Martedì abbiamo parlato dei giochi open world e di come essi cambino il nostro modo di intendere i videogame. Oggi partiamo da dove ci eravamo fermati l’altra volta, consapevoli del fatto che la materia trattata è estremamente complessa e variegata. Questo speciale, in altre parole, non ha pretese di esaustività, ma se anche solo riuscirò a fornirvi degli spunti di riflessione interessanti potrò ritenermi soddisfatto. L’altra volta abbiamo dunque analizzato il punto di vista dei publisher e quello dei giocatori, portando poi esempi di titoli open world di successo e di altri che invece falliscono nell’offrire contenuti liberi e avvincenti, a causa di errori di design, problemi nella costruzione dell’universo di gioco o semplice pigrizia…
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Pesci d’aprile anche nei videogiochi – Speciale
Come ogni primo aprile che si rispetti, su internet i pesci d’aprile non mancano. Numerosi siti, sviluppatori e perfino utenti si dilettano ormai in questa tradizione che precede un po’ il trolling propriamente detto. Nomi importanti si sono prodigati nel pesce d’aprile, alcuni azzeccandolo di più, altri di meno. Vediamone alcuni dei più notevoli: Google Google quest’anno ha fallito brutalmente: la sua idea di pesce d’aprile doveva essere una possibilità ulteriore offerta su gmail per rispondere alle mail con l’immagine di un minion che gettava il microfono, come a dire “basta così!”. Utile soprattutto, nell’ottica di google, per le catene o le mail di spam, o le mail inutilmente lunghe e prolisse, o le…