Un nuovo Battle Pass è stato rilasciato oggi su Counter Strike: Global Offensive (CS:GO), l’ultra-competitivo sparatutto di Valve il cui bilanciamento è raramente toccato dagli sviluppatori.
Operation Riptide, questo il nome del Battle Pass, può essere acquistato su Steam al prezzo di 12,75€. Esso prevede una serie di obiettivi da completare per 16 settimane. Completando tali obiettivi, i giocatori otterranno delle stelline da spendere in uno shop con skin esclusive e altre ricompense:
Interessanti sono anche le modifiche al meta del gioco. Prima di tutto, si rileva la nuova possibilità di droppare le granate ai propri compagni di squadra, proprio come avviene già con le armi. Questo è un unicum nella storia di Counter Strike, non essendo mai stato sperimentato prima.
Per ciò che riguarda le armi, è stata nerfata la Deagle ed è stato potenziato il danno dell’M4A1 silenziato. È stato poi riaggiunto il Riot Shield, cioè lo scudo antisommossa, già presente nell’ormai vetusto CS 1.6. Tale oggetto, comunque, non sarà disponibile nelle competitive tradizionali a defuse, ma soltanto nelle mappe Casual di recupero ostaggi.
Una nuova mappa, County, è stata aggiunta al matchmaking del Danger Zone (la versione Battle Royale di CS:GO), mentre su Dust2 è stata migliorata la visibilità dallo spawn T a mid e dall’interno di buio alto verso B.
Infine, si segnala la nuova modalità competitiva “short”, che dura soltanto 16 round anziché 30. I giocatori potranno selezionare, prima del matchmaking, a quale versione delle competitive partecipare.
Ci sono poi altri cambiamenti che potete leggere voi stessi sul sito ufficiale, mentre di seguito trovate i video di Operation Riptide.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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