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Fallout 76: Alba d’Acciaio – Speciale sul nuovo grande update

Fallout 76: Alba d’Acciaio – Speciale sul nuovo grande update

Si torna a parlare del tanto discusso Fallout 76 e, in questo caso, del suo ultimo aggiornamento Alba d’Acciaio (Steel Dawn). Con l’uscita di Wastelanders ad aprile il titolo prodotto da Bethesda ha acquisito un po’ di carattere e ha goduto di un miglioramento graduale nella qualità dei contenuti proposti. Se si volge lo sguardo al momento del lancio di Fallout 76, avvenuto nel 2018, sono evidenti i passi da gigante effettuati da Bethesda nel tentativo di migliorare il proprio gioco.

Polemizzare sull’ultimo capitolo della saga di Fallout è un’attività praticata quasi con agonismo e che, nella prima fase di uscita, rappresentava una reazione più che comprensibile. A distanza di due anni continuare la polemica però è poco utile, sia poiché è ormai noto al grande pubblico che Fallout 76 possiede grossi errori di design, sia perché la volontà da parte della software house di riparare agli errori grossolani compiuti in fase di produzione è inequivocabile. Era necessaria una direzione chiara su come trattare i successivi aggiornamenti di questo atipico RPG a mondo condiviso: ora l’impressione è che Bethesda sia sulla strada giusta ma che stia proseguendo senza troppa ambizione, procedendo con i piedi di piombo.

Prima di scendere più nel dettaglio nell’analisi del contenuto è giusto specificare che si tratta, per quanto riguarda la narrativa, della prima parte di una storia che riguarda la celeberrima fazione della Confraternita d’Acciaio (Brotherhood of Steel). Questo per dire che è difficile giudicare la questline soltanto da quanto mostrato: mancando la seconda parte di questa storia, al momento è impossibile avere un quadro completo della narrazione che gli sviluppatori stanno costruendo.

Alba d’Acciaio, in pieno stile Bethesda, è stato rilasciato erroneamente con un anticipo di una settimana sulla piattaforma di casa Microsoft. Vista la situazione la software house ha deciso di anticipare l’uscita anche su tutte le altre piattaforme. Si torna nuovamente in Appalachia in compagnia della Confraternita d’Acciaio, quindi preparate le armature atomiche e procediamo con l’analisi. Ricordo che Fallout 76 è acquistabile al prezzo di 39,99€ su PlayStation 4, Xbox One e PC tramite Steam e Bethesda.net.

 

 

Ad Victoriam

Accedere al nuovo contenuto è alquanto semplice: è necessario in primo luogo aver superato il livello 20, dopodiché apparirà automaticamente un segnale radio sul quale sintonizzare il Pip-Boy che vi darà le coordinate per cominciare. Il livello 20 è un requisito necessario anche per giocare l’espansione Wastelanders, per cui, volenti o nolenti, i primi 20 livelli del gioco base bisogna farli attraverso il pacchetto di missioni principali in giro per l’Appalachia, tra robot quest giver e task da completare. Una volta superata la soglia del livello, si arriva ad Alba d’Acciaio. Qui i giocatori conoscono i nuovi NPC appartententi alla Confraternita, tra cui figurano il Paladino Rahmani, il Cavaliere Shin e lo Scriba Valdez. Una volta arrivati a Fort Atlas, base attuale della fazione, verremo subito messi alla prova e successivamente insigniti del titolo di “iniziati”.

L’entrata in scena di questo plotone super militarizzato però è poco spettacolare e in fin dei conti questa parte di trama serve solo da preludio per una storia che, al momento attuale, non ha mordente. Ci sono dubbi morali e viene mostrata l’interconessione tra le varie fazioni presenti nel gioco, tirando in ballo gli abitanti del Rifugio, le Aquile Sanguinarie, i Coloni di Foundation e i Predoni di Crater. Lo storytelling riesce ad interconnettere tutti i gruppi di sopravvisuti, ma allo stesso tempo manca degli elementi necessari a far provare un sincero attaccamento agli eventi che si susseguono e alle scelte di dialogo proposte dal gioco.

Risultano, al contrario, molto più interessanti alcuni dettagli tematici, come ad esempio il dubbio sull’efficacia della gerarchia di comando della Confraternita d’Acciaio (comandata dall’Alto Anziano Maxston) e la questione filosofico-politica che riguarda gli armamenti in giro per la regione. Per il resto però la storia non è intrigante, anzi si presenta senza particolare appeal.

La main quest di Alba d’Acciaio è quindi sufficiente a presentare la Confraternita e costruisce un discreto intreccio con il contesto dell’Appalachia. È giusto puntualizzare che Bethesda poteva realizzare delle missioni più interessanti e ambiziose, mentre quelle presenti si dimostrano molto superficiali e blande. Bisogna ancora giocare la seconda parte del contenuto, che potrebbe anche sconvolgere la narrazione e permettere una rivalutazione di quanto giocato finora, ma allo stato attuale possiamo solo utilizzare il potente motore grafico dell’immaginazione.

