Nei mesi scorsi abbiamo già parlato di Mad World: Age of Darkness su MMO.it, sottolineando le sue caratteristiche uniche nel panorama degli MMORPG. L’action MMO free-to-play e cross-platform, sviluppato da Jandisoft, aveva suscitato curiosità con il suo stile ispirato ai disegni a mano e un’ambientazione horror fantasy.
Uscito ufficialmente nell’aprile 2023, Mad World è poi approdato su Steam a gennaio, ma con diversi problemi di login e una presunta deriva pay-to-win. Purtroppo il titolo non ha mai attirato grande attenzione e i numeri, anche su Steam, sono sempre stati molto bassi.
A poco più di un anno dalla sua pubblicazione, Jandisoft ha ora annunciato la chiusura dei server di Mad World: Age of Darkness, con l’ultimo giorno di servizio fissato per il 4 luglio 2024.
In risposta alla chiusura imminente, il team di sviluppo ha bloccato tutti i pagamenti-game e annunciato un programma di rimborso per i giocatori che hanno effettuato acquisti in precedenza. Gli utenti che hanno acquistato valuta di gioco tra il 6 maggio e il 4 giugno scorsi, o non hanno ritirato gli oggetti acquistati dalla casella di posta, potranno richiedere un rimborso.
Questa chiusura improvvisa, come molti altri progetti indie, evidenzia quanto sia difficile tradurre in termini di risultati concreti il mercato degli MMO. La sostenibilità di certi modelli di business, come quelli free-to-play, è complessa da adattare a contesti in cui il budget e un cash-flow costante possono fare la differenza per sostenere un titolo attraverso contenuti sempre nuovi.
Nel momento in cui scriviamo, sembra che il sito ufficiale del gioco non sia disponibile per errore nei DNS. In ogni caso vedremo quale sarà il futuro per Jandisoft e se il team sarà in grado di affrontare le sfide future con nuovi progetti e idee innovative.
Voi avete giocato a Mad World? Che ne pensate di questo annuncio?
Punte di 33/35 persone, caspita non l’ha comprato nessuno…faceva davvero così pena?
Se consideri che il gioco è free to play, e quindi non c’è da comprare nulla per scaricarlo, quei numeri sono ancora più inquietanti.
Sicuramente pubblicarlo su Steam quasi un anno dopo, quando ormai l’interesse di tutti era già svanito, non è stata un’idea geniale.