In questi mesi Epic Games sta ponendo le basi per il futuro, non solo suo ma dell’industria videoludica in generale. Questa operazione di rinnovamento tecnologico, supportata da un capitale economico mostruoso, si basa principalmente su tre pilastri, tre tecnologie che nei prossimi anni potrebbero rivelarsi particolarmente innovative.
La prima è Unreal Engine 5, la nuova versione del motore grafico che sarà disponibile quest’anno su PC, Mac, iOS, Android e console di vecchia e nuova generazione. Esso potrà vantare tecnologie e funzionalità estremamente avanzate che permetteranno agli sviluppatori di creare videogiochi graficamente incredibili, realmente next-gen.
L’Unreal Engine 5 è stato presentato già un anno fa con una spettacolare tech demo intitolata Lumen in the Land of Nanite che girava in tempo reale su PlayStation 5. Noi di MMO.it avevamo trattato l’evento lo scorso maggio con un articolo apposito, quindi non ci soffermeremo troppo su questo aspetto.
Il secondo pilastro invece è MetaHuman Creator, un software via cloud integrato in Unreal Engine per la creazione di personaggi digitali. Si tratta di uno strumento particolarmente avanzato che consente a tutti di creare volti umani credibili e fotorealistici in pochi minuti, risparmiando così una notevole quantità di tempo, lavoro e denaro.
Presentato inizialmente a febbraio, Epic Games ha annunciato che MetaHuman Creator è ora disponibile in accesso anticipato: per accedere all’app è possibile fare richiesta sul sito ufficiale.
Arriviamo quindi al terzo punto focale della strategia dell’azienda statunitense. La scorsa settimana il CEO Tim Sweeney ha annunciato: “Epic Games ha completato oggi un nuovo finanziamento da un miliardo di dollari che consentirà alla compagnia di supportare future opportunità di crescita. Il patrimonio netto di Epic ora ammonta a 28,7 miliardi di dollari”.
Questa montagna di soldi arriva anche da numerosi investitori e partner commerciali, tra cui vengono citate Appaloosa, Baillie Gifford, Fidelity Management & Research Company LLC, GIC, Rowe Price Associates, Ontario Teachers’ Pension Plan Board, BlackRock, Park West, KKR, AllianceBernstein, Altimeter, Franklin Templeton e Luxor Capital.
A questi si aggiunge anche Sony Group Corporation, che da sola ha contribuito con un investimento da ben 200 milioni di dollari. Sweeney ha commentato così l’alleanza strategica: “L’investimento di Sony rafforza la già stretta collaborazione tra le due società e rinforza la loro missione condivisa di far avanzare lo stato dell’arte nella tecnologia, nell’intrattenimento e nei servizi online socialmente connessi”.
Siete ancora con noi? Attenzione, perché qui arriva il punto decisivo del comunicato del CEO: “Siamo grati ai nostri investitori vecchi e nuovi che supportano la nostra visione per Epic e il Metaverse. Il loro investimento ci aiuterà ad accelerare il nostro lavoro intorno alla creazione di esperienze sociali connesse in Fortnite, Rocket League e Fall Guys, offrendo più possibilità agli sviluppatori e ai creatori tramite Unreal Engine, Epic Online Services ed Epic Games Store”.
Il comunicato ufficiale quindi cita espressamente Fortnite, Rocket League e Fall Guys come basi di partenza su cui costruire delle esperienze sociali online, ma dice anche che questo fondo da un miliardo di dollari serve a finanziare la creazione del Metaverse, “Metaverso” in italiano. E qui si arriva alla domanda cardine: che cos’è un metaverso?
Il termine è stato coniato da Neal Stephenson in Snow Crash, libro di fantascienza cyberpunk del 1992. Con metaverso si intende uno spazio virtuale condiviso tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. In pratica sarebbe un ibrido tra un videogioco, un social network e uno spazio in realtà virtuale, dove tutte queste cose si uniscono in un’unica esperienza.
