Notizie sconcertanti arrivano da Activision Blizzard: secondo quanto riportato da Jason Schreier su Bloomberg la compagnia ha licenziato quasi 190 persone da diversi dipartimenti e sussidiarie. Tra questi sono presenti 50 dipendenti incaricati dell’organizzazione degli eventi live e degli eSport; le motivazioni sembrerebbero legate al duro colpo che la pandemia ha portato sul settore dell’intrattenimento dal vivo, danneggiando di conseguenza anche gli eventi legati ai giochi sportivi elettronici.
Un portavoce della compagnia ha, infatti, dichiarato quanto segue:
I giocatori scelgono sempre più di connettersi con i nostri giochi digitalmente e il team dedicato agli eSport, così come come le industrie tradizionali dello sport, dell’intrattenimento e del broadcasting, ha dovuto ridimensionare la propria attività a causa dell’impatto che la pandemia ha avuto sugli eventi dal vivo.
Al fine di un’analisi più completa, però, è necessario prendere coscienza della sensibile crescita in termini economici dell’industria videoludica. Nel caso specifico di Activision Blizzard, Call of Duty: Warzone ha registrato un successo clamoroso, portando l’azienda statunitense al suo più alto valore finanziario da trent’anni. I motivi del licenziamento sono da intendere come l’ennesimo meschino tentativo di massimizzare i propri profitti senza una gestione oculata e lungimirante delle proprie risorse e del proprio personale.
Soltanto nell’ottobre scorso, infatti, la multinazionale aveva chiuso gli uffici francesi di Versailles, licenziando un totale di 400 dipendenti che si occupavano della localizzazione dei videogiochi, del marketing e del servizio clienti. Sempre rimanendo i tema licenziamenti in casa Activision Blizzard, nel febbraio 2019 era stato effettuato un altro spaventoso taglio di quasi 800 dipendenti: in quel caso, tra i dipartimenti più colpiti si annoveravano quello di eSport e di marketing.
Tornando al tempo presente, i recenti tagli non affliggono solo gli eventi eSport, ma anche impiegati di King.com: azienda sviluppatrice del famosissimo gioco mobile Candy Crush. Secondo una fonte interna anonima, quasi il 2% della forza lavoro di Activision Blizzard Inc. è stata dismessa: come detto, si parla di poco meno di 190 impiegati. Il numero esatto, al momento, non è ancora stato reso pubblico.
Per il personale licenziato dalle sedi statunitensi è prevista un’indennità di disoccupazione di 90 giorni e la copertura sanitaria per un anno, nonché 200 dollari di gift card da spendere nello store digitale Battle.net. Sì, avete letto bene: il colosso statunitense dimostra nuovamente poco rispetto per i suoi ex dipendenti che si ritrovano a dover cercare lavoro in questo periodo di forte crisi sanitaria e lavorativa.
Bloomberg riporta inoltre che Activision Blizzard ha comunque speso parole ottimiste per questo e per il prossimo anno, con un’aspettativa di assunzione di circa 3000 persone nel 2021.
In aggiunta allo scenario orrorifico poc’anzi rappresentato, anche se probabilmente non ad esso direttamente collegato, il CEO della compagnia Robert Kotick ha scatenato l’ira dei suoi azionisti a seguito dell’aumento del proprio bonus allo stipendio. Questo aumento vale 200 milioni di dollari e, secondo la confederazione di sindacati statunitense CtW Investment Group, risulterebbe ingiustificato, poiché il successo registrato dall’azienda in questo periodo non è in alcun modo legato alle scelte manageriali di Kotick, bensì ad un aumento della richiesta d’intrattenimento digitale nel periodo di pandemia.
Secondo un report dell’organizzazione non-profit As You Sow, proprio lo stesso Kotick e Andrew Wilson (Electronic Arts) sono in lista tra i CEO più “strapagati” d’america. Qui di seguito potete leggere il tweet di Schreier.
More on today's Activision Blizzard layoffs:
– Dozens of people at the whole company were impacted, not just in live events
– In addition to 90 days severance and a year of health benefits, laid-off staff received… $200 https://t.co/2AtmAWTUNz gift cardshttps://t.co/lkzUO33kXi— Jason Schreier (@jasonschreier) March 16, 2021
Studente di Scienze Politiche e Sociali, Damians è appassionato di videogiochi, film, serie TV e fumetti. Ah e non dimentichiamo anche la musica e, ovviamente, la politica. Discute di queste cose in continuazione e ha sempre qualcosa da dire. Dentro MMO.it ha finalmente trovato lo spazio per continuare a parlare di ciò che gli piace senza assillare i passanti. Insomma, una fortuna per la quiete pubblica.
Ormai la blizzard non è manco più l’ombra di ciò che era un tempo…
che dire complimenti…
c’è poco da fare in America funziona così.
adesso quasi mi vergogno di aver ripreso a giocare a wow …
Ma guarda non é solo l’america, è da sempre che funziona così, solo che ora lo si viene a sapere tramite internet, i tweet di ex dipendenti etc. Non esiste al mondo azienda che non applichi questo comportamento quindi vergognati per i milionari che aumentano ancora di più i propri introiti, non tu che lavori/studi o anche solo porti un pò di buon umore ai tuoi cari e meriti un pò di sano svago.
Oddio + che altro era una battuta non è che mi vergogno sul serio. 😆
E’ vero che quella della diseguaglianza sociale è una questione che risale alla notte dei tempi, tuttavia gli Stati Uniti sono la patria del capitalismo + estremo e queste situazioni sono molto + comuni.
Ci sono queste enormi corporazione e aziende dove i capoccioni guadagnano milioni mentre la gran parte dei dipendenti son pagati con stipendi da comuni mortali e rischiano il licenziamento con troppa facilità.
Ora non è che ce l’ho coi milionari, anche xchè guadagnare soldi non è mica reato, però tutto ha un limite, voglio dire 200 milioni citati qui nell’articolo sarebbero un bel budget per sviluppare un nuovo gioco… e parliamo della Blizzard …e ho detto tutto.
Eh sì, con 200 milioni Blizzard ne finanzia anche due di giochi.