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Coding Error #2 – Phantasy Star Online 2 e il suo odio verso gli hard disk

Coding Error #2 – Phantasy Star Online 2 e il suo odio verso gli hard disk

O di come un simpatico bug poteva cancellare completamente ogni singolo file sull’hard disk dei giocatori

Coding Error è arrivato addirittura al secondo appuntamento, un record per i miei standard! Scherzi a parte, evitiamo i preamboli: se volete un’introduzione alla serie vi invito a leggervi il primo episodio speciale dedicato al Corrupted Blood di World of Warcraft, la prima epidemia virtuale che ha portato gli utenti a perdere (digitalmente) la vita. Ecco, se nel primo caso gli effetti erano sostanzialmente distaccati dal mondo reale, lo stesso non si può dire in questo caso. Rimaniamo quindi in ambito MMO con Phantasy Star Online 2 e il suo odio verso gli hard disk degli utenti.

 

Coding Error Phantasy Star Online 2 new genesis mmo.it

Il gioco ha un’estetica molto… giapponese.

Ma partiamo con una veloce panoramica del gioco. Phantasy Star Online 2 è un MMO di SEGA pubblicato in Giappone nel 2012 su PC e successivamente anche su PS Vita e PlayStation 4. Nel resto del mondo è arrivato solo nell’agosto del 2020. Dopo ben nove anni di aggiornamenti ed espansioni, il gioco ha subito un grandissimo restyling nel 2021 trasformandosi in Phantasy Star Online 2: New Genesis, che include anche l’intero PSO2 originale come modalità di gioco separata.

Si tratta quindi di giochi funzionalmente diversi in cui si può usare lo stesso personaggio, ma cose come la storia, la progressione del personaggio e la valuta di gioco sono tenuti separati. Chiaramente New Genesis appare più moderno sotto tutti i punti di vista: è più rifinito, il combattimento è più fluido e, in generale, ci sono diverse migliorie alla quality of life che lo rendono al passo con i tempi (più o meno).

Ma torniamo indietro al 2013. Di preciso al 4 settembre 2013. Quel giorno SEGA pubblicò un update per la versione PC che aveva un piccolo problemino. In pratica l’updater del gioco, il software che si occupava di scaricare e applicare gli aggiornamenti, decideva che il contenuto dell’hard disk in cui era installato PSO2 non gli andava più a genio e cominciava così a cancellare ogni singola cartella e file, in ordine alfabetico. Ecco, ora capite perché, nell’introduzione, ho sottolineato il fatto che almeno la piaga del Corrupted Blood aveva effetti solo digitali. Migliaia di utenti si ritrovarono così con degli hard disk svuotati dai loro file e, penso, anche una leggera rabbia.

 

Accurata rappresentazione di un hard disk che tenta di sfuggire al wipe totale.

Per fortuna l’effetto non era inarrestabile. Si fermava infatti nel caso in cui incontrasse un file invisibile o di sola lettura. SEGA fu velocemente subissata dalle lamentele dell’utenza e bloccò immediatamente la distribuzione per indagare. Fu scoperto che la causa del bug era un malfunzionamento nel processo responsabile della cancellazione dei file temporanei scaricati mentre si effettuava il download dell’aggiornamento. Il software non riconosceva più quali fossero i file temporanei e così procedeva ad eliminare qualsiasi cosa. Quindi, se si erano create delle cartelle personali all’interno della directory principale (del tipo C:/”Cartella personale”), la cancellazione era definitiva.

Nel caso in cui si aveva un sistema operativo più recente come Vista, 7 e 8 era probabile che il processo di eliminazione si fermasse alla cartella Documenti, eliminando comunque tutte le cartelle alfabeticamente precedenti (piccola curiosità: i programmi Adobe non venivano cancellati, ma non fermavano il processo). E inoltre veniva anche svuotato il cestino, senza un apparente motivo. Il problema più grosso fu riscontrato dagli utenti che avevano sistemi operativi più vecchi, come Windows XP. In quel caso venivano cancellati dei dati essenziali per far partire il boot del sistema operativo stesso, rendendone così impossibile l’avvio.

 

Coding Error Phantasy Star Online 2 new genesis mmo.it

Secondo quanto scritto da SEGA in un report, furono colpiti esattamente 20.514 utenti. Oltre a scusarsi, la società offrì anche alle vittime del bug un voucher di 5.000 yen (ricchissimi 30 euro) o 10.000 ARKS Cash, la valuta premium del gioco (acquistabili per circa 60 euro). L’offerta valeva solo per gli utenti giapponesi, che dovevano compilare un modulo le cui informazioni inviate sarebbero state confrontate con altri dati per confermare se l’utente dovesse essere rimborsato o meno. Inoltre venne offerto anche un servizio di assistenza per mettere in contatto l’utenza con degli esperti specializzati in servizi di ripristino degli hard disk.

E così, con degli hard disk più leggeri e con un piccolo voucher in tasca, si conclude il secondo appuntamento di Coding Error. Appuntamento alla prossima settimana con una nuova puntata. E mettete al sicuro i vostri hard disk, gli sviluppatori degli MMO sembrano proprio odiarli…

 

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