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Pirates of the Burning Sea avrà forse un nuovo risorgimento

Pirates of the Burning Sea avrà forse un nuovo risorgimento

Pubblicato nel gennaio 2008, l’MMORPG piratesco-navale Pirates of the Burning Sea è un vero e proprio relitto del passato, che venne sviluppato dall’ormai defunta Flying Lab Software sotto l’egida di Sony Online Entertainment.

Già da diversi anni il gioco è gestito da Portalus Games: nel 2018 il titolo sembrava destinato alla chiusura come tanti altri MMO a causa degli scarsi fondi, ma a sorpresa nel gennaio 2019 la software house annunciò che il nuovo studio Vision Online Games avrebbe preso in gestione Pirates of the Burning Sea, tenendo online i server e migliorandone l’infrastruttura di rete.

L’intenzione era quella di aggiornare il titolo dopo aver risolto alcuni “nodi critici” dell’infrastruttura online: tra questi, uno dei principali era rappresentato dall’assenza di un sito internet dedicato. Gli sviluppatori si sono trovati con le mani legate poiché lo sviluppo di nuovo contenuto era impossibile senza i tool di terze parti, i quali derivavano proprio da Sony Online Entertainment. Dichiarano infatti:

La prima cosa che dobbiamo fare dunque è di ripristinare lo strumento o di rimpiazzare questo procedimento. Fino a che ciò non sarà risolto, i cambiamenti che possiamo effettuare sul gioco si baseranno per forza sulla manipolazione di dati già esistenti.

Alcune idee comunque sono state espresse: verranno rimossi i limiti di livello per le navi, verrà reso possibile catturare ogni tipo di nave, e sarà ridotta la complessità in generale del gioco. Sembra, dunque, che Pirates of the Burning Sea virerà verso la formula del sandbox.

C’è poi tutta una parte dedicata al bilanciamento del mondo virtuale che è necessario perseguire. Attualmente infatti la fazione dei pirati è di gran lunga la più numerosa e la più potente: pertanto, gli sviluppatori intendono dividerla e far sì che i pirati abbiano un playstyle diverso rispetto alle altre fazioni.

I pirati devono essere rimossi dal sistema tradizionale di conquista territoriale e devono comportarsi più come dei pirati veri e propri: che siano lupi solitari o riuniti in gruppo, essi devono competere tra di loro per le ricchezze e la gloria.

A fronte di questa comunicazione, è stato rilasciato un nuovo installer e launcher, che forse sarà la prima pietra verso un periodo migliore per un MMORPG che, altrimenti, è già salpato da tempo sul viale del tramonto.

Infine, se siete interessati a Pirates of the Burning Sea potete guardare il Retro Unboxing di Nolvadex, mentre qui di seguito trovate un vecchio trailer del gioco.

 

 

Fonte 1, Fonte 2, Fonte 3

 

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