È da tempo che si vocifera dell’ambizioso progetto di Riot Games: un nuovo MMORPG tripla A ambientato nell’universo di League of Legends. Dalla sua conferma nel 2020 in tanti aspettano maggiori notizie sul prodotto che al momento non ha ancora un nome, ma che sta incrementando in maniera costante la curiosità attorno a sé.
Abbiamo incluso il titolo nel nostro speciale sugli MMO più attesi del 2022 e oltre, come potete vedere nel video qui sotto, mentre se volete restare aggiornati sullo sviluppo del gioco potete entrare nel nostro gruppo Facebook dedicato (ancora work in progress). In questo articolo andremo quindi a raccogliere tutto quello che sappiamo in merito tra rumor, indiscrezioni e informazioni ufficiali.
Partiamo dal possibile nome: questo enorme gioco attualmente in sviluppo sarà ambientato sul pianeta di Runeterra, e potrebbe chiamarsi proprio World of Runeterra. Al momento manca l’ufficialità, ma connettendosi all’URL www.worldofruneterra.com si viene rimandati alla pagina di reclutamento per il progetto, il che potrebbe costituire un indizio importante. Per comodità qui su MMO.it ci riferiremo dunque al progetto con questo nome.
Sito ufficiale a parte, al momento la notra prima fonte è il produttore esecutivo Greg “Ghostcrawler” Street, ex game designer di World of Warcraft, il quale ha confermato su Twitter che si tratta di un MMO al 100%, e non di un gioco ibrido come tanti studi stanno sviluppando in questo periodo.
Con le sue ultime dichiarazioni Street ha svelato alcuni particolari sull’approccio ai contenuti fatti in gruppo, concetto che, a suo dire, sta alla base di World of Runeterra.
Sarò vago, ma la nostra filosofia è che se vuoi giocare a un titolo single player, ce ne sono già di fantastici là fuori. […] Horizon! GoW! Persona! Pathfinder: WotR! Se vuoi giocare con una community, con gli amici, allora gioca al nostro MMO.
Questo tweet ha risollevato la discussione su un’importante scelta di design che in questo caso divide gli MMO in due macro categorie: quelli dedicati maggiormente a contenuti da fare in gruppo rispetto a quelli che permettono di poter giocare anche, e soprattutto, da soli.
Come saprete dai nostri articoli e dai Salotti degli MMO, se una volta si preferiva la prima categoria, ultimamente sembra esserci un’inversione di tendenza, che fa preferire le attività in cui non servono più di cinque persone. Se questo da un lato dà la possibilità di avanzare nel gioco in maniera più libera, veloce e slegata dall’aiuto di grandi gruppi, dall’altro può far perdere il contatto con la community e quella visione massiva propria dell’acronimo MMO.
Purtroppo Street, che è stato intenzionalmente vago e molto vicino al tautologico, non ha specificato se ci saranno o meno contenuti da fare in solitaria o come saranno organizzati quelli da svolgere in gruppo, ma ha voluto sottolineare solo un concetto di base: il loro titolo si rivolge a chi ha in mente il coinvolgimento della community e l’interazione tra più persone.
Andando avanti Street ha risposto anche ad un’altra domanda sull’approccio della compagnia nello sviluppo: sarete più vicini al pensiero “così vogliamo che sia il nostro MMO, prendere o lasciare”, o sarete guidati da tutte le richieste e le idee della fan base? Il produttore esecutivo ha risposto con una metafora che fa chiaramente intendere che è più vicino alla prima affermazione.
È come se avessimo deciso di aprire un ristorante di pesce, non un posto dove non importa che tipo di cibo ti piace, siamo pronti a cucinartelo. Presteremo attenzione a quali antipasti sono più popolari nella comunità dei ristoranti di pesce e regoleremo di conseguenza il menu. Vogliamo che una comunità vivace ami la nostra arte e apporteremo modifiche per farla amare di più. Ma non cercheremo di fare appello a tutti. Ciò non porta a una grande arte.
