Recensire un MMO è un compito duro: bisogna giocarlo ore, conoscerne le meccaniche e soprattutto rivalutarlo ogni qualvolta gli aggiornamenti lo modifichino profondamente. Noi di MMO.it vogliamo aiutarvi nella scelta dell’MMO da giocare con una serie di video periodici in cui analizziamo, dopo anni dall’uscita, un MMO per constatare se valga la pena giocarlo, se sia migliorato o se potete rivolgere il vostro interesse altrove.
Come prima puntata abbiamo deciso di tranne in esame un gioco che al lancio ha avuto un successo senza precedenti ma piagato da una struttura ludica estremamente ripetitiva e poco varia, Pokèmon GO.
Come sempre potete scegliere se leggere l’articolo esteso o godervi il video speciale qui di seguito, direttamente dal nostro canale YouTube. E ovviamente ricordatevi di iscrivervi anche al nostro canale Twitch. Buona visione o lettura, come sempre su MMO.it!
Per chi fosse appena uscito da un bunker dopo anni, Pokémon GO è un MMO per mobile di Niantic e The Pokémon Company che raccoglie l’eredità di Ingress, in cui i giocatori devono catturare i mostriciattoli tascabili muovendosi fisicamente nel mondo reale. Ogni luogo di interesse può essere un Pokéstop o una Palestra e visitandoli, o conquistando nel caso delle palestre, si ottengono diverse ricompense. Ma prima di valutare lo stato del gioco al mondo d’oggi, ripercorriamone velocemente la storia.
Uscito nel luglio del 2016, Pokémon GO è stato immediatamente un successo globale, con milioni di giocatori che scorrazzavano per le strade a caccia di creature tascabili, arrivando quasi a livelli di isteria collettiva, come il famoso caso del Vaporeon apparso a Central Park. Dopo i primi mesi in cui sembrava che chiunque giocasse al gioco, si sono manifestate le prime criticità: il PvP era praticamente assente, si potevano solo conquistare le palestre di un’altra squadra in maniera asimmetrica, i Pokémon presenti erano solo quelli della prima generazione (escludendo i leggendari) e le attività erano abbastanza ridotte. A parte provare a completare il Pokédex e a ottenere Pokémon di livello alto c’era poco da fare; anche la conquista delle palestre, estremamente soddisfacente in gruppo, alla lunga veniva a noia e risultava fine a se stessa.
Il fascino delle creature Nintendo bastava a tenere alto l’interesse per il gioco, ma con una simile struttura ludica i giocatori non sarebbero rimasti a lungo sul prodotto. Fortunatamente Niantic ha continuato a supportare il prodotto nel corso degli anni, aggiungendo i Pokémon di ogni generazione (al momento siamo arrivati a Paldea, l’ultima regione) e introducendo numerose feature che andremo a spiegare.
Come anticipato, una delle maggiori criticità era l’impossibilità di sfidare altri giocatori in PvP, da sempre elemento cardine della serie principale. Al giorno d’oggi è possibile sia sfidare i propri amici, sia competere nella lega competitiva, senza avere la necessità di trovarsi fisicamente vicini al vostro avversario: ci penserà il matchmaking ad accoppiarvi. La parte PvP è diventata talmente preponderante da avere un evento a sé durante i mondiali Pokémon, insieme alla serie principale e al gioco di carte. Naturalmente è possibile saltarla del tutto e godersi ugualmente il gioco, ma permette di ottenere bonus in-game interessanti.
Oltre alle attività competitive è possibile dedicarsi al PvE, in diverse forme: in singolo è possibile affrontare il team Rocket GO, ricevendo ricompense e Pokémon Ombra da purificare, mentre con gli amici (o con sconosciuti che passano di là in quel momento) è possibile affrontare i raid. Questi ultimi sono disponibili in vari livelli di difficoltà (al livello più basso potete anche sbrigarvela da soli, ma i raid di livello avanzato richiedono per forza un gruppo) e, oltre alle solite ricompense, potrete anche provare a catturare il boss del raid che, per le sfide di livello avanzato, sarà un Pokémon leggendario o una Megaevoluzione.
