Un’interessantissima quanto decisiva novità è arrivata su F1 22 con l’ultima patch del 4 agosto: il cross-play tra PC e console.

Questa introduzione risolve il vecchissimo e annoso problema che assillava i giocatori PC, che da molte edizioni del gioco venivano spediti spesso in lobby vuote, giocando al massimo contro una decina di avversari, rispetto al numero di 20 massimo permesso dalla Formula 1. Non solo: su PC i giocatori si rivelavano tendenzialmente dotati di connessioni lente e inaffidabili, e spesso c’erano problemi di connettività e di lag.

Adesso, il principale dei fastidi è stato risolto: le lobby sono piene, i giocatori trabordano. È frequente imbattersi in sessioni competitive piene, ed anche la modalità “lunga”, che prevede lo svolgimento di un Gran Premio in 15 giri, e che solitamente veniva snobbata dai giocatori in virtù della modalità “corta”, da cinque giri, ha oggi un buon numero di player costanti.

Tuttavia, non è tutto rose e fiori. Ovviamente, il cross-play viene con due specifici svantaggi per chi era abituato a giocare solo con gente su PC: il primo è che i caricamenti delle console sono più lenti dei caricamenti dei PC più veloci, e spesso ci si trova in coda ad aspettare alcuni secondi (ma non è niente di grave). Il secondo svantaggio proviene da un approccio tendenzialmente troppo aggressivo da parte dei giocatori su console, che rispetto a quelli PC sono effettivamente meno inclini al compromesso e prendono le curve come se si stessero giocando il mondiale al primo giro.

In ogni caso, il cambiamento è estremamente positivo e rivitalizza un multiplayer assai degno, quello di F1 22, che altrimenti, almeno su PC, sarebbe stato rapidamente abbandonato.

Fonte

Giacomo "Asczor" Conti

Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.