Approcciarsi alla recensione di un prodotto come Dungeons & Dragons: Dark Alliance è sempre difficile, perché se da un parte abbiamo una base di meccaniche di gioco e di storia accattivante, dall’altra c’è una mancanza di cura stucchevole e amareggiante. Produrre un videogioco ambientato nel background narrativo di D&D è rischioso, poiché volente o nolente l’ultima opera uscita dovrà confrontarsi con dei capolavori videoludici che hanno segnato il medium e che hanno lasciato una palpabile eredità quando si parla di RPG.
Dark Alliance è un nuovo action RPG cooperativo sviluppato da Tuque Games e pubblicato da Wizards of the Coast, che porta una storia fantasy ambientata nei celebri Forgotten Realms e, più nello specifico, ispirata alla Icewind Dale Saga scritta da R.A. Salvatore, che ha collaborato anche al progetto. Il gioco è disponibile dal 22 giugno su Xbox One, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC tramite Microsoft Store e Steam, ma può essere giocato anche tramite Xbox Game Pass per console, cloud e PC.
Prima di cominciare con la recensione di Dark Alliance è giusto fare una fondamentale premessa: non parliamo di un AAA, ma di un prodotto a medio budget. Questo si vede in diversi, forse troppi punti, ma laddove alcuni titoli riescono a fare tesoro di queste limitazioni, altri invece cadono sotto il peso delle proprie ambizioni. Tuque Games, purtroppo, sembra essere caduta rovinosamente: rialzarsi e rimediare a questo punto risulta difficile, ma non impossibile. Qui di seguito potete vedere il trailer di presentazione del gioco.
Non basta un Salvatore
Una volta aperto il gioco, immediatamente appare il prologo che dipinge una narrativa dai toni epici, di eterna lotta tra il bene e il male, ispirata proprio agli avvenimenti descritti nella trilogia di Icewind Dale. Dopodiché vi è la scelta del personaggio, selezionabile tra quattro possibilità, quattro eroi pieni e già caratterizzati, con un nome ed un ricco background, la cui personalizzazione è minima e puramente estetica grazie ad alcuni pezzi di equipaggiamento che troveremo nelle varie scorribande. Si può scegliere tra il drow Drizzt Do’Urden, il nano Bruenor, l’arciera Catti-brie e il barbaro Wulfgar. Una volta scelto il nostro eroe vediamo i punti attributo, che aumenteranno ad ogni avanzamento di livello come per un normale personaggio di Dungeons & Dragons, con l’unica differenza che si tratta di personaggi preimpostati per cui non è prevista una grande personalizzazione. Vi è più una progressione lineare nell’acquisizione di nuove combo e talenti, con alberi sbloccabili che presentano solo lo stretto indispensabile. La percezione è di star impersonando dei personaggi cristallizzati, una tipologia di avventura sulla quale abbiamo, in fin dei conti, poca influenza.
Come detto la storia in questione è stata scritta da R.A. Salvatore, uno dei padri dei romanzi dedicati ai Forgotten Realms e al mondo di gioco di D&D, e si vede. La trama di Dark Alliance, infatti, fa parte degli elementi di gioco poco criticabili, concretizzandosi come una narrativa tipica del genere fantasy: quattro eroi destinati a salvare il regno inseriti in scenari maestosi e colossali, portati su schermo da una direzione artistica gradevole. Si susseguono sia cutscene animate abbastanza spettacolari, che sequenze disegnate, paesaggi suggestivi e ambientazioni maestose, realizzati nel rispetto del lore di Dungeons & Dragons. Scenari dipinti da un comparto grafico potenzialmente incredibile, ma poco curato nell’esecuzione: illuminazione e texture sono ben fatte e presentano una resa estetica piacevole grazie all’utilizzo dell’Unreal Engine, ma sono presenti diverse imperfezioni nelle compenetrazioni e nel render.
Gameplay e loot system
Il gameplay dei quattro personaggi, composto da mosse e combinazioni uniche, risulta invece soddisfacente, discretamente profondo nelle possibilità di combinazioni di mosse, costruendo un sistema di combattimento action visivamente accattivante. Lo sguardo si perde nel veder rotolare il nano Bruenor, o la velocità con cui Cattie-brie scocca le frecce, oppure la furtività con cui il celebre Drizzt si scaglia contro i nemici, ferendoli a morte con le sue lame. Dark Alliance si pone come un looter-slasher dungeon crawler, ovvero un titolo incentrato sull’acquisizione costante di loot per il miglioramento delle proprie statistiche e diverse missioni rigiocabili, con quattro campagne composte da tre atti ciascuna e dungeon più corposi, disponibili una volta completata la storia principale. Ognuno di questi livelli offre delle ambientazioni costruite in modo oculato, diverse aree comunicanti e secondarie, trappole, sezioni di platform di gradevole fattura.
