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Guild Wars 2: Judgment – Provato il finale dell’Icebrood Saga, roadmap dell’estate e nuove informazioni su End of Dragons

Guild Wars 2: Judgment – Provato il finale dell’Icebrood Saga, roadmap dell’estate e nuove informazioni su End of Dragons

Judgment è il titolo del quarto ed ultimo capitolo di Champions, il finale di The Icebrood Saga, la quinta stagione del Living World di Guild Wars 2 iniziata ben 18 mesi fa con il prologo Bound by Blood. Questo nuovo contenuto, annunciato martedì scorso, è ora live sui server.

Judgment è giocabile gratuitamente per chi possiede Path of Fire, la seconda espansione di Guild Wars 2. Ricordiamo inoltre che acquistando Path of Fire riceverete anche Heart of Thorns, la prima espansione uscita nel 2015.

Come succede ormai da anni anche stavolta ArenaNet ha invitato la redazione di MMO.it, in esclusiva italiana, a provare in anteprima il nuovo capitolo! Abbiamo avuto l’onore di testare la nuova release, la sua storia e il suo scontro finale, insieme ad alcuni dettagli sulla roadmap di questa estate e sulla terza espansione, End of Dragons.

Come di consueto, non scenderemo troppo nei dettagli per evitare spoiler. La resa dei conti è finalmente giunta, quali saranno le conseguenze di questa tremenda battaglia?

 

 

Nelle puntate precedenti…

Partiamo con un riassunto degli episodi precedenti della Living Season 5 di Guild Wars 2 (se non li avete ancora giocati saltate pure questo paragrafo per evitare spoiler).

Dopo una lunga ed estenuante lotta, l’elder dragon Kralkatorrik è morto. La sua minaccia si è esaurita definitivamente e le popolazioni di Tyria festeggiano questa grande vittoria. Mentre le fazioni del continente assaporano la pace ritrovata, nasce l’inquietudine per il futuro. L’antico nemico aveva riunito sotto un unico proposito le numerose gilde e tribù del pianeta ma, svanito il pericolo, vecchi dissapori ritornano a minare un equilibrio che durava da tempo.

Intanto la gilda Dragon’s Watch viene invitata a Grothmar Valley per festeggiare l’ambito risultato. Bangar Ruinbringer, l’imperatore della Blood Legion, vuole il Commander e i suoi alleati come ospiti d’onore ai banchetti organizzati per la vittoria sul drago. Tutte le legioni charr sono state invitate, ma quello che sembrava un evento celebrativo diventerà presto un piano per metterci in cattiva luce davanti ai suoi eserciti.

Bangar, invidioso e intimorito dal nostro legame con Aurene, vuole risvegliare dal suo sonno l’elder dragon Jormag per usarlo come arma contro di noi e le popolazioni di Kryta, gli antichi nemici che per secoli lottarono contro la loro razza. L’imperatore, con il supporto di numerose truppe, si spingerà nell’estremo nord per iniziare il suo pericoloso piano di conquista.

Arrivati a Bjora Marches scopriremo che l’avamposto della regione è stato attaccato e gli abitanti trucidati. Questo evento farà partire una serrata ricerca nelle vicine lande morse dal gelo, per ritrovare Almorra Soulkeeper. Mentre il Commander e la Dragon’s Watch esplorano queste antiche terre si scontreranno con i sussurri di Jormag. Questo nemico, per ora impalpabile e subdolo, tenterà costantemente di sedurci e farci abbracciare la sua causa. Superate le tempeste di ghiaccio scatenate dal suo immenso potere, troveremo un antico tempio dedicato allo spirito del Corvo. Alla fine di alcune prove incontreremo un potente emissario di Jormag che ci farà una proposta spiazzante.

Il Commander si addentrerà nella regione continuando a contrastare le armate Icebrood, con lo scopo di raggiungere al più presto Bangar. L’imperatore infatti è molto vicino a risvegliare il drago antico e farlo diventare l’arma definitiva per sconfiggere chiunque gli si contrapponga.

Nonostante la Dragon’s Watch riesca a sconfiggere il redivivo Drakkar, grazie anche al potere dello spirito del Lupo, è Bangar che ne reclama la vittoria. L’astuto charr, grazie alla sua propaganda intrisa di menzogne, spingerà le proprie legioni ad iniziare una sanguinosa guerra fratricida.

