Phasmophobia, l’horror cooperativo del momento a cui abbiamo dedicato anche più di uno streaming, ed attualmente in Early Access su Steam, è sviluppato da Kinetic Games, software house composta da un singolo sviluppatore.
Proprio lui, dietro il nome Dknighter, ha fatto sapere a IGN di essere sorpreso dall’enorme successo del gioco: i server, originariamente, avrebbero dovuto gestire fino a 500 giocatori, ma il picco è stato di ben 90.000.
In una breve intervista, egli ha esplicitato quali sono i piani per il futuro del gioco. Intanto, l’Early Access durerà più del previsto. All’inizio Dknighter aveva previsto che Phasmophobia avesse una breve fase di accesso anticipato, nella quale sarebbero state aggiunte un paio di mappe nuove, dell’equipaggiamento in più e qualche tipo di fantasma inedito. Tuttavia, il successo del titolo ha imposto di riconsiderare il progetto, a seguito dell’aumento delle aspettative del pubblico.
Phasmophobia rimarrà quindi ancora a lungo in Early Access. Prima di tutto, lo sviluppatore si concentrerà nel risolvere i bug che infestano il prodotto, e solo in seguito aggiungerà nuovi sistemi di gioco.
Il prossimo update, che non dovrebbe uscire tra molto, conterrà quindi molteplici bugfix, alcuni dei quali anche di difficile risoluzione (Dknight ammette di dover mettere mano profondamente al codice). Le nuove feature, come mappe ed equipaggiamento, arriveranno, a quanto pare, in grandi patch nei prossimi mesi.
Alcuni utenti hanno richiesto poi delucidazioni su un’eventuale modalità PvP, che avrebbe magari consentito ai giocatori di impersonare i fantasmi e di dare la caccia ad altri utenti. Non sembra però che questa uscirà.
Al momento non ho intenzione di aggiungere un’altra modalità di gioco. Questo farebbe prendere al gioco una strada diversa da quella che io invece vorrei che seguisse.
Qui di seguito potete vedere i migliori estratti del nostro primo streaming di Phasmophobia.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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