L’emergenza Covid-19, purtroppo, ha colpito anche il mondo di Tamriel: a inizio marzo si sarebbe dovuto tenere il press tour di presentazione di Greymoor, il nuovo capitolo (o espansione) di The Elder Scrolls Online annunciato a gennaio, ma purtroppo è saltato tutto. Fortunatamente i nostri amici di ESO Italia hanno comunque potuto accedere al test server per provare quest’ultimo contenuto prima della release.
Greymoor rappresenta il pezzo forte di Cuore Oscuro di Skyrim (in inglese Dark Heart of Skyrim), la stagione che accompagnerà per tutto il 2020 l’MMO di ZeniMax Online Studios, il quale si appresta a compiere sei anni ad aprile.
Prima di tuffarci nell’analisi ricordiamo che The Elder Scrolls Online: Greymoor uscirà ufficialmente il 18 maggio su PC/Mac e il 2 giugno su PlayStation 4 e Xbox One. Il nuovo Chapter non è compreso nell’ESO Plus ma può essere preordinato su Steam o sul sito ufficiale, dove è disponibile in cinque edizioni:
- Standard Edition
- Digital Upgrade
- Digital Collector’s Edition
- Digital Collector’s Edition Upgrade
- Physical Collector’s Edition (questa include molti gadget e oggetti, tra cui uno steelbook di Greymoor, una mappa fisica, una statuetta del Signore dei Vampiri, quattro monete da collezione e un mese di ESO Plus).
Welcome (back) to Skyrim
A quasi nove anni dall’uscita di The Elder Scrolls V, Greymoor ci riporta nelle fredde e inospitali lande di Skyrim. In particolare l’espansione è ambientata nella provincia di Western Skyrim e ci permette di rivisitare alcune location iconiche, tra cui Morthal e Solitude (la capitale Nord), com’erano 1000 anni prima della storia del quinto capitolo della saga single player.
Qui la storia assume toni più cupi e gotici del solito, con Vampiri e Licantropi a farla da padrone: la zona occidentale di Skyrim è infatti funestata da oscure creature, guidate da un potente Signore dei Vampiri, che divorano le anime degli abitanti per alimentare i loro rituali e piani diabolici. Inoltre lungo l’avventura faranno il loro ritorno fazioni e personaggi già visti nel titolo base, come Lyris Titanborn e House Ravenwatch.
The Elder Scrolls Online: Ultima Underworld
Tornare nelle zone già visitate nel 2011 è molto affascinante. ZeniMax ha svolto un gran lavoro sull’ambientazione e sui paesaggi, ricreando con cura e attenzione la parte più occidentale della terra dei Nord. Dalla città di Solitude fino alle antiche rovine di Labyrinthian, gli scorci suggestivi sicuramente non mancano. Greymoor riporta inevitabilmente alla mente tanti ricordi e tanta nostalgia per Skyrim, anche nelle musiche, che rievocano quelle composte a suo tempo da Jeremy Soule.
Questa regione innevata nasconde nuove ricompense uniche, tra cui sei armor set inediti, decine di collezionabili, oggetti, achievement e altro. Come da tradizione non mancano nuovi delve, dungeon pubblici e world boss. Tuttavia l’esplorazione di Greymoor porta anche qualche novità: a differenza delle precedenti espansioni di ESO, qui una porzione importante dell’avventura si svolge sottoterra. Ci riferiamo a Blackreach, ampia zona sotterranea che era possibile visitare già in Skyrim, ma che in Greymoor si presenta come un’area molto più vasta.
Blackreach è un vero mondo a sè stante che si trova sotto la mappa di Western Skyrim e costituisce il quartier generale dei Vampiri (su cui torneremo tra poco). Non è affatto scontato orientarsi in questo enorme dungeon pieno di gallerie buie, passaggi segreti e funghi troppo cresciuti. Dal punto di vista visivo Blackreach mette in mostra notevoli giochi di luci e ombre che ci hanno ricordato da vicino le Miniere di Moria de Il Signore degli Anelli (compresa la relativa espansione dell’MMORPG di Standing Stone Games, Mines of Moria appunto).
Harrowstorm
Per quanto riguarda l’esplorazione dell’open world, la principale feature da segnalare sono gli Harrowstorm, che di fatto rappresentano i world event di Greymoor. Un po’ come i Dark Anchor del gioco base, essi vengono generati da alcuni stregoni che sacrificano delle anime per scatenare un’invasione di forze oscure su Tamriel.
Gli Harrowstorm si presentano come delle tempeste atmosferiche che oscurano il Sole e sono visibili anche da molto lontano, così da stimolare i player a partecipare mentre sono in giro per la regione. È consigliato affrontare questo contenuto pubblico con qualche altro giocatore: farlo in solitaria risulta infatti molto difficile a causa del numero dei mostri evocati e della loro forza crescente, mentre un party di medie dimensioni non dovrebbe incontrare grosse difficoltà.
I Vampiri e il Vampirismo
Per la sorpresa di assolutamente nessuno, presto scopriremo che i veri cattivoni di Greymoor sono i Vampiri, un antico male risalente alla Prima Era, il cui Signore Oscuro (non Sauron!) sta preparando un attacco di mostruose creature contro gli umani. Per sferrare questa letale invasione egli si è alleato con gli Uomini del Reach, con i Falmer e con una leggendaria razza di Semi Giganti (di cui parleremo nel paragrafo dedicato alla nuova trial).