Tutto il contenuto è accessibile tramite un HUB principale, una lobby nella quale è possibile recuperare il proprio loot a fine missione, effettuare miglioramenti e comprare oggetti. Ciò che, però, lascia di stucco una volta messe le mani su questo titolo, è la sua rifinitura. O meglio, la sua non rifinitura. Già, perché la sensazione che si ha durante le carneficine di goblin e non-morti, è che la software house non abbia avuto il tempo o la pazienza di rifinire tutto il prodotto. Idee molto confuse, un’altalena tra sezioni gradevoli, errori di design e la mancanza di una cura amorevole.
La superficialità insomma imperversa su Dark Alliance. Il titolo possiede una struttura di gioco incentrata sul loot, che solitamente in questo genere di giochi garantisce un ricambio continuo di equipaggiamento nel corso della spedizione: in questo caso invece si colleziona il loot durante la partita, ma vi si può accedere soltanto una volta tornati all’HUB, togliendo grande soddisfazione al gameplay loop. Non è, quindi, possibile accedere all’inventario durante le missioni e, di conseguenza, migliorare il proprio equipaggiamento impugnando un’ascia appena raccolta da terra: una meccanica che poteva benissimo essere integrata all’interno del Riposo Breve, ovvero una fase nella quale gli eroi riguadagnano gli oggetti consumabili e fissano un checkpoint in caso di morte violenta. Comunque i menu di gioco sono poco user friendly e sembrano progettati per essere fruiti attraverso l’utilizzo di joypad, mentre con mouse e tastiera risulta alquanto difficoltoso.
Il loot system sulla carta è interessante, con tante armi e armature rare, epiche e leggendarie, ma purtroppo si rivela inutile dal momento che è possibile superare qualsiasi ostacolo aggirando l’IA dei nemici. Cambiare equipaggiamento diventa quindi un’attività unicamente volta ad affrontare la battaglia con dei boss poco incisivi, evitando orde di mob che, a causa dello squilibrio nel bilanciamento, possono risultare estremamente facili da abbattare come eccessivamente coriacei. Volendo è possibile, letteralmente, saltare tutti gli scontri e arrivare subito al boss, con i mostri che rimarrano fermi a guardare la nostra improbabile staffetta.
Non basta, quindi, la penna di Salvatore e una trama epica per mettere ordine nelle idee di Tuque Games: Dark Alliance è una miscellanea di idee, alcune realizzate bene, tante altre male. Un videogioco che, cavalcando l’onda e il marchio di Dungeons & Dragons in uno dei periodi più floridi del franchise, aveva davvero una grande occasione tra le mani.
Ho un bug nel mio stivale
Ad affossare un prodotto cooperativo come questo è, quindi, un’evidente mancanza di polishing: Dark Alliance è, infatti, disastrosamente piagato da bug, compenetrazioni e un’intelligenza artificiale poco reattiva. I nemici non hanno vie di mezzo: o schiacciano i giocatori con danni inqualificabili dovuti ad una mancanza di bilanciamento oppure rimangono fermi e immobili, facendosi colpire senza proferire parola per un intero scontro. L’avventura si trasforma presto in un’agonia, soprattutto se giocata in solitaria.
Molti di questi titoli cooperativi, infatti, permettono di giocare anche senza gruppo e Dark Alliance ha il medesimo funzionamento, ma non tutti i personaggi funzionano a questo scopo. Si nota una mancanza di attenzione nel bilanciamento dei danni sia da parte dei nemici, con balzi notevoli da un livello di difficoltà ad un altro, ma soprattutto tra i personaggi protagonisti. Controllare il personaggio di Drizzt in una partita da lupi solitari è simile ad una passeggiata al parco, mentre con altri personaggi può essere tedioso e frustrante, con la morte che sopraggiunge frequentemente e senza la possibilità di infliggere danno sufficiente.
Inoltre la compenetrazione delle texture, i ragdoll dei cadaveri dei nemici e i problemi di connettività causano ilarità e non permettono un fruizione fluida del contenuto di gioco. In Dark Alliance, poi, sono presenti diversi punti che spezzano l’immersione in modo repentino: cadere dalle piattaforme e affogare nella lava vulcanica non è un problema, poiché immediatamente il personaggio ricompare sopra alla suddetta piattaforma. Nessun abbassamento della vita, nessuna animazione o contestualizzazione: “puff” e sei di nuovo in pista. In queste piccolezze si nota come Tuque Games non abbia preso ispirazione da titoli sviluppati anche dieci anni fa o nel panorama indipendente, che inseriscono accorgimenti e contestualizzazioni per rendere il tutto più dinamico e coinvolgente.
