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Microsoft Flight Simulator 2020 – Recensione

Microsoft Flight Simulator 2020 – Recensione

Nel lontano 1982, in un tempo nel quale i videogiochi erano agli albori degli albori e sugli schermi dei pochissimi utenti imperversavano titoli come Pac-Man e Donkey Kong, e prima ancora dell’avvento di Tetris (1984), Microsoft si districava nel vecchio west dell’informatica, non tanto sicura su quale sarebbe stato il suo futuro. Contemporaneamente una compagnia oggi quasi dimenticata, subLOGIC, aveva lavorato su un progetto rivoluzionario: un simulatore di volo con grafica pseudo-3D, potenzialmente rivoluzionario, ma incompatibile con i PC IBM diffusi all’epoca.

In un mondo senza grafica, in cui le idee contavano davvero più della tecnica, Microsoft vide il prodotto e lo volle per sé: dopo averlo acquistato, lo convertì perché girasse sugli IBM e rilasciò così la prima versione di Flight Simulator.

Sono passati quarant’anni dalla rivoluzione che Flight Simulator portò sugli schermi dei giocatori: una rivoluzione che all’inizio fu più concettuale che effettivamente tecnologica, e che dimostrò al mondo che era possibile trovare un florido mercato per titoli complessi e complicati, ricreati sul modello della realtà. Si capì che i mondi virtuali non potevano essere soltanto quelle astrazioni tipiche dei titoli dell’epoca, ma avevano la possibilità di essere modellati sulla realtà, ricercando il realismo e la verosimiglianza più che la fantasia ed il divertimento puro.

Sono passati quarant’anni, ed oggi la rivoluzione è più forte che mai: con Microsoft Flight Simulator 2020 il videogioco e la realtà si sono finalmente incatenati definitivamente, legati tra loro dall’inarrestabile progresso tecnologico e dalle idee di alcuni geniali sviluppatori.

Dal 18 agosto il titolo è disponibile su Microsoft Store e Steam in tre edizioni: la versione base (69,99€), la Deluxe (89,99€) e la Premium Deluxe (119,99€). Abbiamo testato il gioco su un PC dotato di Intel Core i7 7700k, GeForce RTX 2070, 16 giga di RAM e un SSD.

 

microsoft flight simulator 2020 recensione

Avete mai visto una Roma al tramonto realizzata così bene in un videogioco?

La next-next gen

È ormai noto a molti come Flight Simulator 2020 abbia realizzato ciò che fino a ieri era impensabile: una ricostruzione completa della Terra in scala 1:1, con edifici tridimensionali e mappe satellitari di grande dettaglio per ogni luogo. I più “anziani” tra i lettori ricorderanno che lo stesso era stato, piano piano, realizzato attraverso Google Earth, che permetteva di vedere tramite immagini satellitari moltissimi luoghi del pianeta, riconoscendoli immediatamente.

Ma Google Earth null’altro era ed è se non una vetrina: un bell’acquario, se vogliamo, privo però di qualsiasi interattibilità. Flight Simulator è andato oltre, portando all’estremo questo concetto. Esso presenta il Mondo Vero, ricreato in digitale, in scala 1:1, interagibile, modificabile ed esplorabile a bordo di numerosi velivoli. Mai prima d’ora si è vista sui nostri schermi una ricreazione tanto dettagliata e tanto precisa della Terra, il nostro mondo. Né nessuno ha mai avuto l’intenzione di realizzarla, per via dell’indicibile complessità tecnica che un simile obiettivo poneva anche agli sviluppatori più ambiziosi. Eppure ora siamo qui, avendo tra le mani questo prodotto che porta con sé una concezione nuova di simulazione, videogioco e mondo virtuale tutti insieme, e che promette di rivoluzionare ciascuno di questi concetti.

Questa rivoluzione è frutto dell’unione di due delle principali tecnologie che in questi anni sono state maggiormente sviluppate: la raccolta generica di dati e l’aumento delle prestazioni degli algoritmi di intelligenza artificiale e di machine learning. Il primo elemento deriva dalle Mappe di Bing, che Microsoft possiede e che sono eterne concorrenti delle forse più utilizzate Google Maps.

