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Dragon Ball: Sparking! Zero – Recensione

Dragon Ball: Sparking! Zero – Recensione

Dragon Ball è probabilmente uno dei manga e anime più amati della storia e può vantare di decine di trasposizioni videoludiche, ma se chiedete a qualsiasi fan qual è il suo gioco preferito, probabilmente vi risponderà con un titolo della serie Budokai Tenkaichi, conosciuto in Oriente con il nome di Dragon Ball Z Sparking!.

Perchè la serie Budokai Tenkaichi è tanto amata? Facile a dirsi: è stata la prima a implementare arene 3D e scontri che ricordavano molto quelli dell’anime, oltre che avere un roster di personaggi sconfinato. Molti altri titoli hanno provato a ricreare queste atmosfere, ma con risultati altalenanti. Non sorprende dunque che nei vari siti e forum il pubblico chiedesse da tempo un remake o un nuovo capitolo fin dai tempi di Budokai Tenkaichi 3, pubblicato nel 2007.

 

 

Dopo un’attesa durata ben 17 anni, Spike Chunsoft e Bandai Namco propongono finalmente un nuovo inizio per la saga con Dragon Ball: Sparking! Zero, che dall’11 ottobre è disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC via Steam in tre edizioni: Standard Edition, Deluxe Edition e Ultimate Edition.

Il gioco sarà valso la lunga attesa o è meglio rispolverare la vostra PlayStation 2? Scopriamolo insieme nella nostra recensione. L’analisi è stata realizzata su PC tramite una copia ricevuta da Bandai Namco, che ringraziamo.

 

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Gogeta Blue è uno di quei personaggi che mette sempre d’accordo tutti.

Gameplay

Dragon Ball: Sparking! Zero è un picchiaduro il cui gameplay va a riprendere le basi impostate con i primi tre Tenkaichi, con un movimento in arene tridimensionali e attacchi leggeri combinati con attacchi pesanti. Le combo base sono circa le stesse per tutti i personaggi, quindi, una volta imparati i comandi per un guerriero, non sarà necessario imparare le combo per gli altri. Quello che differisce tra i vari combattenti sono le mosse speciali e le abilità, oltre che le dimensioni per alcuni.

Ovviamente il bilanciamento è pressochè inesistente e nemmeno vuole essere un titolo bilanciato. Sparking! Zero riprende infatti la filosofia dei vecchi Budokai Tenkaichi, titoli caciaroni e spettacolari, pensati per esaltare i fan a botte di adrenalina. Anche Sparking! Zero non fa eccezione in questo senso.

Il tutorial iniziale è davvero povero. La situazione migliora nella modalità Allenamento (sia libero che guidato), ma anche li non vengono spiegate bene le meccaniche più avanzate. Il nostro consiglio è provare da soli nell’allenamento libero o seguire i tutorial online.

 

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Le mosse speciali sono sempre spettacolari da vedere.

Modalità di gioco

Come ogni picchiaduro che si rispetti, Sparking! Zero è diviso in varie modalità. La principale è senza dubbio la modalitò Storia, qui chiamata Episodi Battaglia, in cui si ripercorreranno le vicende di Dragon Ball attraverso gli occhi di vari protagonisti, compresi anche i villain. Per rimediare al tedio di vedere ancora una volta la storia di Dragon Ball, gli sviluppatori hanno inserito dei “what if”, denominati Episodi Sparking, in cui vengono narrate storie alternative: della serie, cosa sarebbe successo se alcune vicende avessero preso un’altra piega.

Ad esempio se sconfiggerete Raditz usando Goku, invece che lasciare che sia Piccolo a farlo, quest’ultimo sopravviverà e darà il via a una serie di vicende alternative. Abbiamo apprezzato queste variazioni, anche se delle volte si dilungano un po’ troppo. Bisogna aggiungere che mentre alcuni episodi sono abbastanza riusciti e interessanti, altri sembrano solo inutili filler che non portano nulla di interessante alla trama.

Ciò che non ci è piaciuto molto è il modo in cui viene narrata la storia: spesso le vicende vengono rappresentate tramite immagini statiche che risultano abbastanza confuse e sbrigative. Solo in rare occasioni ci sono veri e propri filmati.

Chiaramente per i fan di lunga data di Dragon Ball non è un grande problema, ma sappiate che chi non conosce bene le vicende dell’opera magna di Toriyama potrebbe avere delle difficoltà a capire cosa sta succedendo, visto che il gioco dà per scontato che abbiate visto l’anime o letto il manga.

 

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Naturalmente si può evocare il dragon Shenron.

Un’altra modalità è rappresentata dalla Battaglia personalizzata, dove potete affrontare battaglie predefinite rispettando diverse condizioni, per un totale di 24, o creare il vostro combattimento, con tanto di titolo, come se fosse un episodio dell’anime. Le vostre creazioni potranno essere condivise online e potrete scaricare anche quelle degli altri utenti.

Dai precedenti Tenkaichi ritorna anche la modalità Torneo Mondiale, in cui potrete partecipare a vari tornei, dal classico torneo Tenkaichi al torneo del Potere a squadre. I tornei possono essere affrontati online e offline.

Non manca nemmeno la modalità Gioco Libero, in cui si potrà affrontare il computer o un altro giocatore in locale. Sfortunatamente, a causa di limiti tecnici al momento l’unica arena disponibile in split screen è la Stanza dello spirito e del tempo, anche se gli sviluppatori hanno affermato che stanno lavorando per aggiungerne di nuove.

 

La modalità Allenamento poteva sicuramente essere più esaustiva.

Chiude il pacchetto la modalità Online, in cui si possono affrontare giocatori da tutto il mondo, ma senza cross-play.

