La megasocietà Tencent sta reimpostando la sua strategia di fusioni e acquisizioni per concentrarsi principalmente sull’acquisto di partecipazioni di maggioranza nelle società di videogiochi estere. Il gigante della tecnologia punta infatti all’espansione globale per compensare il rallentamento della crescita in Cina.
Tencent ha investito per anni in centinaia di aziende emergenti, principalmente nel mercato onshore, con partecipazioni di minoranza. Tuttavia sembra che adesso voglia utilizzare un approccio più “aggressivo”, cominciando ad acquistare quote di maggioranza o addirittura controllare obiettivi esteri, in particolare in Europa. Questo è quanto hanno riferito alcune fonti anonime a Reuters.
La nuova strategia di Tencent indica come i titani della tecnologia cinese stiano cercando di emergere dalle ombre normative dopo due anni di repressione e incertezza, che hanno pesato molto sulle loro vendite in patria e innescato una massiccia svendita delle loro azioni. Inoltre, con Pechino che limita rigorosamente le approvazioni dei giochi in patria e continua a sospendere le approvazioni per i prodotti esteri, Tencent è praticamente costretta a muoversi verso l’acquisizione di società straniere. L’azienda a settembre ha aumentato la sua partecipazione in Ubisoft in un accordo che ha reso l’azienda cinese l’unico maggiore azionista del principale sviluppatore di giochi francese, con una quota dell’11% che può essere ulteriormente aumentata fino al 17%.
Oltre al settore dei giochi, Tencent sta anche cercando di accaparrarsi asset globali, in particolare in Europa, legati al cosiddetto metaverso. Sempre secondo le fonti, queste mire della società nascono anche come conseguenza degli acquisti di Microsoft, Sony e Amazon. Dal 2015 al 2020, il proprietario dell’app di messaggistica numero uno in Cina, WeChat, ha effettuato 150 investimenti in casa per un totale di 75 miliardi di dollari, rispetto ai 102 accordi per un valore di 33 miliardi di dollari nei mercati esteri.
Ad agosto Tencent ha riportato il suo primo calo trimestrale in assoluto, parzialmente danneggiato dalla mancanza di approvazioni di giochi in Cina e da regolamenti che limitano il tempo di gioco da parte degli utenti. I ricavi dei giochi online sono diminuiti dell’1% sia in patria che all’estero e le sue azioni quotate a Hong Kong sono scese di circa il 60% negli ultimi due anni.
In Europa, ad eccezione dell’acquisto di Supercell, la società ha chiuso principalmente accordi di minoranza, incluso l’acquisto del 9% della società di giochi britannica Frontier Developments (sviluppatori di Elite Dangerous).
Cosa ne pensate di queste continue mire espansionistiche del colosso cinese? Siete preoccupati?
Chissà se si andrà a finire come con il comparto bancario… con poche enormi società a controllare la maggior parte del mercato videolugico…il pro è la resilienza in caso di ripetuti insuccessi, si sa che per le piccole società un insuccesso su un titolo potrebbe significare il fallimento..
Ma non per chi fa il gioco. Solitamente poi finiscono assorbiti e smistati in aree più produttive. EA insegna.