Già l’anno scorso, nella recensione di F1 2021, si aveva avuto modo di determinare come la saga di Codemasters (ora, come si vedrà, pesantemente intaccata dalla volontà di Electronic Arts, che fa da publisher) fosse la migliore trasposizione videoludica di uno sport “vero”, prodotta secondo licenze ufficiali. Effettivamente, la situazione è ancora così quest’anno: non tanto per meriti di F1 22, quanto per demeriti delle altre saghe basate sulle competizioni del mondo reale, da FIFA a NBA. Come accade ogni volta, anche su F1 22 il rischio è quello in qualche modo di addormentarsi sugli allori e proporre, anno dopo anno, un titolo fondamentalmente uguale a quello precedente, diverso solo per pochi elementi che danno…
F1 22 – Recensione: il livello simulativo e il multiplayer
