Citadel Studios, i creatori e sviluppatori di Legends of Aria, sono stati acquisiti da Blue Monster Games, una compagnia specializzata nel modello “play to earn” e in giochi NFT.
Ma andiamo per ordine: Legends of Aria è un MMORPG sandbox a visuale isometrica inizialmente noto come Shards Online, di cui vi abbiamo già parlato molte volte su MMO.it (e che abbiamo streammato due volte in passato). Il gioco si ispirava apertamente a Ultima Online, e d’altronde il fondatore di Citadel Studios, Derek Brinkmann, è stato il lead developer di UO nel 2006.
Finanziato con una campagna Kickstarter nel 2014, Legends of Aria è uscito in early access su Steam nell’agosto 2019 e quattro mesi dopo è diventato free-to-play, per poi essere pubblicato ufficialmente nel luglio 2020. Purtroppo, però, il titolo si è rivelato una pallida imitazione di Ultima Online fuori tempo massimo nonché un gioco mediocre, e non ha mai riscosso particolare successo sullo store di Valve, dove solo il 57% delle recensioni degli utenti sono positive.
Secondo SteamCharts, al momento il prodotto conta appena 27 giocatori connessi (anche se è possibile accedere al client di gioco anche senza usare Steam, quindi i numeri potrebbero essere leggermente più alti). Comunque poco cambia: Legends of Aria è sostanzialmente un gioco morto.
Quando ormai tutti si aspettavano di leggere la notizia dell’imminente chiusura dei server, ecco il colpo di scena: anche Legends of Aria sale sul treno di metaversi e NFT, che pare sia diventata la nuova moda del momento, come ad esempio ha già fatto Peter Molyneux con Legacy e ha tentato di fare (senza successo) GSC Game World con S.T.A.L.K.E.R. 2.
Ma chi è Blue Monster Games? Si definisce come “uno studio di gaming blockchain” che sviluppa Realms of Ethernity, un MMO metaverso talmente sconosciuto che persino Google ignora la sua esistenza.
Una volta completata l’acquisizione, la compagnia possiederà dunque i diritti del gioco e dello Shards Engine, mentre il già citato Brinkmann diventerà CTO di Blue Monster. Legends of Aria verrà quindi aggiornato e ottimizzato per “sfruttare la tecnologia della blockchain, degli NFT e del Web3”. Il delirante comunicato stampa dichiara in pompa magna che si tratta della prima “metaversificazione” di un gioco tradizionale… Qualsiasi cosa voglia dire.
Notare che non è stata spesa neanche una parola su come la software house intenda migliorare Legends of Aria in quanto MMO.
L’obiettivo a lungo termine, comunque, è quello di permettere agli utenti che giocano di guadagnare in RETH, l’ennesimo nuovo criptotoken, che potrà essere speso all’interno dei prodotti di Blue Monster. A tal proposito, la compagnia conclude il comunicato dicendo che prevede di effettuare altre acquisizioni simili nei prossimi mesi, così da “metaversificare” molti altri giochi. Entusiasmante.
Qui di seguito trovate il nostro streaming di Legends of Aria, mentre se siete interessati a metaversi e NFT abbiamo dedicato l’ultimo Salotto degli MMO all’argomento.
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
Questi “metaversi” sembrano essere la nuova frontiera…della fregatura perché non credo si arriverà in tempi brevi al modello Ready Player One. Per non parlare degli NFT…avranno la loro utilità…ma nei videogiochi ho i miei dubbi, invece dei pay to win si passerà ai pay to look.
Diciamo che, nel caso di Legends of Aria, siamo proprio lontani anni luce dalla grafica e dall’immersione di Ready Player One XD
Infatti, potrei capire nel caso di un giocone tipo wow ad esempio, qualcuno interessato al NFT potrebbe esserci…ma per Legend of Aria…non capisco come ragionano questi tizi…