 

 

Il secondo, invece, deriva principalmente da una compagnia chiamata Blackshark.ai, il cui quartier generale è a Graz, in Austria. Quest’ultima ha realizzato un sistema di I.A. in grado di estrapolare i dati degli edifici a partire da mappe satellitari bidimensionali creandone un’approssimazione tridimensionale, che rispetti peraltro la natura del luogo e la verosimiglianza dell’architettura.

Contestualmente, è entrata in gioco anche Asobo Studio: una casa di sviluppo proveniente da Bordeaux, in Francia, che dopo la pubblicazione di A Plague Tale: Innocence si è specializzata nella realizzazione di motori grafici in grado di gestire enormi ambienti virtuali.

Ma mancava ancora qualcosa: un sistema che tenesse insieme queste diverse tecnologie e che fosse dotato di un potere computazionale tale per cui si potesse generare un mondo viruale, la Terra in scala 1:1, che le unisse.
Per questo venne in soccorso Azure, l’enorme rete di computazione proprietaria di Microsoft, che con il suo potere computazionale immenso è riuscita a generare un modello della Terra che oggi pesa ben 2,5 petabyte, comprendente miliardi di alberi e di edifici umani, milioni di laghi e qualsiasi strada, montagna, città e aeroporto presente sul pianeta.

La rete di Azure è anche necessaria per rendere il simulatore fruibile al grande pubblico. Nessuno, infatti, sarebbe potuto riuscire a gestire sulle proprie macchine domestiche un tale afflusso di dati, e così si è deciso di intraprendere la strada dello streaming, proprio come avviene su Google Earth.

Azure è utilizzata per portare sui PC degli utenti i dati provenienti dagli elementi descritti in precedenza, e per generare dinnanzi ai loro occhi la più realistica rappresentazione del nostro pianeta mai realizzata. Questo rende Flight Simulator un qualcosa in più di un mero prodotto “next gen”: siamo qui di fronte ad una sorta di “next-next gen”, cioè un cambiamento radicale nel modo di intendere la creazione, gestione e consegna dei mondi virtuali in mano ai giocatori.

 

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Perfino luoghi semi-sconosciuti e poco battuti pure dai satelliti, come alcuni posti del deserto del Sahara, sono resi perfettamente all’interno del simulatore.

L’MMO della Terra

Non è un caso che qui su MMO.it continuiamo a ripetere ossessivamente il mantra del mondo virtuale. Esso è del resto la caratteristica principale che distingue i prodotti moderni, sia che siano frutto di fantasia, sia che abbiano velleità di ricreare ambienti reali.
Microsoft Flight Simulator porta a compimento il sogno che molti hanno avuto: l’avere l’intero pianeta a disposizione perché sia esplorato e giocato, seppur, ovviamente, limitato nella sua interazione alle meccaniche del volo.

Ma il fatto che il titolo sia prima di tutto un simulatore di volo non deve essere visto come una limitazione: sarebbe come dire che Ultima Online fosse soltanto un videogioco fantasy. Flight Simulator dimostra che qualcosa di diverso e di nuovo è possibile, ed anzi, è già reale: una diversa concezione e scala nella costruzione di qualsiasi ambiente virtuale, peraltro fruibile in multiplayer. Ed è per questo che noi di MMO.it, ossessionati come siamo dall’interazione tra giocatori all’interno di un mondo virtuale, non potevamo esimerci dall’approfondire con cura estrema il nuovo simulatore di volo di Microsoft.

Quello che all’interno di questa recensione è necessario che passi al pubblico, più ancora che le rilevazioni tecniche su un simulatore di volo, è proprio la rivoluzione tecnologica portata dal connubio di elementi di cui abbiamo parlato nel capitolo precedente. Che poi questo connubio si estrinsechi per ora “soltanto” in un simulatore di volo, poco importa: da qui non si torna più indietro.
Qualsiasi titolo, da adesso in poi, dovrà fare i conti con i risultati raggiunti da Flight Simulator. Nessun mondo virtuale potrà più essere giudicato ed osservato senza avere negli occhi i raggiungimenti di Microsoft e Asobo, indipendentemente dal genere videoludico in sé.

