Nella vita la truffa è sempre dietro l’angolo ma, se siete amanti dei videogiochi, è probabile che abbiate assistito a più truffe di chiunque altro. Spesso riguardano giochi finanziati su Kickstarter che non rispettano le promesse iniziali, per poi venire chiusi poco dopo, con gli sviluppatori che scappano coi soldi.
L’argomento è tornato sotto i riflettori a causa di The Quinfall, nuovo MMORPG di Vawraek Technology che risulta fin troppo ambizioso per essere vero e con alcuni asset del trailer che sembrano spaventosamente riciclati da altri prodotti in Unreal Engine. Andiamo dunque a scoprire insieme quali sono state le peggiori truffe in ambito MMO.
Come sempre potete scegliere se leggere l’articolo esteso o godervi il video speciale qui sotto. E ricordatevi di iscrivervi ai nostri canali YouTube e Twitch!
The Day Before
Iniziamo subito con quello che è diventato lo scam per definizione: The Day Before.
Gioco che è entrato nella storia per i motivi sbagliati: annunciato nel 2021, venne spacciato come un survival MMO open world. I primi trailer lo facevano sembrare un mix tra The Division e The Last of Us, e già allora più di qualcuno era dubbioso, a causa dell’inesperienza del team e di alcuni passaggi nel filmato che sembravano troppo simili a scene di altri giochi. Tutti i successivi trailer parevano troppo puliti e rifiniti, tanto che si instaurò il dubbio che fossero scriptati.
Il gioco è stato rinviato per anni, per poi uscire in early access nel dicembre 2023. Peccato che non si trattasse di un survival MMO, come detto più volte dagli autori, ma di un banalissimo extraction shooter, iper-buggato e senza troppe velleità. Come se non bastasse, qualche giorno dopo Fntastic, la casa di sviluppo, ha dichiarato bancarotta e, con questo, la chiusura del supporto del gioco, che è stato rimosso da Steam. Fortunatamente Valve ha dichiarato che avrebbe rimborsato tutti i giocatori, anche quelli con più di due ore di gioco. Almeno questa assurda storia ha avuto un lieto fine, ma è inquietante pensare che per due anni The Day Before è stato il titolo più inserito in wishlist su Steam.
Wild West Online
Dalla sempreverde mente di Sergey Titov, famoso per capolavori come Big Rigs e Infestation: Survivor Stories, Wild West Online ha cercato di attirare ignari consumatori, sfruttando la scia dell’hype per Red Dead Redemption. Infatti nel 2017, mentre il mondo era in trepidazione per l’uscita di Red Dead Redemption 2, su GTA Forums è apparso uno screenshot (che potete vedere sotto) di quello che gli utenti credevano essere il blockbuster di Rockstar, salvo poi scoprire che si trattava di Wild West Online, gioco sviluppato dallo sconosciuto studio 612 Games.
Il fetore di possibile scam si annusava già da subito, tuttavia le premesse erano ottime: veniva presentato come un MMO western open world, in cui si poteva combattere contro altri giocatori, con un PvP completo e persistente. Il gioco è stato pubblicato in early access qualche mese dopo, per rivelarsi una scatola vuota in cui non c’era nulla da fare. Ovviamente di tutte le feature promesse non c’era nemmeno l’ombra.
Il titolo è uscito ufficialmente nel maggio del 2018, salvo poi chiudere pochi mesi dopo, con Titov che salutava tutti i poveri giocatori che ci avevano creduto, scappando con il malloppo verso una nuova truffa.
The Stomping Land
Survival multiplayer con dinosauri, cosa mai può andare storto? In questo caso tutto.
Sviluppato e pubblicato da Supercrit, un gruppo che includeva l’ex sviluppatore di Skyrim Alex Fundora, nel 2013 ha aperto una campagna su Kickstarter, raccogliendo 114.000 dollari per realizzare The Stomping Land.
