A seguito delle notizie nelle scorse settimane di comportamenti discriminatori e sessisti sul posto di lavoro e della marcia di protesta degli sviluppatori fuori dalla sede di Irvine, Blizzard era stata comprensibilmente investita da un’enorme polemica. L’ennesima, dopo che negli ultimi anni la software house era già stata spesso ai disonori delle cronache, tra il caso Blitzchung, il remake di Warcraft 3 completamente sbagliato ed in generale una situazione di percepito disagio all’interno dell’azienda.
Questa ha portato oggi alle dimissioni del presidente J. Allen Brack, che ha deciso di lasciare Blizzard, non è chiaro quanto presentate volontariamente. Brack era diventato presidente della compagnia nel 2018 dopo le dimissioni di Mike Morhaime, lavorava in Blizzard dal 2006 e rappresentava uno degli ultimi esponenti della vecchia guardia (fu lui ad annunciare World of Warcraft Classic alla BlizzCon 2017).
Il comunicato ufficiale parla infatti in terza persona: dice meramente che “J. Allen Brack farà un passo indietro come leader dello studio, e Jen Oneal e Mike Ybarra gestiranno comunemente Blizzard in futuro”.
I due subentranti sono figure interessanti: Jen Oneal è l’ex capo di Vicarious Visions, rispettata software house già esperta di remake ed ora al lavoro sull’imminente Diablo 2: Resurrected. Mike Ybarra è invece uomo Blizzard dal 2019, e in passato ha avuto responsabilità nella gestione di Battle.net e nei servizi online della software house.
A J. Allen Brack è lasciato un piccolo spazio in fondo al comunicato ufficiale, sotto forma di una sua dichiarazione:
Confido nel fatto che Jen Oneal e Mike Ybarra saranno in grado di offrire la leadership che Blizzard necessita per realizzare il suo pieno potenziale e accelereranno il ritmo dei cambiamenti nell’azienda. Lo faranno con passione ed entusiasmo, e sono sicuro che ci si potrà fidare di loro perché guidino Blizzard con i più alti standard di integrità e impegno per gli specifici elementi della nostra cultura che rendono Blizzard così speciale.
Continua dunque il terremoto in casa Activision Blizzard. Vi terremo aggiornati non appena ci saranno ulteriori novità.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
Non per sminuire l’accaduto, ma queste tipo di robe in industrie grosse negli USA sono quasi all’ordine del giorno; salterà qualche testa e andranno avanti…
COME MINIMO si deve dimettere, la blizzard ormai è una barzelletta sulla bocca di tutti, ci mancava pure l’inchiesta delle molestie, direi che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Spero che il cambiamento sia VERO e sostanziale e non solo una sostituzione di facciata.
Se l’ambiente di lavoro fa schifo, e continuerà a fare schifo, come si fa a pensare che facciano dei giochi decenti?