Con l’avvio della patch 6.1, che introduce la Newfound Adventure, Final Fantasy XIV si avvia verso una nuova era. Portata a termine l’avventura del Guerriero della Luce alle prese con Hydaelyn, Zodiark e Ascians, adesso i giocatori si trovano impegnati in nuove avventure nel mondo di Eorzea.
Per l’occasione, PlayStation Blog ha intervistato il produttore e direttore del gioco Naoki Yoshida che ha fornito una panoramica di ciò che è stato aggiunto di recente come la maggior accessibilità del titolo verso i solo player, nuove missioni, sfide e altre cose in lavorazione. Parlando proprio dei giocatori che preferiscono giocare in solitaria, Yoshida ha sottolineato che solo la storia è stata resa più accessibile verso di loro, ad esempio con la presenza del Trust System, che permette di affrontare i dungeon con un party di NPC:
Il mio concetto è sfruttare al massimo le caratteristiche di FFXIV come MMORPG basato sulla trama e fare in modo che solo la storia possa essere giocata da solo. […] Quello che voglio fare è abbassare la barriera d’ingresso per coloro che si sentono intimiditi dagli MMORPG o che non sono bravi nei giochi multiplayer. Certo, sarò felice se i giocatori saranno soddisfatti dopo aver completato solo la storia, o se durante i loro viaggi scopriranno il divertimento del multiplayer e dei MMORPG, portandoli a provare vari tipi di contenuti.
Il producer ha poi parlato dell’ultimo raid introdotto, Myths of the Realm, che prende ispirazione dalla tradizione e dalla lore di Eorzea:
Ovviamente guardo le teorie che i giocatori escogitano e sembra che alcune di esse potrebbero non essere lontane dal colpire nel segno. (ride) In questo Alliance Raid, la storia riguarderà l’esistenza stessa dei Twelve e la loro vera natura. Tuttavia, le divinità scelte durante la creazione del personaggio… non influenzeranno il proprio stato (durante la battaglia). I nostri giocatori non devono preoccuparsi.
L’intervista riguarda anche l’annunciato aggiornamento grafico che avverrà nel corso dell’update 7.0, e Yoshida ha sottolineato che il loro primo interesse è sempre quello di non deludere la community:
La mia principale area di interesse era rivolta a quei giocatori che hanno trascorso molto tempo a giocare a FFXIV e hanno sviluppato un forte attaccamento al proprio avatar. Non voglio che pensino “Il mio personaggio era più bello prima!” o “Ma questo non è giusto!” con questo aggiornamento. La bellezza della grafica dipende non solo dal metodo utilizzato, ma anche dalla sensibilità dell’individuo, quindi miro semplicemente a “far evolvere la grafica dal punto di vista di FFXIV”. A tal fine, abbiamo creato numerosi test mentre gli artisti, gli ingegneri e io abbiamo discusso e deciso un approccio per aggiornare gli shader, l’illuminazione e le texture. Infine è una questione di direzione (creativa del gioco), quindi dipende anche in gran parte dalla mia sensibilità.
Infine ha chiuso parlando del Dragonsong’s Reprise Ultimate, raid introdotto con la patch 6.11, e della filosofia che lo ha portato a crearlo:
L’idea era quella di trasformare la storia della Dragonsong War della Patch 3.x in un raid Ultimate. Completare un raid Ultimate non premia necessariamente i giocatori con armi potenti o altri oggetti simili. Ciò che i giocatori acquisiranno sono un’arma luccicante e un titolo, in altre parole una sfida per se stessi, con un senso di appagamento e orgoglio per aver lottato per la vittoria. Con l’eccezione della World First Race, questo è esattamente il motivo per cui credo che la Duty esista, perché c’è un senso di sfida. Per quanto riguarda la difficoltà… non abbiamo proprio in mente l’accessibilità. (ride)
E voi, state continuando la storia di Final Fantasy XIV?
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