Richard Garriott, in arte Lord British, è stato a suo tempo sicuramente un grande luminare. Il creatore della serie Ultima, si può dire, è stato con Ultima Online probabilmente il principale artefice del mondo degli MMORPG come lo conosciamo oggi.
Ma poi, come capita spesso, la fame di rilevanza continua ad attanagliare questi personaggi. Essi non si accontentano di aver portato del bene nel mondo per un periodo: vogliono essere costantemente gratificati, ammirati, al centro delle notizie e delle cronache. In una parola, vogliono mantenere la loro rilevanza ben oltre il benvenuto che il mondo ha loro concesso.
E così, Richard Garriott iniziò la sua lunga, lenta ed inesorabile parabola discendente già con Tabula Rasa, MMORPG del 2007 durato un anno e mezzo prima della sua chiusura nel febbraio 2009. Nel 2008, mentre il suo progetto lentamente falliva, decise di pagare 30 milioni di dollari all’Agenzia Spaziale Russa per farsi accompagnare nello spazio, partecipando alla missione Sojuz TMA-13 del 12 ottobre 2008, e permanendo una decina di giorni nella Stazione Spaziale Internazionale.
Chiuso Tabula Rasa a Richard Garriott non venne neppure in mente per un secondo di ritirarsi a vita privata per spendere in modo intelligente e proficuo i suoi milioni. Al contrario, ci provò ancora, tirando fuori dal cappello Shroud of the Avatar, probabilmente uno degli MMO più brutti, insulsi e classisti che si siano mai visti. Non solo il gioco era una ciofeca inguardabile con un gameplay improponibile, ma era anche un prodotto disonesto, pay to win e pieno di transazioni extra, che si basava principalmente sugli introiti dati dalle whale (cioè i giocatori che spendono decine di migliaia di dollari l’anno su un titolo). Una porcheria senza ritegno che già all’epoca aveva irrimediabilmente compromesso l’eredità di quello che una volta era stato un grande creatore di videogiochi.
Sono passati circa sei anni dalla release di Shroud of the Avatar (che nonostante tutto continua ad essere aggiornato tuttora), ed oggi Richard Garriott, condannato all’irrilevanza e alla damnatio memoriae per sua stessa mano, non accetta il suo destino.
No: Richard Garriott vuole riprovarci, a tornare agli onori delle cronache. E ci sta riuscendo, visto che stiamo anche noi di MMO.it stiamo parlando di lui.
Garriott infatti ha appena annunciato un nuovo MMO ancora senza nome, in pre-produzione presso il nuovo studio DeMeta. Esso sarà un titolo isometrico, simile all’originale Ultima Online, che verrà finanziato (ovviamente) tramite “investimenti” da parte degli utenti, sia attraverso sistemi tradizionali di crowdfunding, sia attraverso i nuovi mirabolanti NFT.
Sapendo che l’idea non sarebbe stata accolta in modo così positivo, per usare un eufemismo, Richard Garriott ha già inteso giustificarsi:
In Ultima Online, quando i giocatori hanno iniziato a comprare e a vendere le cose su eBay, eravamo di fronte a dei problemi: come dovevamo sentirci di fronte a questa pratica? Dovevamo fermarla? E a noi non conveniva mettere bocca in questo. Tutto ciò che abbiamo ottenuto dal sistema di trading extra-gioco delle persone è stato rischio e lamentele.
Ma ora la Blockchain è un sistema con il quale possiamo chiarificare l’economia del titolo in modo che sia trasparente e giusta per tutti i giocatori che comprano, vendono e scambiano questi asset virtuali.
Richard Garriott, che è un uomo di una certa età, probabilmente ricorderà che i latini parlavano di excusatio non petita nel momento in cui qualcuno metteva le mani avanti scusandosi anticipatamente per qualcosa che solo potenzialmente si sarebbe potuto verificare. E non era mai un concetto positivo.
