MMO.it

I lavoratori Blizzard sono furiosi dopo un Q&A “demoralizzante” con Mike Ybarra

I lavoratori Blizzard sono furiosi dopo un Q&A “demoralizzante” con Mike Ybarra

I lavoratori di Blizzard sono demoralizzati, indignati e sconvolti dopo un incontro tenuto giovedì da Mike Ybarra, presidente della compagnia dall’agosto 2021.

Il sito Game Developer ha pubblicato un resoconto dettagliato dell’incontro, descrivendo una sessione di domande e risposte il cui tema era un “sondaggio sulla soddisfazione dei dipendenti”. La leadership di Blizzard ha preselezionato le domande sul suo processo di “stack ranking” per la valutazione dei dipendenti, la riduzione della partecipazione agli utili e l’obbligo di tornare a lavorare in ufficio. Polygon ha avuto modo di parlare con diversi sviluppatori Blizzard che hanno descritto una situazione demoralizzante a seguito dell’incontro.

Il portavoce di Blizzard Andrew Reynolds ha confermato molti punti sollevati durante la sessione di domande e risposte e ha detto che la società sostiene le dichiarazioni di Ybarra e la “leadership nei momenti difficili”.

Game Developer ritiene che la riduzione della partecipazione agli utili, che vedrebbe i lavoratori ricevere solo il 58% del bonus promesso, è stato un vero e proprio shock. Proprio due settimane fa Activision Blizzard ha infatti annunciato i suoi risultati finanziari trimestrali positivi, comunicando una “forte performance finanziaria nel 2023”. In Blizzard, in particolare, le vendite e il reddito operativo sono quasi raddoppiati e World of Warcraft, Overwatch e Diablo hanno generato tutti più di 100 milioni di dollari.

Ybarra ha parlato della partecipazione agli utili durante la riunione, suggerendo che i lavoratori che credono che i dirigenti stiano facendo più soldi “vivono in un mito”. Il taglio della partecipazione agli utili al 58% si applica ai dirigenti allo stesso modo dei dipendenti, ha affermato il CEO. Tuttavia, ciò non tiene conto delle differenze salariali estreme tra dirigenti e dipendenti: un tester funzionale a Santa Monica viene pagato tra i 14 e i 26 dollari l’ora, mentre lo stipendio di un capo del personale è superiore a 270.000 dollari all’anno. Sono lavori nettamente diversi, ma un taglio della partecipazione agli utili ha senza dubbio un impatto diverso su quei lavoratori.

Inoltre l’azienda, dopo due anni di smartworking, tra pochi mesi ricomincerà a richiedere ai dipendenti almeno tre giorni alla settimana di lavoro in ufficio. King, la sussidiaria di Activision Blizzard che produce Candy Crush, lo ha già fatto e ciascuna delle filiali sta prendendo le proprie decisioni sul lavoro da casa.

Il ritorno in ufficio aggiunge comunque altre spese ai dipendenti, per non parlare dei costi di trasloco delle persone assunte durante la pandemia e che hanno sempre lavorato da casa. Il portavoce di Blizzard Reynolds ha affermato che la società onorerà i suoi attuali accordi remoti a lungo termine e farà eccezioni “per motivi medici o religiosi”. Anche gli addetti al servizio clienti continueranno a lavorare da remoto.

Inoltre Game Developer ha riferito che Ybarra ha comunicato, in maniera implicita, che coloro che non sono d’accordo con la politica di ritorno in ufficio dovrebbero lasciare l’azienda. Blizzard ha confermato a Polygon che le dichiarazioni di Ybarra sono state citate correttamente, ma ha aggiunto che sta “ascoltando il feedback del team”.

Poco dopo l’incontro, buona parte dello staff di Blizzard ha iniziato a twittare su quello che hanno definito uno spettacolo deludente da parte della leadership e ha contestato pubblicamente le dichiarazioni di Ybarra.

Insomma, non c’è mai un attimo di pace per Blizzard, che nonostante tutti i problemi e gli scandali, non sembra stia minimamente cambiando il suo modo di fare.

 

Fonte 1, Fonte 2

 

Placeholder for advertising

Lascia una risposta

avatar