L’anno dopo il prodotto è uscito in early access su Steam. Il gioco era pieno di bug e glitch ma, trattandosi di un accesso anticipato, non era una cosa così strana. Inoltre erano stati pianificati diversi aggiornamenti per almeno due anni. Nel giugno 2014 gli sviluppatori hanno smesso di rilasciare aggiornamenti e fornire dettagli: Fundora ha detto che era a causa di ragioni personali e che avrebbe risolto a breve. Dopo mesi di silenzio, Fundora è tornato ad agosto dicendo che il gioco sarebbe stato upgradato all’Unreal Engine 4, nonostante fosse già partita una petizione su Change.org per chiedere la rimozione del gioco da Steam e il rimborso.
Nel 2015 uno dei modellatori ha abbandonato il progetto, a causa dei mancati pagamenti e della scarsa comunicazione con Fundora. Si trattava di uno dei pochi ancora rimasti del team di sviluppo. A quel punto il gioco è stato ufficialmente riconosciuto come abbandonato, per poi essere rimosso da Steam a breve distanza.
I backer hanno provato a chiedere il rimborso a Kickstarter, ma non sono stati accontentati. Perlomeno l’azienda del noto sito di crowdfunding ha proibito a Fundora di aprire nuove campagne di finanziamento. Una magra consolazione.
Curiosity e Godus
Quando nel 2012 Peter Molyneux (celebre designer di Fable, Black and White, Theme Hospital e tanti altri) ha fatto partire un esperimento sociale sotto forma di videogame multiplayer, Curiosity, ha subito monopolizzato l’attenzione del pubblico.
Il gioco presentava una stanza bianca informe e minimalista nel mezzo della quale galleggiava un cubo gigante composto da cubi più piccoli. I giocatori dovevano toccare i cubi per scavare attraverso la superficie di ogni strato. L’obiettivo era di raggiungere il centro per svelare il contenuto del cubo, con Molyneux che aveva promesso un grosso premio per il primo che ce l’avrebbe fatta.
Senza contare i numerosi problemi di connessione al lancio, che spesso rendevano inaccessibile il titolo, la vera beffa è arrivata una volta scoperto il contenuto del cubo: nel maggio 2013 tale Bryan Henderson, di Edimburgo, ha rimosso l’ultimo strato, rivelando che il premio sarebbe stato la capacità di essere l’unico, onnipotente dio digitale all’interno dell’imminente gioco di Molyneux, ossia Godus, un nuovo god game ispirato al vecchio Populous. Henderson avrebbe persino ricevuto una percentuale sui guadagni del gioco stesso.
Tutto molto bello, se non fosse che il ragazzo non ha più ricevuto notizie a proposito e, visto lo stato disastroso del progetto (abbandonato dallo stesso Molyneux e senza aggiornamenti da mesi) si può presumere che non riceverà mai nulla di quanto promesso. Ci dispiace per il povero Bryan!
Chronicles of Elyria
Sviluppato da Soulbound Studios a partire dal 2016, Chronicles of Elyria è un MMORPG sandbox che ha raccolto circa 9 milioni di dollari tra Kickstarter e il sito ufficiale. Il gioco prometteva di essere uno degli MMO più ambiziosi di sempre, con un mondo virtuale immenso e in continua evoluzione, il ciclo delle stagioni, decine di fazioni e casate, una distruzione ambientale pressoché totale e persino un sistema di invecchiamento del personaggio.
Inizialmente previsto per il 2017, il gioco è stato rinviato più volte. Alla fine, nel marzo 2020 Soulbound Studios ha annunciato che gli sviluppatori erano stati licenziati e lo sviluppo del gioco interrotto per mancanza di fondi.
Già qui le premesse per uno psicodramma ci sono tutte, ma la storia diventa ancora più assurda andando avanti. Nell’aprile 2020 è stata intentata una class action in cui si chiedevano i danni per presunta violazione del contratto, violazione dei diritti dei consumatori e concorrenza sleale. La causa è stata dismessa due anni dopo.
La parte paradossale è che nel 2022 il CEO Jeromy Walsh prometteva che il gioco era ancora in sviluppo e che sarebbe uscito nel 2024. Considerando che l’ultimo video YouTube degli sviluppatori risale al 2021, mentre il blog ufficiale non riceve aggiornamenti dal 2022, possiamo dire che la fiducia ormai rasenta lo zero. Molto probabilmente Chronicles of Elyria non uscirà mai.