Quello del metaverso è un concetto affascinante di cui si parla da anni, ma che soltanto adesso sta trovando una definizione concreta proprio grazie alle nuove tecnologie di internet, dei videogiochi e della realtà virtuale. Gli MMORPG, le chat in tre dimensioni e i mondi virtuali come Second Life possono essere considerati primi esempi di metaverso, ma nei prossimi anni questo genere potrebbe esplodere a livello di offerta e popolarità.
A tal proposito già un anno fa si era espresso Robert Lowe di LEGO Ventures, branca della società danese che si occupa del futuro dell’apprendimento e del divertimento. Secondo Lowe Fortnite è stato il primo esempio di metaverso credibile, a causa della convergenza tra esperienze diverse (noi diremmo cross-mediale) e dell’incredibile popolarità che ha raggiunto nel pubblico, in particolare nei ragazzi. All’Investment Summit Online il portavoce di LEGO Ventures ha dichiarato: “Tutti ne parlano in questi giorni, a prescindere da ciò che diventerà in futuro. E Fortnite ci ha preso nel creare il primo metaverso credibile, dove la gente possa giocare, guardare un evento, condividere e socializzare insieme, tutto nello stesso momento. Ce ne saranno altri, e questa idea di una piattaforma ibrida, che unisca gaming, social e creatività, è qualcosa a cui siamo estremamente interessati a livello di investimenti e partnership.”
D’altronde, da semplice videogioco qual era, negli ultimi anni Fortnite è diventato una vera e propria piattaforma: pensate ad esempio a Party Royale, la modalità social in cui nel 2020 si sono tenuti i concerti di cantanti famosi, tra cui Travis Scott, Steve Aoki, Dillon Francis e deadmau5 (concerto che il buon Cravouz ha anche streammato su MMO.it).
Ma a livello ludico come sarà concretamente questo metaverso di Epic? Nessuno lo sa con certezza, ma potrebbe realizzarsi come un hub online con un avatar fisso che permetterà di scegliere tra varie esperienze: ci saranno ad esempio modalità d’azione, gare di corsa e spazi interamente sociali, in cui non sarà consentito combattere. Quel che è certo è che saranno presenti più mondi virtuali interconnessi, a cui si accederà tramite lo stesso avatar o account.
Non aspettatevi comunque di vederlo a breve: potrebbero volerci altri dieci anni per vedere concretizzarsi la visione di Epic Games. Ma con oltre un miliardo di dollari di finanziamento, il futuro dell’industria è probabilmente tracciato. Che ne pensate? Siete interessati all’idea del metaverso?
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
Il Non Plus Ultra del characters creator sarebbe inserire una tua foto e lasciare che il pc crei il tua avatar in maniera automatica, con questo livello di dettaglio che si vede nel video. 😆
Della serie “rip privacy” ahaha
Second Life aveva l’ambizione di essere la piattaforma delle comunicazioni personali e professionali della propria platea.
Poi è arrivato un produttino realizzato con software open (php) che offriva un collage di strumenti sociali più semplici e già familiari e che ha raccolto utenti con banalità come un click-game di gestione di una fattoria.
Insomma è arrivato Facebook e da lì sono derivati i media sociali con quello che rappresentatno oggi (nel male e nel bene).
Non è da escludere che nel decennio che verrà i fatti si svolgeranno diversamente, ma la storia più recente ci mostra come non sono i progetti che propongono drastiche innovazioni, pur confidando su maggiori capitali, a spostare il panorama del consumo digitale.
Premesso che Second Life e Facebook sono due prodotti estremamente diversi sotto tanti punti di vista, bisogna considerare che il pubblico di oggi (e del futuro prossimo) è molto differente da quello dei primi anni 2000. Allora i computer erano qualcosa di nicchia e i mondi virtuali erano spesso visti come qualcosa da sfigati. Oggi la tecnologia ha fatto enormi passi avanti, i videogiochi sono molto più sdoganati e socialmente accettati: là fuori c’è un potenziale pubblico di milioni di persone, tra giovani e meno giovani, per chi riuscirà ad acchiapparlo.
E poi Second Life era a pagamento, mentre questo metaverso di Epic Games sarà free, proprio come Fortnite.
Rimpiango solo di non essere nato nel 2040