Oltre alla classica 1v1, è stata aggiunta anche la modalità Battaglia DP, in cui si dovrà formare una squadra entro certi limiti di potenza, i DP. Naturalmente personaggi più potenti costeranno più DP, mentre personaggi più scarsi ne costeranno meno. Abbiamo trovato questa modalità molto intelligente, perchè va in qualche modo a correggere gli sbilanciamenti nel roster, evitando che il meta ristagni troppo.

Sono inoltre presenti una modalità Museo e un Negozio, in cui comprare personaggi, titoli, soundtrack, pacchetti di voci, costumi e sfondi per il proprio profilo.

Il pacchetto ci è parso abbastanza solido e vario, garantendo svariate ore di gioco. Inoltre il titolo tiene sempre alta l’attenzione del giocatore, dato che è presente un sistema di ricompense interno che premia costantemente l’utente, dando un continuo senso di progressione.

 

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La modalità Episodio Battaglia è di fatto la modalità Storia.

Roster

Uno dei fattori più importanti per questo tipo di titoli è senza dubbio la grandezza del roster. Bisogna ammettere che i ragazzi di Spike Chunsoft hanno fatto un lavoro egregio, proponendo 180 personaggi giocabili, incluse le trasformazioni, più eventuali DLC. Certo non tutti i personaggi sono curati allo stesso modo: ci sono un po’ troppe versioni degli stessi personaggi, come Goku e Vegeta, e si nota un po’ di riciclo di alcune mosse, ma con un roster così sconfinato era abbastanza prevedibile.

Il roster comprende tutti gli archi narrativi, dalla prima serie Dragon Ball alla Z, passando per GT e Super, includendo ovviamente gli OAV e i film, andando addirittura a toccare la nuova serie Daima.

I personaggi non sono tutti disponibili dall’inizio, ma alcuni vanno sbloccati soddisfacendo determianti requisti, o acquistati con la valuta in-game. Lo stesso vale per i costumi alternativi. In ogni caso, la schermata di selezione dei personaggi è alquanto confusionaria e dispersiva e onestamente non capiamo perchè non abbiano ripreso la vecchia impostazione di Tenkaichi 3.

 

L’interfaccia di selezione del personaggio lascia un po’ a desiderare.

Grafica e sonoro

Dragon Ball: Sparking! Zero utilizza Unreal Engine 5 come motore grafico, senza tuttavia spingerlo al limite. Per quanto il colpo d’occhio sia notevole e lo stile grafico cartoon sia coerente e piacevole da guardare, le ambientazioni e i particellari non sono nulla di particolarmente complesso. Onestamente ci saremmo aspettati qualcosa di più a livello tecnico da un titolo uscito quest’anno. Il dettaglio grafico sembra quello di un gioco cross-gen, anche se è uscito esclusivamente su console di ultima generazione. L’unico lato positivo sono i requisti modesti che richiede per girare su PC.

Sempre parlando di PC siamo rimasti abbastanza delusi dalle scarse opzioni grafiche, veramente ridotte al minimo, e al cap di 60 fps, senza possibilità di aumentarlo senza ricorrere alle mod.

Il comparto sonoro ci è piaciuto, con musiche sempre adeguate alle situazioni e melodie decisamente orecchiabili. È inoltre possibile acquistare le soundtrack originali dell’anime come DLC.

Il gioco è interamente tradotto in italiano, con doppiaggio in giapponese e in inglese, entrambi di ottima fattura, anche se abbiamo preferito quello originale. Un po’ strana la scelta di tradurre solo alcuni nomi delle tecniche e lasciarne altri in lingua originale, nulla di grave, ma non capiamo perchè non lasciare in originale tutti i nomi. Fortunatamente almeno i nomi dei personaggi non sono stati tradotti.

Non mancano alcuni sparuti bug, ad esempio il proprio personaggio che smette di muoversi dopo aver ricevuto un colpo speciale, ma nulla che comprometta negativamente l’esperienza di gioco.

 

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A livello tecnico si poteva fare qualcosa di più, per quanto lo stile artistico sia piacevole.

4

CONSIDERAZIONI FINALI

Dragon Ball: Sparking! Zero è un prodotto sviluppato da fan per i fan. Si tratta di un titolo accessibile, completamente distante dalla filosofia di picchiaduro a incontri come era stato Dragon Ball FighterZ. Se avete amato i vecchi Tenkaichi questo è il titolo che stavate aspettando da 17 anni. Se invece siete amanti dei picchiaduro competitivi e cercate un nuovo titolo per affinare le vostre abilità, probabilmente resterete delusi da questo gioco.

Per tutti gli amanti di Dragon Ball si tratta di un acquisto praticamente obbligato, sia che siate veterani della saga o che vi siate affacciati per la prima volta ora. Il roster è molto ampio, seppur con troppe varianti degli stessi personaggi, e ne arriveranno altri tramite DLC, come purtroppo ormai avviene per tutti i picchiaduro.

Eravamo preoccupati che l’online sarebbe risultato troppo stagnante, ma la Battaglia DP garantisce una sufficiente varietà. Speriamo solo che il gioco venga supportato a lungo da community e sviluppatori.

Al netto di un comparto tecnico non eccelso, ma salvato da un’ottima direzione artistica, Dragon Ball: Sparking! Zero risulta divertente e godibile, il titolo definitivo per gli amanti di Dragon Ball, ma non è un picchiaduro entusiasmante per gli esperti del genere.

Chiaramente l’obiettivo di Spike Chunsoft era rendere felici tutti i giocatori orfani dei Budokai Tenkaichi, quindi, per rispondere alla domanda posta in apertura: si, ne è valsa la pena di aspettare 17 anni. Dopotutto, Dragon Ball è sempre Dragon Ball.

 

Voto finale: 8/10

La nostra scala di valutazione

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