Un produttore di Blizzard, Adam “Glaxigrav”, ha espresso in un tweet la sua frustrazione per l’abbandono di personale dallo studio di World of Warcraft e ha affermato che il team sta realizzando delle “mappe di crisi” per capire quello che possono o non possono consegnare a causa dell’abbandono di così tanti dipendenti.
Being loud about it because I've lost yet *another* person this week.
Blizzard is losing amazing talent because someone in power doesn't listen to the game directors who make his products. DE&I also means diversity of thought, especially when it's backed by data and financials.
— Adam 💙 #ABetterABK (@Glaxigrav) April 18, 2023
Last thought: “some talent” is undermining the point.
We are creating crisis maps of what we can or cannot ship. THAT is the loss of capacity we’re facing.
I literally have a schedule I strike out as people hand in notice.
— Adam 💙 #ABetterABK (@Glaxigrav) April 18, 2023
Quando è stato raggiunto per un commento in merito, un portavoce di Blizzard ha affermato che l’attivazione di questi piani di emergenza “non è una pratica di squadra per WoW. Tuttavia, prendere decisioni sulle priorità, iterare e garantire la qualità sono parti quotidiane dello sviluppo del gioco”.
Glaxigrav non è solo nelle sue frustrazioni. È intervenuta anche la senior game designer di World of Warcraft, Allison Steele, attribuendo almeno parte del recente attrito alla recente politica della compagnia del ritorno forzato sul posto di lavoro, un piano che internamente è molto impopolare.
forced rto has cost us some amazing people and will continue to cost us more in the coming months.
it is a terrible, shortsighted, self-destructive policy that is only weakening our ability to deliver the kind of game we want to make and our players deserve. https://t.co/1M94XLJGY2
— Allison Steele, GameObject (@SteeleGame) April 19, 2023
and just to be super clear: i just want to make great games. that’s been my dream. i love wow. i’ve been playing since vanilla and working on it for two years, since 9.1.5.
everything adam is saying here? same. big same. https://t.co/OkELckGoW4
— Allison Steele, GameObject (@SteeleGame) April 19, 2023
L’rto (return-to-office) forzato ci è costato delle persone fantastiche e continuerà a costarci di più nei prossimi mesi. È una politica terribile, miope e autodistruttiva che sta solo indebolendo la nostra capacità di offrire il tipo di gioco che vogliamo realizzare e che i nostri giocatori meritano.
E per essere chiara: io voglio solo creare grandi giochi. È stato il mio sogno. Amo WoW. Gioco da Vanilla e ci lavoro da due anni, dalla 9.1.5.
Sulla base di questi e altri tweet, sembra che molti di questi addii abbiano avuto un certo impatto sul team di Dragonflight, espansione che comunque è stata accolta positivamente sia dalla critica che dai fan.
La notizia che Blizzard non riesce più ad attrarre e mantenere gli sviluppatori non è certo nuova e tra molestie all’interno degli studi e la copertura di quest’ultime, la situazione per la società non sembra riuscire a risollevarsi pienamente.
Rimaniamo in attesa di sviluppi anche sull’acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft, che nel frattempo sta procedendo ottenendo importanti via libera da diversi enti antitrust.
Il mondo del lavoro sta andando a rotoli, non solo in ambito videolugico…
Stipendi da fame e riduzione dei diritti.
Negli anni 60 si scioperava..ora nemmeno più quello.
Non so come staremo in futuro ma le prospettive non sembrano rosee
In realtà negli USA stanno scioperando come mai è successo prima, l’anno scorso per la prima volta uno studio di Activision Blizzard (Raven Software) è riuscito a formare un sindacato che per gli Stati Uniti è una cosa più unica che rara.
Anche nela cosiddetta great resignation (le dimissioni di massa dal lavoro) c’è un aspetto positivo… magari è la volta buona che le grandi aziende si svegliano e capiscono che non siamo più negli anni ’90.
Speriamo…