A livello di gameplay Greymoor non introduce classi inedite come Morrowind o Elsweyr, ma in cambio arriva un totale rinnovamento del ramo di abilità del Vampirismo, particolarmente atteso dalla community: questo revamp, che sarà gratuito per tutti i giocatori di ESO, include numerose modifiche alle skill sia attive che passive volte a rendere il Vampirismo molto più interessante da giocare. Per conoscerle nel dettaglio vi rimandiamo all’apposita anteprima di ESO Italia, dove sono state tradotte in italiano tutte le abilità dei Vampiri.
Archeologia e reliquie: quella dovrebbe stare in un museo!
La vera novità di Greymoor è però rappresentata dall’Antiquities System (Sistema di Antichità), inedita meccanica che porterà i giocatori a viaggiare per tutto il continente di Tamriel alla ricerca di artefatti perduti e antiche reliquie, come dei novelli Indiana Jones. Per farlo dovremo unirci all’Antiquarian Circle, una congrega di esploratori e studiosi con base a Solitude.
L’Antiquities System è diviso in due sottosistemi, lo Scrying System e l’Excavation System. Ognuno di questi presenta un suo ramo di abilità non legato al combattimento.
Il primo ci permetterà di “divinare”, cioè di rintracciare la posizione degli artefatti perduti che stiamo cercando in una zona del mondo di gioco. Per trovare gli oggetti dovremo completare un semplice minigame strutturato su varie caselle: qui il nostro obiettivo sarà usare le dodici mosse a disposizione per liberare tutti e sei gli esagoni illuminati, come visibile in questa immagine. Se riusciremo a finire con successo il minigame, verrà rivelata l’area geografica in cui giace sepolto il manufatto.
A questo punto subentra il secondo minigame, l’Excavation System appunto: con questo sistema potremo scegliere tra quattro utensili da usare, cioè la Cazzuola, la Pala, lo Spazzolino o l’Occhio dell’Antiquario. Pure qui bisognerà recuperare la reliquia entro un certo numero di mosse, ma si dovrà anche fare attenzione all’oggetto utilizzato: usando la Pala, ad esempio, potremmo scavare troppo a fondo e così danneggiare il prezioso artefatto.
Questo particolare minigame ricorda un po’ Campo Fiorito (o Campo Minato, per i più vecchi). Se volete saperne di più sull’Antiquities System, vi rimandiamo a un altro articolo di ESO Italia.
In ogni caso l’archeologia ci consentirà di portare alla luce diversi oggetti e ricompense, tra cui pagine motif, materiali per il crafting, emote, outfit e costumi, oggetti per l’housing e mount (come si fa a disseppellire una cavalcatura rimane un mistero). Ma soprattutto sarà possibile trovare dei Mythic Item: questi sono set composti da un solo oggetto che forniranno poteri speciali, come ad esempio una collana che aumenta la velocità di movimento del 10% quando in combattimento e del 20% quando fuori.
L’egida di Kyne
Un paragrafo a parte lo merita la nuova trial, Kyne’s Aegis (per chi non giocasse a ESO, le trial sono i raid endgame da 12 player). Quest’ultima è ambientata sull’omonima isola bastione, dove i giocatori dovranno proteggere gli abitanti guidati dal Thane Ogvar e respingere l’assedio dei Vampiri e dei Giganti del Mare, che fino a quel momento erano ritenuti soltanto un mito.
Oltre a un’orda di mob inferociti, questo contenuto PvE presenta tre boss, ciascuno dei quali avrà la propria Hard Mode. Kyne’s Aegis richiederà al gruppo concentrazione, un ottimo equip e una stretta coordinazione, come già successo in Asylum, Cloudrest e Sunspire. Anzi, forse anche di più: il terzo boss, ad esempio, avrà delle meccaniche particolarmente elaborate con tre diverse fasi di combattimenti. Non scendiamo oltre nei dettagli anche per evitare spoiler, ma ZeniMax ha promesso una sfida estremamente impegnativa, quindi staremo a vedere.
Conclusioni
In conclusione, Greymoor sembra porsi come un capitolo non rivoluzionario, ma interessante e coinvolgente. Saranno presenti contenuti sia per i giocatori che amano esplorare, godersi la storia e approfondire il lore di The Elder Scrolls, sia per i player hardcore che non vedono l’ora di affrontare una sfida estrema con la nuova trial. Greymoor non introduce nuove classi giocabili, ma il revamp del Vampirismo e l’introduzione della professione archeologica risultano delle gradite novità.
Resta da valutare quanto gli sviluppatori punteranno sull’effetto nostalgia garantito dal ritorno a Skyrim e quanto invece sapranno imporre la loro visione creativa. Se guardiamo al passato di ESO, nel 2017 Morrowind puntava fin troppo sulla nostalgia, mentre l’anno scorso Elsweyr si è rivelata un’ottima espansione, perciò speriamo che si prosegua su quella strada.
Infine ricordiamo che dopo Greymoor arriveranno altri due DLC, previsti rispettivamente per il terzo e quarto trimestre dell’anno, che però verranno svelati soltanto dopo l’uscita dell’espansione. Questi saranno un altro dungeon pack e un DLC story-based, che sarà più o meno della stessa grandezza di Dragonhold. Il creative director Rich Lambert ha accennato qualcosa riguardo a The Reach (uno dei nove feudi di Skyrim), ma per saperne di più dovremo pazientare fino a giugno.
Nel frattempo, da ieri è disponibile gratis la quest prologo di Greymoor: per iniziarla basta usare il Free Quest Starter intitolato The Coven Conspiracy direttamente dal Crown Store. Ultimo ma non per importanza, segnaliamo che The Elder Scrolls Online sarà giocabile gratuitamente per quasi due settimane grazie all’evento ESO Free Play, che durerà dall’1 al 13 aprile.
Ringraziamo i ragazzi di ESO Italia per la collaborazione.
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