Non è una novità che alcuni mesi fa Street abbia affrontato diverse tematiche inerenti come la cultura dello streaming, l’esperienza di livellamento, il feedback dei giocatori, la tossicità sociale e l’investimento di tempo. Entrando nel vivo della questione ha dichiarato che i giocatori dovrebbero sapere che ci saranno dungeon e raid, inoltre ha sottolineato che la compagnia non avrà nulla da mostrare sul gioco per molto tempo, che il team è ancora piccolo e sta operando in un “ambiente ambiguo” in cui obiettivi e vincoli sono per lo più guidati dal team.
Quasi sicuramente avrà sistemi da gioco di ruolo come statistiche, equipaggiamento e dungeon. Non siamo ancora pronti per parlare di quanto sia o meno come gli altri giochi là fuori. Mi sono preparato tutta la vita per questo.
Essendo un titolo creato da Riot Games, che deve il suo successo al genere MOBA, è naturale che i fan dell’IP vogliano sapere se l’MMO avrà una qualche forma di PvP. Anche questa volta dal suo profilo Twitter, Street ha risposto con un emblematico: “Sì, ma non sarà per tutti”.
Questa conferma è arrivata dopo la pubblicazione di un video che, speculando sul gioco, ha portato un fan a supplicare Street di non abbandonare la folla di giocatori amanti della modalità. Il buon Ghostcrawler non si è tirato indietro e ha risposto così:
La sfida è che anche se dico che avremo il PvP (e lo faremo), questo può significare tante cose diverse, da ganking, battaglie epiche, saccheggi, duelli, arene, e persino eSport. Quindi probabilmente non è ancora per tutti.
Queste dichiarazioni hanno dato origine ad ogni sorta di dbattiti tra cinguettii e post su Reddit, alcune anche parecchio vivaci, incentrate sul PvP negli MMO, con migliaia di opinioni diverse tra chi si schierava a favore o contro il PvP, e chi ha sollevato preoccupazioni sull’annoso problema del bilanciamento. Una cosa però è certa: gli interventi di Greg Street, volutamente sibillini, hanno innescato ogni sorta di speculazione che vanno ad alimentare l’interesse su un titolo che ha ancora molti aspetti ignoti.
Parlando di speculazioni non possiamo non citare anche le dichiarazioni di un altro sviluppatore, Mark Yetter, il game director di World of Runeterra, che ha pubblicato su Twitter l’immagine di una mappa del mondo con un messaggio che parlava del desiderio di avere un gioco con molti luoghi da visitare. L’immagine mostrata metteva in evidenza luoghi come Demacia, Noxus e Shurima, mentre in un altro tweet rincalzava ulteriormente la dose nominando “Ixtal, Icathia, Bandle City e altro”.
Yetter non si è fermato qui e ha affermato di aver pensato alla creazione del personaggio, almeno secondo un paio di tweet del suo account personale, dove pone una domanda alla community:
Essere in grado di costruire l’identità del tuo personaggio che sia giusta per te è come “conservare la torta e mangiarla anche” [Ndr, è un modo di dire che richiama il nostro “avere la botte piena e la moglie ubriaca”] per il design del gioco. Il pensiero su cui ho ragionato molto è: cosa si può fare per incoraggiare i giocatori a provare cose nuove e a differenziare il loro aspetto? (Evitando che tutti finiscano con un look da stampo per biscotti)
La domanda ha generato non poche risposte sui social: la maggior parte delle persone hanno fatto riferimento all’avere un buon numero di slider option, altri hanno indicato un sistema di trasmog come un modo per far risaltare meglio i personaggi, mentre altri hanno aggrottato le sopracciglia confusi, pensando che un’uscita del genere dimostri che Yetter non abbia mai giocato prima d’ora a un MMORPG.
In definitiva ci sono ancora molte incognite sul nuovo progetto di Riot Games ma è certo che la curiosità della community giocante è davvero elevata ed è destinata a crescere. Questo perché a parte la grande fame di MMO, il comparto è ancora dominato dai soli titoli che sono riusciti a superare, anche con difficoltà, la prova del tempo come World of Warcraft, Final Fantasy XIV, The Elder Scrolls Online e Guild Wars 2, mentre i nuovi titoli del genere che stanno tentando di imporsi nel mercato, come Elyon, New World e Crowfall, stanno avendo risultati abbastanza disastrosi.