Del gioco, oltre a queste mirabolanti dichiarazioni di Garriott, non si sa nulla. Così come non si sa nulla neppure della software house, questa nuova DeMeta che nasce dal nulla, ed il cui nome già rimanda al metaverso (e, in italiano, alla demenzialità), facendo scattare sufficienti campanelli d’allarme.
Le uniche cose che sono certe, al momento, sono l’utilizzo degli NFT e la voglia mai sopita di Richard Garriott di essere al centro dell’attenzione, con la complicità nostra, che gli fa sempre un favore quando si tratta di parlare di lui.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Ma anche SOTA ha un suo perchè, se Asczor la finisce di dire cazzate è meglio.
Ah sì? E quale sarebbe?
Lo stesso perche’ di Fractured….ma guarda un po’, se SOTA e’ brutto, Fractured cos’e’?….no chiedo per un amico che gli piacciono molto gli abandonware, pensa ogni tanto con gli emulatori rigioca Eye of beholder, sicuramente molto ma molto ma molto meglio del titolo da anni 80 visto dall’alto che tanto viene osannato.
Che tristezza questo modo di ragionare… invece di spiegare perché un gioco è bello o no, si dice “anche Fractured è brutto”. Sì va bene, ma non si stava parlando di Fractured.
Siete come quelli che ad ogni cosa rispondono “e allora i marò?”
Io ho giocato a SOTA, e devo dire la verita’ mi aveva interessato, poi pero’ la qualita’ grafica, del motore, la lentezza, i lag, i freeze, le ore passate a guardare lo schermo dei caricamenti mi hanno fatto mollare la presa, e quindi pero’ coerentemente mai mi verrebbe la voglia di provare un’altro titolo che starebbe bene nel “reparto” abandonware.
SOTA aveva una profondita’ di roleplay e un housing mai visto in nessun mmo esistente, purtroppo non supportato da un motore buono, da un team di sviluppo decente e soprattutto dalla voglia solo di guadagnarci sopra con lo shoppetto invadente, ecco del perche’ il suo non “successo” (anche se pensavo morisse tempo fa e invece ancora viene aggiornato stranamente.)
Un’idea piu’ che interessante in mano a uno studio che dire indie e’ pure fargli un complimento, stessa cosa Fractured, idee interessanti ma realizzazione da abandonware, come vedi il ragionamento fila perfettamente.
tabula rasa non era malaccio per l’epoca è che non venne poi piu sviluppato ….
è da tabula rasa che è caduto in disgrazia, ormai conta meno di zero.
Io voglio un articolo del perché gli Nft sono così tanto il male. Non è un flame, io non ci vedo tutto sto male ma forse sono ingenuo io. Un po’ come i dlc o le remastered o le loot box, quando vennero annunciate le prime volte ci fu lo stesso sdegno, ma non mi pare sia durato granché. Se ci fosse la possibilità di guadagnare, la frase “ho investito il mio tempo” avrebbe finalmente senso di esistere in un mondo dove qualunque videogioco è solo intrattenimento personale(ammenochè non si consideri la vendita di account steam e non solo, che sarebbe anche meglio averli interni al gioco stesso a sto punto). Concludo dicendo che non si sa con certezza cosa verrà reso Ntf nell’X gioco, di sicuro non qualunque cosa, quindi metterla al rogo senza nemmeno considerare dei possibili benefici mi pare un errore. Ma è il mio punto di vista. Mi va bene qnche una lezione di asczor su youtube, nel caso già ci fosse che qualcuno mi mettesse il link :D
È un discorso lungo, ma ne abbiamo parlato in un Salotto degli MMO! Il video è diviso in argomenti, ecco il link: https://youtu.be/Mo19oXz0qUU
Personalmente, parlando di NFT consiglio sempre questo video.
https://www.youtube.com/watch?v=YQ_xWvX1n9g
Madonna, 2 ore e 20 minuti di video sugli NFT! Come guardare un film praticamente :D