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Total War Pharaoh: prima anteprima del gameplay

Total War Pharaoh: prima anteprima del gameplay

Gli sviluppatori bulgari di Creative Assembly Sofia, al lavoro sul nuovo Total War: Pharaoh, si sono sbottonati ampiamente nel corso di un’intervista per fornire numerose nuove informazioni sul titolo.

Annunciato la scorsa settimana, Total War: Pharaoh mira a immergere i giocatori nell’epoca della tarda età del Bronzo, in prossimità di quello che dagli storici è definito il Collasso dell’Età del Bronzo: un’epoca tanto storica quanto misteriosa, che ha portato ad un periodo buio di cui abbiamo scarsa conoscenza e che si presta quindi ad un setting videoludico potenzialmente interessante.

Il gioco intende offrire un’esperienza onnicomprensiva di quel periodo, offrendo certamente una visione egitto-centrica ma coprendo anche popolazioni limitrofe e traendo le mosse non solo dalla figura del Faraone, ma anche da quella del Grande Re Ittita. Entrambi i ruoli potranno essere impersonati dai giocatori nell’endgame del gioco.

Infatti, i giocatori avranno la possibilità di giocare sia nei panni di una fazione egizia o di una delle altre culture dell’Età del Bronzo, ma per diventare rispettivamente Faraoni o Re Ittiti dovranno possedere almeno un territorio sacro all’interno delle rispettive nazioni per poter acquisire lì sufficiente potere da assurgere a queste figure mistiche.

Compariranno anche i misteriosi Popoli del Mare, anche se non sembra saranno giocabili (almeno all’inizio: si prospetta un DLC?).

Maya Georgieva, Todor Nikolov e Aleksandar Georgiev del team di sviluppo in Bulgaria hanno quindi fatto luce su vari aspetti del gioco. Gli sviluppatori hanno sottolineato la libertà di azione data al player e la natura sandbox del gioco, che consente ai giocatori di perseguire il proprio stile di gioco e di compiere scelte significative nel corso della campagna diverse per ognuno.

La campagna di Pharaoh segue la formula familiare dei precedenti giochi Total War, con i giocatori che espandono la loro influenza, sviluppano insediamenti e comandano eserciti. Tuttavia, l’aggiunta di scelte significative vuole distinguere questo Total War dai precedenti. I giocatori prenderanno decisioni che daranno forma alla loro fazione, ad esempio scegliendo quali divinità venerare e quale posizione assumere alla corte del Faraone egiziano o del Gran Re Ittita. Queste scelte avranno un impatto sul gameplay e sulla progressione narrativa.

In ogni caso, diventare il Faraone o il Grande Re Ittita non è l’unico obiettivo del gioco. La sopravvivenza e l’adattamento al mondo dell’Età del Bronzo che sta crollando sono gli obiettivi più impellenti. I giocatori potranno quindi anche scegliere di dimenticarsi dei Faraoni e dei Grandi Re Ittiti, e tracciare il proprio percorso, trascurando gli intrighi di corte e concentrandosi unicamente sulla gloria della propria fazione. Tuttavia, questo percorso alternativo presenterà ulteriori sfide, probabilmente legate alla nuova feature, ancora non perfettamente spiegata, dei “Pilastri della Civiltà”.

Per ciò che concerne le battaglie, il focus principale sarà ovviamente sugli scontri tra fanterie, che sono chiaramente la base degli eserciti messi in campo dalle antiche nazioni. Saranno introdotte nuove possibilità di posizionamento per le singole unità, che potranno configurarsi in modalità differente a seconda delle necessità.

Faranno la loro comparsa i carri, o i primordiali cocchi tipici delle popolazioni mediorientali del periodo, che potranno rimanere impantanati nel fango e, seppure devastanti, saranno a quanto pare difficili da gestire.

Le battaglie saranno influenzate da vari eventi meteorologici che a quanto pare si riverberano sulla mappa tattica a partire dalla mappa strategica: ci saranno piogge, temporali e anche tempeste di sabbia.

È promesso infine un miglioramento degli assedi, da sempre una delle porzioni meno riuscite degli ultimi Total War. In questo Pharaoh, la novità principale sarà l’utilizzo del fuoco per forzare i difensori ad abbandonare le loro posizioni, ma al prezzo di rendere scontente le popolazioni locali, che saranno più difficili da tenere a bada dopo la conquista. Faranno la loro comparsa anche le solite torri d’assedio e gli arieti.

Potete vedere voi stessi il lungo video di presentazione qui di seguito.

 

 

Fonte

 

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