Bethesda, in quest’ultimo anno e mezzo, ha pubblicato diversi contenuti interessanti per Fallout 76. Abbiamo potuto giocare l’aggiornamento Wastelanders, le espansioni Alba d’Acciaio e Regno d’Acciaio, ma anche tanti update usciti nel corso dell’anno. Insomma, sembra che la software house abbia scelto una direzione ben precisa da dare al proprio prodotto, rendendo Fallout 76 un videogioco molto diverso da quello che era al lancio, nel novembre del 2018.
Allora la struttura intera del gioco risultava claudicante, mentre adesso molte feature sono state inserite e diversi errori corretti, ma rimangono ancora significativi problemi all’infrastruttura online che, purtroppo, mi sono pian piano reso conto essere difficili da aggiustare.
Da circa un mese è sbarcato su Fallout 76 un nuovo interessante aggiornamento, Fallout Worlds, che aggiunge una nuova modalità di gioco. Ma prima di tuffarci in quest’analisi, di seguito potete trovare il trailer di lancio del contenuto, giusto per avere un assaggio di ciò che è possibile fare in Fallout Worlds.
Bello ma non ci vivrei
I giocatori, dopo quasi tre anni, hanno finalmente la possibilità di creare dei mondi personalizzati e di ritoccare diverse impostazioni del mondo: dal budget per i rifugi alle munizioni infinite, passando per il ragdoll dei nemici. Ognuno può, quindi, giocare secondo le proprie regole, stimolando anche la creatività degli utenti e costruendo giganteschi parchi a tema in lungo e in largo per l’Appalachia. Fallout Worlds è forse uno degli update più curiosi mai usciti per l’action RPG post-nucleare di Bethesda, perché sfrutta le potenzialità sandbox del gioco e permette ai giocatori di interagire in nuovi modi con l’ambiente.
Inoltre in questi mondi la progressione dei livelli è separata da quella della modalità “Avventura”, di modo da rendere le due esperienze ben distinte. Le sessioni di gioco nei mondi personalizzati possono essere sia una sfida per i giocatori più hardcore che un contenuto rilassante per chi cerca, invece, intrattenimento e spazi per costruire.
Per quanto il contenuto in sé sia stimolante e di grande valore, non passano inosservate le modalità con cui Bethesda sta gestendo il modello di business del proprio gioco. Produrre videogiochi è un’impresa titanica che richiede professionisti, tempo, grandi capacità organizzative e investimenti: i videogiochi hanno un costo. È però sempre giusto osservare con occhio critico l’aggiunta di microtransazioni, per evitare che queste possano in qualche modo inficiare il gameplay e creare un’evidente diseguaglianza tra i giocatori che pagano e coloro che, invece, non comprano contenuti in-game. Il modello del Battle Pass già visto in diversi Battle Royale, ad esempio, risulta abbastanza vincente, soprattutto con titoli free-to-play e che mettono a pagamento, o sotto abbonamento mensile, unicamente oggetti cosmetici.
Il problema di Fallout Worlds è che parte del contenuto è disponibile unicamente per i possessori del canone premium Fallout 1st. Sono, infatti, pubblici solo alcuni mondi personalizzati creati da Bethesda stessa con l’aiuto della community, i quali sono in rotazione nel menu principale. Se però gli utenti hanno il desiderio di creare il proprio mondo personalizzato, giocando con le impostazioni e modificando l’avventura di Fallout 76 a loro piacimento, in quel caso è necessario che il creatore abbia attivo l’abbonamento premium, dal prezzo mensile di €14,99 (€119,99 l’annuale).
Possedere il sopraccitato abbonamento permette di avere accesso a diversi bonus, tra cui vi sono elementi estetici e di utilità: casse di rottami per spazio illimitato degli oggetti per il crafting, tende da sopravvivenza per il viaggio rapido e l’accesso ai mondi privati. Nel caso di Fallout Worlds, l’inserimento di questa ulteriore barriera per accedere alla creazione del contenuto appare studiata per all’acquisto del Fallout 1st. Tutte le informazioni che sto riportando sono tranquillamente constatabili aprendo il gioco, oppure leggendo le Q&A sul sito ufficiale.
Considerazioni finali
Se Fallout 76 fosse stato un gioco free-to-play, con molta probabilità sarebbe cambiato il punto di vista, poiché gran parte del contenuto sarebbe stato fruibile gratuitamente e una sottoscrizione di questo genere non sarebbe risultata eccessivamente esosa. Invece il prodotto possiede una barriera all’ingresso abbastanza costosa: in questo momento Fallout 76 costa 9,99€ sullo store ufficiale di Bethesda.net e su Steam, grazie ad uno sconto del 75% che durerà fino al 26 ottobre. Normalmente, però, il prezzo del gioco è di ben €39,99.
Questo aggiornamento, per quanto risulti un’ottima idea da inserire in Fallout 76, risulta quindi un contenuto che non è eccessivo definire elitario e, di conseguenza, godibile al massimo del suo potenziale solo per chi ha la possibilità di acquistare l’abbonamento. Bethesda deve rivedere molto del suo modello di business, perché le modalità con cui Fallout Worlds, e il Fallout 1st in generale, è stato introdotto non sono corrette nei confronti dei consumatori.
Studente di Scienze Politiche e Sociali, Damians è appassionato di videogiochi, film, serie TV e fumetti. Ah e non dimentichiamo anche la musica e, ovviamente, la politica. Discute di queste cose in continuazione e ha sempre qualcosa da dire. Dentro MMO.it ha finalmente trovato lo spazio per continuare a parlare di ciò che gli piace senza assillare i passanti. Insomma, una fortuna per la quiete pubblica.
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