Paradox Interactive, la famosa casa di sviluppo di giochi di grande strategia come Europa Universalis, Hearts of Iron e Crusader Kings, pare annuncerà qualcosa di grosso il 6 marzo. E questo qualcosa sembra essere un nuovo gioco di simulazione della vita, che potrebbe rappresentare una sfida al dominio di The Sims sul mercato.
Electronic Arts è da sempre l’impresa monopolistica dei giochi di simulazione della vita. Di questo genere, infatti, esiste di fatto solo la saga di The Sims. Esattamente come fino ad una decina di anni fa per i giochi di costruzione cittadina esisteva solo SimCity… prima che venisse spodestato da Cities Skylines, edito proprio da Paradox Interactive.
Non è detto che il nuovo titolo sia sviluppato direttamente da Paradox, ma potrebbe essere anche solo pubblicato dalla casa (peraltro come avvenne su Cities Skylines, sviluppato da Colossal Order). Infatti, al lavoro pare esserci anche Red Humble, mentre Paradox in sé è coinvolta tramite la divisione Paradox Tectonic.
Ricordiamo che Red Humble ha collaborato, in passato, alla realizzazione di The Sims 2 e The Sims 3, probabilmente i punti più alti della serie.
Ecco quanto si legge sul sito ufficiale:
Paradox Tectonic spingerà in là i confini.
Stiamo espandendo la nostra creatività. Red Humble, visionari dei simulatori di vita, e Paradox Tectonic non vedono l’ora di rivelare un nuovo progetto rivoluzionario.
Sembra quindi opportuno il tempo in cui si dà di matto e ci si lancia in mirabolanti speranze. La prima è senz’altro che, a differenza di Cities Skylines, questo titolo contempli un minimo di multiplayer, com’è tipico dei giochi Paradox. Secondo, sarebbe interessante sperare in un approccio più “serio” e meno caricaturale, per quanto sempre arguto e sagace, alla simulazione di vita. In questo senso, l’esperienza fatta da Paradox specialmente tramite Crusader Kings potrebbe rivelarsi decisiva per bilanciare al meglio la necessità di simulare gli aspetti dell’esistenza umana coniugandoli col divertimento e una qualche dose di sdrammatizzazione, senza quindi sfociare in una sorta di seduta psicanalista o di una inquietante simulazione sociologica.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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