Gli scontri a Drizzlewood Coast stanno andando male: le truppe nemiche sono più numerose e meglio equipaggiate. Le United Legion sono abbattute e con il morale a pezzi. Per questo Crecia organizza un incontro diplomatico in cui cerca di far rinsavire suo figlio Ryland. Questo però lascia con sdegno il tavolo delle trattative quando nota la presenza di umani tra i nostri alleati. Crecia non si arrende e cerca nuovamente di far ragionare Ryland, perso quasi completamente nei deliri di conquista del suo mentore Bangar. Il nuovo summit sembra risvegliare un po’ di lucidità nel giovane, che però svanisce poco dopo per un’infausta decisione dell’imperatore Smodur.

Nonostante la perdita di ogni altra possibilità di negoziazione le nostre forze arrivano al Wolf’s Crossing, il ponte che porta agli accampamenti nemici. Qui partirà una battaglia campale dove faremo la conoscenza di una nuova potente minaccia: la Frost Legion. Questa nuova forma di charr intrisa del potere di Jormag sorprende il Commander e preoccupa le legioni alleate. Dopo un’estenuante battaglia le truppe alleate riescono a penetrare nella cittadella di ghiaccio, la fortezza in cui si rintanano Bangar e il suo apprendista Ryland.

Anche se le difese nemiche stanno cedendo, il piano di Bangar sembra concretizzarsi. Durante uno scontro all’ultimo sangue tra il Commander e l’imperatore della Blood Legion accade il peggio. Durante la lotta Ryland svela le sue vere intenzioni e tradisce il suo mentore appena prima che il peggio accada. Il drago antico si sveglia, dona i suoi poteri al suo nuovo campione e sorprendentemente risparmia i nemici presenti per poi sparire in una fitta nebbia.

Il risveglio di Jormag fa però destare anche Primordus, l’elder dragon che racchiude in sé la forza distruttrice del fuoco. Lui, a differenza del suo simile, non ha nessuna intenzione di parlare con Aurene o di sussurrare ai Dragon’s Watch: sta ribollendo nelle viscere della terra e vuole riemergere per devastare tutta Tyria.

Gli attacchi del drago antico del fuoco si fanno sentire in molte regioni del pianeta. Uno in particolare mette a dura prova la capitale Asura di Rata Sum che, nonostante i secoli passati, ha ancora dei conti in sospeso con lui. Jormag e le sue gelide armate invece tentano inutilmente di portare avanti la farsa dell’alleanza stipulata dopo gli attacchi dei destroyer. Il Commander, titubante fin dal principio sull’aiuto del drago di ghiaccio, ora capisce chiaramente le sue intenzioni e quelle del suo campione Ryland.

La Dragon’s Watch e i loro alleati stanno assistendo ad un accumulo anomalo di energia da parte di Jormag che, cercando di superare in potenza il fratello Primordus, sta compromettendo l’equilibrio del pianeta. Mentre cerca di capire le prossime mosse da fare, il Commander corre in aiuto di alcuni vecchi compagni d’arme che non si vedevano da tempo. Insieme a loro cercherà di fermare gli eserciti Icebrood che stanno invadendo altre regioni di Tyria, in particolare il Dominion of the Wind, il regno della razza Tengu.

Dopo la scelta di Braham, i due elder dragon gemelli continuano ad accumulare energie dalle Ley Line che percorrono tutto il pianeta e sembrano pronti allo scontro finale. Il risultato della battaglia potrebbe essere un cataclisma energetico: per questo il Commnader e le fazioni amiche cercheranno di eliminare allo stesso tempo i due draghi. Nel frattempo il drago prismatico Aurene tenterà di assorbire tuttta l’energia che verrà liberata durante e dopo la battaglia.

 

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Lo scontro finale e…

A differenza di altri capitoli, Judgment non perde tempo in lunghi dialoghi iniziali ma va subito al fulcro della questione. C’è una guerra da combattere, abbiamo cercato di evitarla ma ora è tempo di menar le mani. Dopo un breve report di Taimi che ci spiegherà come affrontare al meglio i due draghi e i loro campioni, prenderemo un charrcottero per una zona istanziata, un’anonima vallata vicino all’Eye of the North.

Lo scontro finale partirà immediatamente e si noterà subito la presenza delle meccaniche tipiche di un world boss, non complesso quanto un Triple Wurm ma comunque avvincente e ben calibrato. Tra fasi di controllo e di pulizia del campo di battaglia dal numero impressionante di servitori dei draghi, sarà fondamentale stare al centro della zona per sconfiggere i due campioni contemporaneamente o, per lo meno, nel minor intervallo possibile l’uno dall’altro. Naturalmente Jormag e Primordus non staranno a guardare ma cercheranno di ostacolare la vostra missione riversando potenti attacchi ad area su tutto il terreno.