Oltre all’introduzione di una nuova questline, Alba d’Acciaio amplia anche l’arsenale di armamenti a disposizione del giocatore. Tra questi figurano il plasma cutter, il lanciamissili Hellstorm, l’armatura della Confraternita da ricognizione e la Crusader Pistol. Queste armi mostrano un’estetica gradevole e in linea con il design della Confraternita, ampliando ulteriormente la varietà nell’arsenale di gioco.

Importanti modifiche anche per quanto riguarda la componente survival di Fallout 76: la fame e la sete ora non hanno più un effetto negativo sul giocatore. Questa scelta può rappesentare una soluzione ai problemi lamentati dai giocatori completamente nuovi all’ambiente di gioco, ma snatura notevolmente una meccanica di gioco di sopravvivenza che, anzi, meritava un’articolazione maggiore e uno sviluppo più accorto. Resta da definire se questa scelta di Bethesda sia da prendere ancora una volta come una mancanza di direzione, giusto per accontentare una fetta del pubblico, o come una presa di posizione netta sul proprio titolo.

 

Fallout 76 steel dawn Fallout 76 Alba d'Acciaio

Fort Atlas (modalità foto di Fallout 76)

Un’implementazione notevole effettuata da questo aggiornamento riguarda poi l’housing. Prima di scendere nei dettagli è imperativo ricordare una cosa: Fallout 76 ha di base una delle infrastrutture online più strane mai viste. Ogni giocatore ha la possibilità di costruire il proprio C.A.M.P. e decorarlo attraverso un menù apposito con una buona varietà di oggetti (alcuni dei quali acquistabili anche dall’Atom Shop). Ad ogni avvio del gioco, si viene collocati in un server casuale, ma si mantengono tutti i dati legati al proprio C.A.M.P.. In questo modo, si ha sempre con sé il frutto del proprio lavoro, indipendentemente dal server. Tuttavia, se il luogo nel quale il C.A.M.P. è posizionato o già occupato, in quello specifico server, dal campo di un altro giocatore, allora sarà necessario riposizionarlo.

Il titolo inoltre non permette ad un gruppo di giocatori di lavorare insieme ad un medesimo progetto, poiché il proprietario del campo, una volta disconnesso, porterà con sé anche l’accampamento, lasciando gli altri giocatori senza nulla su cui lavorare.

Con Alba d’Acciaio Bethesda ha introdotto un supplemento ai C.A.M.P. inaspettato e gradito, ovvero i rifugi antiatomici. È possibile ottenerne uno gratuitamente rivolgendosi al Centro Rifugi Appalachiano vicino al Vault 51 e parlando con il robot addetto. Il rifugio avrà una sua schermata di personalizzazione simile a quella già vista per il campo, ma il crafting degli oggetti risulta meno stringente e, soprattutto, l’intera area del rifugio è istanziata. Di per sé l’aggiunta concede ai giocatori nuovi spazi di aggregazione necessari in un gioco online, nonostante rimanga un grosso problema dell’intera infrastruttura, difficilmente risolvibile in tempi brevi.

Questo soprattutto per i non possessori del Fallout 1st, ovvero l’abbonamento introdotto da Bethesda l‘anno scorso e disponibile al prezzo di 14,99€ mensili (oppure annuale da 119,99€). Tra i benefici di questo abbonamento c’è anche la possibilità di creare un mondo completamente privato, invitando fino ad un massimo di sette utenti. Una possibilità molto interessante, che dispiace non vedere disponibile anche per gli utenti che hanno acquistato il gioco a prezzo pieno.

 

Fallout 76 steel dawn Fallout 76 Alba d'AcciaioConsiderazioni finali

In conclusione possiamo affermare che Alba d’Acciaio è un contenuto che ricalca la direzione chiara intrapresa da Bethesda con l’espansione Wastelanders. Non è possibile dare un giudizio finale poiché manca ancora la seconda parte della storia principale, ma fino ad adesso l’introduzione della Confraternità d’Acciaio è discreta. Bethesda ha dato l’impressione di aver fatto i compiti a casa, ma nulla di più. Era infatti possibile (e nelle loro corde) realizzare un contenuto ancor più intrigante e ambizioso.

Per quanto riguarda l’housing, l’aggiunta dei rifugi concede ai giocatori un’ulteriore possibilità di aggregazione e di personalizzazione di uno spazio molto più in linea con lo scenario atompunk di Fallout, sebbene a mettere i bastoni fra le ruote sia l’infrastruttura online costruita dagli sviluppatori anni addietro. Non ci resta dunque che attendere la seconda parte di Alba d’Acciaio, nella speranza di vedere un intreccio narrativo più intrigante e profondo.

 

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