Un’altra motivazione che porterà molto hype per World of Runeterra è la fiducia che il pubblico pone in Riot: che piacciano o no i generi in cui ha sviluppato titoli, la multinazionale statunitense ha dimostrato voglia di innovare, una grande capacità artistica e la lungimiranza di espandere il proprio franchise su più medium, come si è visto con l’ottima serie animata Arcane.
Questo modus operandi non si vedeva da tempo e ai veterani del genere non verrà difficile trovare similitudini con la Blizzard degli albori, che per prima fece questa operazione con Warcraft, rendendolo prima un pilastro degli RTS, poi un precursore dei MOBA e infine un must negli MMORPG.
Tempi che sembrano remoti, in cui si portava avanti prima di tutto un’idea e si cercava di realizzarla anche osando, nonostante i rischi in cui si poteva incappare. Forse è proprio questo che ci auguriamo di vedere nel misterioso titolo della compagnia di Santa Monica: un mondo peculiare che non ricalchi i prodotti già esistenti e che possa spingersi oltre ridefinendo gli standard del genere.
Fonte 1, Fonte 2, Fonte 3, Fonte 4
Gamer Bucolico, Farmatore seriale, fin da bambino si prende una tremenda cotta per il mondo dei videogiochi. Approda su Guild Wars 2 dove, da anni, spaccia materiali T6 e pessime idee. Quando non sta su Tyria si abbuffa di serie TV o cerca di tornare giovane giocando a Magic. Coltiva Fastidio e false speranze mentre cerca di prendere un 18 all’esame di Morale Jedi.
Nessuno impone di giocare il 100% dei content di un mmorpg. Ho provato un po’ di mmorpg e, per fare un esempio banale, non ho mai visto giocatori casual pretendere di completare in solo dei raid da 20+ persone in progress. Su gw2 ho visto gente andare in wvw con pug, ma anche solo roamers. Quindi, in realtà mi sta benissimo che se vuoi un progress avanzato giochi con altri giocatori. Su wow puoi completare i vecchi raid mitici in solo, quando sei ipergearato nella successiva espansione (o due). Poi se volete tutto pronto non lamentatevi che i nuovi mmorpg facciano pena
Se quella è la mentalità di partenza, chiunque ha un lavoro, o in generale non ha tempo / voglia di passare ore ed Ore ogni giorni davanti al gioco, lo scarterà a priori.
Non è esattamente un buon inizio…
Ma non hanno mica detto questo. Semplicemente non sarà uno di quegli MMO in cui tutto è pensato per essere fruito da soli e non senti mai il bisogno di gruppare in 200 ore di gioco. Se vogliamo è anche giusto che contenuti come dungeon e raid richiedano un party.
onestamente questa storia che “se vuoi giocare un MMorpg devi giocare per forza con la community altrimenti vai a giocare un single player” inizia a rompere un po’ le scatole.
ci sono diversi tipi di giocatori, da quelli che stanno in voice chat tutto il tempo a quelli che invece nn leggono neppure la chat scritta, ognuno ha un ‘livello’ diverso di interazione con la cosiddetta community.
mi auguro che tengano presente che la maggior parte dei giocatori sono casual players, c’è chi vuol farsi la sua partita un paio d’ore e poi deve sloggare perchè lavora e di perder tempo con dei perfetti sconosciuti nn gliene può fregare di meno.
Un buon Mmorpg dovrebbe consentire a TUTTI i tipi di giocatori di divertirsi, FFXIV docet.
cmq quando Arcane sarà alla quarta o quinta stagione magari ne sapremo qualcosa in +…
Ciao Miky, non hai tutti i torti. Il fatto stesso che sarà boom di giocatori di LoL è già da scaffale per me. Onestamente meno male che c’è stato il cambio di direzione così che possa giocare un mmo da solo senza dovermi ritrovare costretto in gruppi di sconosciuti per proseguire. Per chi “allora che giochi a fare ad un mmo?”, a me piace uscire in centro, ma non è che mi metto a parlare a cazzo di cane con la gente. Aggiungerei che, con l’avanzare degli nft nei videogiochi, saranno proprio gli mmo come ff xiv e BDO a salvarsi, poiché se oggi ti cacciano dai dungeon di livellamento perché non hai copiato la build di tot youtuber, figurati quando si perderanno soldi :D