Brian Bulatao, il “cane d’attacco di Mike Pompeo” (ex Segretario di Stato degli USA durante la Presidenza Trump), è stato nominato direttore amministrativo di Activision Blizzard.
La notizia proviene da Kotaku, e la sua fonte sono le email interne all’impresa, dal momento che la nomina non è stata pubblicizzata granché all’esterno. In ogni caso, questo è ciò che ha scritto il CEO di Activision Bobby Kotick ai suoi dipendenti:
Brian è un talento raro: la perfetta nuova aggiunta per Activision Blizzard. La sua combinazione senza precedneti di esperienza nel business, nelle forze armate e nel governo lo rendono il candidato perfetto per accelerare la nostra trasformazione aziendale e ottenere grandi nuove opportunità per la nostra futura crescita.
Certo Bulatao non è esattamente il candidato progressista, multiculturale e inclusivo che va di moda oggi. Business Insider l’ha definito un “bullo” durante lo svolgimento delle sue funzioni come assistente di Pompeo nelle alte cariche del governo statunitense.
In più, i termini utilizzati da Kotick per descriverlo fanno anch’essi riflettere: la sua esperienza “nel business” è posta direttamente insieme a quella “nelle forze armate”, ad eterna conferma della presenza, negli Stati Uniti, di un complesso militare-industriale che dai tempi di Eisenhower determina i passi dell’economia più grande del mondo.
I compiti di Bulatao saranno quelli di gestire la responsabilità sociale dell’impresa, nonché di amministrare varie attività della compagnia, tra le quali l’organizzazione di speciali eventi sponsorizzati Call of Duty per i veterani di guerra (la guerra vera).
Del resto, Brian Bulatao è stato un Capitano nella fanteria dell’esercito degli Stati Uniti, e dovrebbe quindi sapere parlare a certe categorie di persone. Certo si resta abbastanza perplessi nel momento in cui si ragiona sul fatto che i veterani, che la guerra l’hanno vista veramente, tornano a casa soltanto per essere coinvolti in un evento su un videogioco di guerra fittizio e spettacolarizzato: forse non esattamente il massimo delle loro aspirazioni.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
pensavo fosse un pesce d’aprile…
E invece ci sono tanto di fonti!
Un troglodita che non ne sa una mazza di videogiochi e programmazione…..siamo fritti, diablo 4 sarà l’ultima grande opera di blizzard,,,,sempre che riescano a finirla prima del suo avvento…o sopravvento…
Sono 20 anni che blizzard campa di rendita su progetti concepiti 30 anni fa. Possono mettere anche il clone di Hitler, blizzard fa pena da molto prima