapeva già.
Le solite dichiarazione che servono + che altro per mantenere viva l’attenzione e creare ulteriore Hype.
Sono curioso di vedere come gestiranno questo open worid, quanto sarà davvero ‘open’ì e quanto sarà davvero ‘dinamico’.
Se, come dichiarano, i giocatori si incontreranno raramente vuol dire che il numero sul server sarà ridotto a quanto? sarà + un gioco coop che un vero MMO?
Poi c’è la classica telecamera a visuale isometrica tipica di diablo e di altri HnS, per un MMO open world non è un po’ limitativa?
Dimmi tu se su ultima online (o albion online, per citarne uno più recente) la visuale isometrica è limitativa.
Sono gli sviluppatori di videogiochi ad essere limitati, non le visuali XD
personalmente preferirei sempre la telecamera libera in un MMO, almeno se non si è in combat.