Detto fuori dai denti, Dark Alliance sembra un prodotto nato vecchio di dieci anni. L’esperienza concessa ha un profondo retrogusto di amarezza, poiché la struttura in sé è molto richiesta: i videogiochi cooperativi stanno ritornando in auge e nei prossimi mesi se ne vedranno diversi; ma se alcune delle meccaniche chiave sono state curate, tutto il resto risulta raffazzonato e messo insieme di fretta e furia per riuscire a pubblicarlo nei tempi stabiliti.
Non si tratta di errori irrimediabili, sia chiaro. Molti problemi sono risolvibili attraverso patch e aggiornamenti, ma si tratta comunque di un lavoro lungo e complesso, poiché le cose da aggiustare sono tante, forse troppe. Sarà quindi interessante vedere se Tuque Games e Wizards of the Coast riusciranno a correggere questi errori, dato che il gioco è già disponibile in digitale, mentre l’uscita in formato fisico è prevista per il 13 luglio.
Patch, DLC ed espansioni
Nel frattempo è uscita la patch 1.16: un piccolissimo passo per cominciare il lavoro di correzione del gioco, che gli sviluppatori dovrebbero continuare se vogliono salvare il titolo. La software house, al momento, è impegnata anche nella realizzazione dei contenuti post-lancio annunciati prima dell’uscita. In estate è prevista la pubblicazione di un DLC gratuito con nuovi livelli (Wraiths), in autunno arriverà un altro DLC gratuito con nuovi livelli e difficoltà (Trolls) e, sempre per l’autunno, è in programma la pubblicazione dell’espansione Echoes of the Blood War: questa aggiungerà una campagna con nuove missioni, mostri e un personaggio giocabile inedito. Echoes of the Blood War sarà un’espansione a pagamento, a meno che non abbiate acquistato la Deluxe Edition di Dark Alliance.
Per ora l’esperienza porta divertimento solo se intrapresa in gruppo, ma anche in quel caso gli errori possono trasformare il nostro soggiorno nei Forgotten Realms in una disagiante lotta per la sopravvivenza dai bug. Fortunatamente non è necessario acquistare il prodotto a prezzo pieno: ricordiamo che si può fruire del gioco sottoscrivendo l’abbonamento al servizio Xbox Game Pass, accedendo anche ad un grande catalogo di titoli.
CONSIDERAZIONI FINALI
Dungeons & Dragons: Dark Alliance è un prodotto messo in ginocchio da una lunga serie di frequenti e fastidiosi bug, nonché imprecisioni ed errori di design che compromettono un gameplay loop potenzialmente divertente. Tuque Games non è riuscita a correggere tutte le sbavature del gioco, in una fase di polishing assolutamente incompleta e che fa pensare ad un’uscita prematura. Un’avventura fantasy dalla scrittura comunque godibile se giocata con amici, ma con incombenze che trascinano gli utenti in un’esperienza confusa e disagiante.
Dark Alliance, al momento, scalfisce a malapena la mediocrità. Il cuore comunque c’è, ma, a meno di un lavoro di costante correzione delle spigolosità da parte della software house nei prossimi mesi, il risultato non cambierà di molto. Piange il cuore, ma si tratta in tutto e per tutto di una grande occasione mancata.
Studente di Scienze Politiche e Sociali, Damians è appassionato di videogiochi, film, serie TV e fumetti. Ah e non dimentichiamo anche la musica e, ovviamente, la politica. Discute di queste cose in continuazione e ha sempre qualcosa da dire. Dentro MMO.it ha finalmente trovato lo spazio per continuare a parlare di ciò che gli piace senza assillare i passanti. Insomma, una fortuna per la quiete pubblica.
Io considero questo gioco ne carne ne pesce. Precisando che lo finito giusto 2 giorni fa posso dire che di D&d ha poco e nulla. La storia e il lore dei personaggi sono ben fatti e seguono le trame della saga ma il sistema che manco definirei di ruolo è scarsetto con mosse e talenti irrisori per chi porta un marchio così famoso. Giocabilita divertente a tratti mappe belle da vedere ma facili da espugnare. Secondo me potevano fare molto molto meglio.
si era intuito che il gioco non era all’altezza del lore D&D
addirittura alcuni recensionisti ne parlano come il peggior gioco dell’anno… 🤦♂️
A me preoccupano più i recensionisti che gli hanno dato 7 :D
si infatti quelli vergogna totale…peccato contavo molto sul gioco, provato e meh delusione totale
[roguelife94]