DreamWorld
Annunciato con grandi proclami e descritto dalla software house Realities come “l’ultimo gioco che giocherete”, DreamWorld è un MMO sandbox guidato dalla comunità che offre ai giocatori opportunità illimitate di esplorare, interagire e condividere il mondo che li circonda. O almeno questo è quanto promettono gli sviluppatori.
Nonostante abbia raccolto 64mila dollari su Kickstarter nel 2021, la community si è messa subito sull’attenti, riscontrando parecchie stranezze e ponendo domande che non hanno avuto risposta. La scarsa esperienza degli sviluppatori nel genere aveva sollevato più di qualche dubbio, mentre alcuni utenti avevano riportato l’utilizzo di asset comprati in stock, invece che crearne di proprietari. Inoltre sembra che gli sviluppatori di DreamWorld abbiano assunto dei ragazzi minorenni per lavorare sul progetto e sulla moderazione dell’MMO. La storia si è fatta ancora più intricata quando l’ex-fidanzata di uno degli sviluppatori Smilin Aislinn ha pubblicato un video YouTube in cui criticava la gestione del progetto, aggiungendo ulteriori assurdità a una storia già abbastanza strana e confusa.
Come se non bastasse, le prime impressioni sull’alpha sono state estremamente negative, con un gioco tecnicamente indietrissimo che gli utenti potevano rompere completamente, anche a scapito degli altri giocatori. Al momento Dreamworld è ancora in sviluppo e si trova nella seconda Alpha, ma la fiducia generale dell’utenza è praticamente nulla, le ombre sul progetto sono tante e la situazione non sembra migliorare. Forse non una delle storie più conosciute, ma sicuramente una delle più assurde.
Se volete farvi del male, potete scaricare la versione gratuita del gioco direttamente dal sito ufficiale di DreamWorld, mentre qui sotto trovate la replica dello Streaming Disagio di Plinious.
In conclusione, se c’è qualcosa che abbiamo imparato oggi è di pensarci almeno 50 volte prima di donare soldi su Kickstarter a progetti troppo ambiziosi e fumosi, sperando che nessuno di voi ne sia rimasto vittima. Se un gioco è troppo bello per essere vero… è perché probabilmente non è vero.
Se avete altre storie da raccontare fatecelo sapere nei commenti. Siete dei grandi. Sempre connessi, aggiornati, massivi!
Inizia a giocare ai videogiochi alla tenera età di tre anni con un’Amiga. Vede l’illuminazione quando, all’età di otto anni, riceve un Game Boy Color con Pokémon Blu. Da lì diventa un videogiocatore onnivoro sia su console che su PC, specializzandosi soprattutto in (J)RPG e gestionali. Da buon Nintendaro prova quasi tutto quello che porta il simbolo della grande N: si dice che abbia più di 100 Amiibo. Sta solo aspettando che la casa Kyoto produca il suo MMO per dire definitivamente addio alla vita sociale. Tra le sue passioni si annoverano fumetti, musica e cinema.
Attualmente vive a Praga, dove sta svolgendo un PhD in Biologia cellulare. Potete trovarlo su Steam o sul canale Discord di MMO.it.
Mi chiedo perché un titolo come Dark and light sia ancora acquistabile su steam. Chissà quanti altri EA esistono in condizioni di abbandono.
Effettivamente anche Dark and Light…
si prevede l’aggiunta di Quinfall in un futuro prossimo ;P
Vi siete dimenticati di WoW, fare pagare un abbonamento per un mmo di 20 anni fa è lo scam meglio riuscito nella storia del genere
Addirittura 😄 mai giudicare un MMO dalla grafica, e WoW è ancora oggi uno dei migliori
Io non lo gioco più wow, ma che c’entra quanti anni ha un gioco…poi alcuni si lamentano delle delusioni perché magari ci si fa condizionare dal fatto che un gioco è nuovo e dopo cascano dal pero. Sono i contenuti a fare un gioco, non se è nuovo.
diciamo che la parte divertente è leggere che stanno lavorando alla prossima espansione.. Che è di 10 anni fa..