Questo contenuto sarà fruibile in tre diverse modalità: durante la storia personale, in solo o in un party da cinque, una modalità privata con una squadra di massimo 50 persone o un evento pubblico per un massimo di 80 giocatori a cui si potrà accedere ogni due ore.

La mappa istanziata è stata progettata con cura, c’è una notevole profondità della visuale che fa percepire la grandezza del luogo e dei nemici che si fronteggiano, le meccaniche dell’incontro, seppur non rivoluzionarie, si alternano bene tra i diversi ritmi della battaglia.

Lo scontro nella modalità personale è un po’ troppo facile e, se da un lato fa tirare un sospiro di sollievo ai nuovi del titolo, dall’altro toglie epicità e sfida ai veterani. Questi però la troveranno nella modalità da 50 persone che abbiamo testato insieme ai colleghi della stampa internazionale e agli sviluppatori di ArenaNet: qui il ritmo è incalzante, i nemici, dal trash mob a quelli Elite, hanno molta più vita e fanno danni davvero pesanti.

Ci sarà bisogno di coordinazione e di buone capacità di movimento perché le aree di danno illumineranno molto dello spazio intorno a voi. Questa modalità diverte, appaga e si smarca dai soliti world boss da picchiare sulla zampa sinistra.

Nonostante le ricompense interessanti rappresentate dalle Eye Infusion (+9 agony e + 5 Precision per quelle di Jormag, +9 agony e + 5 Condition Damage per quelle di Primordus), il Dragonscale Cape e una nuova Greatsword ascesa, anche in questa release la longevità non attecchisce. Dopo aver ripetuto un paio di volte l’evento non si sente la voglia o la necessità di rifarlo, se non per completare la serie di achievement collegati.

 

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… Poco altro…

Alcuni di voi si staranno chiedendo: “Sì, ok ma poi cosa succede? Nel resto del capitolo cosa si fa?”. Solo nella modalità personale ci sarà un’altra “piccola” resa dei conti e una serie di dialoghi opzionali con alcuni degli alleati che ci hanno accompagnato durante la saga… E poi basta. Non c’è altro da fare nel capitolo. Un incontro che pur non osando è ben realizzato, ma lascia basiti sul finale e con una valanga di domande.

Non ci sono filmati che iniziano la storia di End of Dragons. Nei dialoghi non c’è alcun indizio sulle prossime mosse del Commander o di Aurene. Un anno e mezzo di eventi che portano ad un messaggio finale che si può riassumere in: “Siamo tutti molto stanchi per quello che è accaduto, pensiamo bene alle nostre prossime mosse”. Una frase che non potrebbe descrivere meglio The Icebrood Saga. Una Living Season che nel nostro immaginario è come Daenerys Targaryen: “Nata dalla tempesta” dei licenziamenti di febbraio 2019 e che si è voluta definire diversa da tutte le altre Season. Ci ha fatto vedere diversi draghi e con questi ci ha fatto cose buone e altre un po’ meno, alla fine però ha capito che dalla ruota non si scappa. Living Season, espansione, Living Season, espansione.

Probabilmente l’inghippo è stato nella comunicazione fatta durante il lancio, nel voler far passare questa saga per un prodotto nuovo e molto diverso da quello che si era già visto, quando a in realtà è un Living World come altri, che ha sperimentato alcuni contenuti ma che ha dato dei Mastery Point dedicati. Un vero peccato, perché comunque The Icebrood Saga non è affatto un fallimento. Ad esempio ha introdotto le Strike Mission, che si sono rivelate delle ottime intuizioni.

Questa saga per la sua connotazione non ha nulla da invidiare alla Living Season 3 (se ricordate è nel suo terzo episodio, A Crack in the Ice, che parte la storia di Jormag) che similmente tra alti e bassi ha traghettato Guild Wars 2 verso Path of Fire. Ed è a questo punto, fra un lieve smarrimento e una chiusura frettolosa e povera di risposte, che ArenaNet fa una mossa inaspettata, mostrando di voler iniziare diversamente il percorso che ci porterà a Cantha.

 

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… Ma abbiamo una roadmap estiva!

Conclusa The Icebrood Saga, gli sviluppatori hanno infatti deciso di comunicare alla community, che da mesi chiedeva insistentemente notizie, una serie di eventi che porteranno alla presentazione della terza e attesissima espansione di Guild Wars 2.

