Un giro d’affari da 2 miliardi e 243 milioni di euro, una crescita di quasi 3 punti percentuali rispetto allo scorso anno, una platea di 15,5 milioni di gamer, con una fetta sempre più importante dei quali che lo fa per lavoro, da professionista. Stiamo parlando del mondo del gaming, del gioco online e, in particolare, dei Pro Players, coloro che hanno trasformato la loro passione e la loro più grande competenza in un mestiere.
Un’affermazione, questa, vera solo in parte, dal momento che in Italia la figura professionale del Pro Player ancora non è riconosciuta. A sollevare la questione è stato l’OIES, l’Osservatorio Italiano Esports che durante un’audizione alla Camera dei Deputati, organizzata dalla Commissione Cultura, ha proposto di includere queste attività all’interno della Riforma dello Sport in cantiere, riconoscendo il mondo dello sport elettronico. Un passo in avanti importantissimo, che sarebbe perfettamente in linea con quanto approvato di recente anche dal Parlamento Europeo.
“Questo settore può essere un’importante risorsa per l’Italia – ha spiegato Luigi Caputo, CEO e Founder dell’Osservatorio Italiano Esports – sia in termini economici che sociali. La presenza di OIES al tavolo della Commissione è stato anche un riconoscimento del nostro incessante impegno degli ultimi tre anni per uno sviluppo sano e inclusivo del settore Esports. La nostra proposta sul lavoro dei pro-player è ovviamente un primo passo non esaustivo di tutte le lacune di questo mercato“.
Un discorso, questo, in cui dovrebbero rientrare anche gli MMO Players, ovvero i videogiocatori online di massa. L’acronimo indica infatti il Massively Multiplayer Online ed è contraddistinto da un’attività interamente online, con migliaia di giocatori attivi in maniera contemporanea.
Serve quindi aggiornare presto la normativa vigente, andando così a sostenere tutto il settore eSports e creando un vero e proprio volano per l’economia. Dietro alla filiera dei giochi elettronici, infatti, ci sono centinaia di lavori del futuro: coach, streamer, content creator. È così che si rimette in moto l’economia del paese: con investimenti non solo economici, ma soprattutto normativi.