Per partecipare ad un raid dovrete essere fisicamente nel luogo in cui avviene. È possibile partecipare da remoto con uno specifico biglietto, ma è estremamente raro da trovare, a meno che non paghiate con la valuta premium, ma questo è un discorso che affronteremo nel dettaglio dopo.
L’esperienza di trovarsi in un luogo, trovare un raid, vedere che altri giocatori stanno partecipando e unirsi a loro è qualcosa che dovreste provare assolutamente. Nel caso non abbiate amici che giocano, potete cercare gruppi Telegram/Facebook nella vostra zona per trovare altri giocatori e, perchè no, nuovi amici.
Il gioco premia l’avere molti amici nella propria lista, perché una volta al giorno è possibile scambiarsi con ogni amico un pacco regalo, che può essere reperito al Pokéstop. Questo pacco può contenere bacche, adesivi e Pokéball, oltre che polvere di stelle, la valuta necessaria per potenziare i propri Pokémon. Rispetto alla versione iniziale è stata implementata la funzione Pokémon compagno, in cui potete scegliere uno dei mostriciattoli dalla vostra collezione, che vi accompagnerà nelle vostre avventure. Più camminerà con voi, più bonus otterrete, oltre alle caramelle per poterlo potenziare, facilitando di molto il farming.
Una delle ultime aggiunte è stata l’implementazione dei Percorsi, tratti prestabiliti che potete percorrere con il vostro partner per aumentare l’affinità, oltre ad essere un bel modo per scoprire zone che non conoscevate. Inoltre sono anche presenti missioni speciali, che vi ricompenseranno con oggetti, punti esperienza e Pokémon leggendari. In aggiunta le missioni, nonché i Pokémon trovabili selvatici nei raid e nelle uova, cambieranno con le varie stagioni di gioco.
Ma ora affrontiamo l’elefante nella stanza: il sistema di monetizzazione. Trattandosi di un prodotto free-to-play è inevitabile che Pokémon GO presenti delle microtransazioni, ma procediamo con ordine.
Con la moneta premium è possibile comprare elementi estetici e consumabili, fatto che aveva fatto storcere il naso a non pochi all’inizio. Ad essere onesti i consumabili velocizzano di non poco il grinding, permettendo di acquisire esperienza e polvere di stella più rapidamente, oltre che ad aumentare lo spazio in inventario. C’è da dire che la maggior parte degli oggetti viene data come ricompensa per le missioni speciali e come premio nel PvP, ed è possibile ottenere fino a 50 monete ogni giorno lasciando i propri Pokémon a guardia delle palestre, pertanto con un po’ di pazienza sarete in grado di ottenere quello che volete. Parlare di monetizzazione aggressiva è esagerato, ma in alcuni frangenti bisogna dire che si fa sentire. Nulla che renda ingiocabile il gioco, ma è giusto tenerlo presente.
Conclusioni
In conclusione crediamo che al giorno d’oggi Pokémon GO sia diventato l’MMO mobile che prometteva di essere al lancio, ci rendiamo conto che si tratta di un titolo con meccaniche particolari ma se anche voi al lancio siete stati catturati dalla sua formula vi consigliamo di riscaricarlo, perché potrebbe donare nuova linfa alle vostre passeggiate.
Voi ci giocate ancora o vi abbiamo fatto tornare la voglia? Ricordate di iscrivervi al canale e seguirci su tutti i social, vi aspettiamo su Twitch tutti i giorni.
Connessi, aggiornati, massivi!
Inizia a giocare ai videogiochi alla tenera età di tre anni con un’Amiga. Vede l’illuminazione quando, all’età di otto anni, riceve un Game Boy Color con Pokémon Blu. Da lì diventa un videogiocatore onnivoro sia su console che su PC, specializzandosi soprattutto in (J)RPG e gestionali. Da buon Nintendaro prova quasi tutto quello che porta il simbolo della grande N: si dice che abbia più di 100 Amiibo. Sta solo aspettando che la casa Kyoto produca il suo MMO per dire definitivamente addio alla vita sociale. Tra le sue passioni si annoverano fumetti, musica e cinema.
Attualmente vive a Praga, dove sta svolgendo un PhD in Biologia cellulare. Potete trovarlo su Steam o sul canale Discord di MMO.it.
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