Tenetevi liberi per il 27 luglio perché con una live streaming verranno rivelati al mondo i primi dettagli su End of Dragons: l’ambientazione, la storia e ulteriori informazioni su quando i giocatori potranno partecipare agli eventi beta connessi. Per sottolineare questo annuncio, lo studio di Bellevue ha rilasciato tre nuovi concept art del progetto, così da dare un’idea delle terre che i giocatori potranno esplorare al lancio ufficiale (di cui ancora non si conosce la data).

 

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L’11 maggio Guild Wars 2 riceverà una corposa balance patch che modificherà molte abilità di tutte le classi e delle Elite Specialization, cambiando il meta e portando a nuove considerazioni sulle build dei personaggi. Il 25 maggio si potranno poi recuperare i vecchi contenuti della storia, poiché gli episodi del Living World 2 e 3 saranno gratuiti per tutti i giocatori che accederanno durante questo periodo promozionale.

Gli episodi saranno presentati settimanalmente in ordine cronologico e i giocatori, completando un nuovo meta-achievement, potranno sbloccare ricompense uniche, incluso un voucher per un’arma Precursor di Guild Wars 2: End of Dragons, il primo passo nella creazione di un arma leggendaria di terza generazione e che sarà completabile al lancio dell’espansione.

Il 13 luglio tornerà in gioco, per la prima volta dal 2014, direttamente dalla prima stagione del Living World, una versione ribilanciata del boss Twisted Marionette, che sarà un evento bonus a tempo limitato.

Inoltre sempre il 13 luglio ci sarà il lancio della Legendary Armory, una funzione di storage unica per gestire armi ed equipaggiamenti leggendari e relativi upgrade. Una volta che un oggetto leggendario verrà aggiunto all’armeria, sarà disponibile per tutti i personaggi dell’account di livello 80. Una funzione che trovò subito un forte consenso al suo annuncio nel marzo del 2020, ma di cui poi non si è saputo più nulla fino ad oggi.

Come se non bastasse, ci sarà il ritorno di tanti community event sia per i giocatori PvE sia per quelli PvP e WvW. Tra tutti spicca il ritorno del Fractal Rush (evento semplice e molto remunerativo) e il festival Dragon Bash.

 

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Conclusioni

Judgment conclude The Icebrood Saga in maniera troppo netta e asciutta. Porta con sé un incontro divertente ed esaltante che però fa percepire, ancor di più rispetto ai precedenti capitoli, la voglia di ArenaNet di voltare velocemente pagina. Rimane un mistero sul perché non potesse essere accorpato ad un altro capitolo, così da rendere tutto più consistente. Probabilmente tempistiche e dinamiche che ci sfuggono.

Questo capitolo non è male ma manca di mordente, una cosa che ci avete sentito dire più volte durante tutta la saga. Realizzata da un comparto artistico che non ha mai sbagliato, si affianca però a contenuti che, usando un paragone automobilistico, prima accelerano e poi frenano di colpo. Siamo certi che quello che è successo in questo anno e mezzo alla compagnia non abbia aiutato.

La riorganizzazione dei team dopo i licenziamenti, la cappa di scoramento tra i rimasti e poi la pandemia mondiale hanno sicuramente giocato un ruolo da non sottovalutare nello sviluppo. Questi problemi si sono tradotti in una scarsa coesione tra le release, la mancanza di un lavoro corale che renda più fluido il racconto e la sua evoluzione. Non è stato un brutto Living World, ma fin dal lancio ha iniziato a mostrare un po’ di falle.

Come succede spesso le Living Season sono “solo” il percorso che poi porterà a far sbocciare trame molto più potenti nelle espansioni, e per questo in molti casi si perdonavano alcune trame sviluppate superficialmente o chiuse in maniera troppo frettolosa. Questa saga che nasceva per autosostenersi, paradossalmente, ha rimarcato ancora di più la necessità di appoggiarsi al lancio di un’espansione.

Come detto ha introdotto diversi contenuti molto interessanti e non va stroncata a prescindere, ma mostra la totale mancanza di una progettazione sinergica. Conclusasi questa fase, fortunatamente, la comunicazione di una roadmap e quella che pare una maggiore sicurezza nella direzione del titolo fanno ben sperare per il futuro.

Ricordiamo ancora che The Icebrood Saga è gratuita per chiunque abbia già la seconda espansione. Ringraziamo ArenaNet e i ragazzi di Guild Wars 2 Italia – Pessimismo & Fastidio per la collaborazione. Fateci sapere la vostra opinione sul nuovo capitolo e sul futuro di GW2!

 

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