Ed è importante sottolineare anche la componente multiplayer del titolo. Da sempre gli appassionati di volo giocano insieme a persone di mente simile, condividendo lo spazio aereo nei vari simulatori e vestendo i panni non solo dei piloti ma anche dei controllori del traffico aereo a terra. Con Flight Simulator, l’attivazione dell’opzione Giocatori Online consente di immergersi in un vero e proprio MMO: si vedranno tutti gli altri utenti sulla mappa del mondo, e si potrà volare con loro. Si dovrà sottostare ai loro capricci in fase di atterraggio e decollo, proprio come avviene nella realtà. Si osserveranno piloti più esperti compiere manovre realistiche ed altri più “casual” volare a vista godendosi il paesaggio (oppure schiantarsi, anche in modo ilàre, come evidenzia il famoso canale YouTube Airforceproud95). Ma si sarà sempre consapevoli di trovarsi in un ambiente condiviso, un mondo virtuale vivo e pulsante nel quale ognuno può prendere il suo aereo e divertirsi nel modo che vuole.

 

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Gli aerei in verde che vedete su questa mappa sono tutti giocatori: Flight Simulator è un vero MMO.

…but can it run Flight Simulator?

Con Flight Simulator ci troviamo di fronte ad una pietra miliare nella grafica digitale, renderizzata in tempo reale. Come nel lontano 2007 il famoso sparatutto di Crytek Crysis aveva messo a dura prova i computer dell’epoca con una grafica quasi fotorealistica, così oggi osserviamo Flight Simulator consci del fatto che nessun PC è in grado di gestirlo fluidamente a 4K con i dettagli al massimo, tanto è proiettato verso il futuro.

Senza ombra di dubbio Flight Simulator offre, complessivamente, la migliore “grafica” propriamente detta nella storia dei videogiochi. La gestione del mondo virtuale è semplicemente perfetta: si è ricreata la realtà con una fedeltà impressionante, al punto che chiunque può volare sopra la sua abitazione e riconoscerla, ricreata con un modello 3D. Certo, questo modello 3D non è esattamente uguale alla casa reale, ma è soltanto un’astrazione. È una computazione dell’algoritmo che, in base al luogo ed alle mappe satellitari, costruisce un modello il più possibile realistico. Ma la casa c’è, è nel posto giusto ed esiste all’interno di questo mondo. Nulla nella storia dei videogiochi si è avvicinato nemmeno lontanamente ad un tale livello di complessità.

Si rilevano, comunque, le mancanze francamente inspiegabili di alcune costruzioni, che impattano il realismo totale del volo a vista, come ciminiere e pali elettrici. Non si tratta di una mancanza gravissima, ma entrambi gli esempi sono solitamente utilizzati, nella realtà come nel simulatore, dai piloti per orientarsi, e la loro assenza lascia perplessi.

Solitamente gli appassionati dei simulatori di volo usano riferirsi ai modelli a terra, intendendo con ciò gli edifici umani e gli elementi naturali (come alberi, rocce e arbusti), con il termine “autogen“. Questo deriva dal gergo dei precedenti Flight Simulator, nei quali le mappe venivano popolate da modelli tridimensionali generati in modo automatico e approssimativo: da cui, appunto, autogen. Ebbene, l’autogen di FS2020, oltre a essere estremamente vario nella quantità e qualità dei modelli proposti, è anche densissimo e preciso, e dà un colpo d’occhio all’utente davvero incredibile. E non è un termine casuale: se, anche solo un anno fa, si fosse immaginato il futuro dei mondi virtuali, nessuno avrebbe potuto credere all’esistenza dell’autogen che oggi vediamo su Flight Simulator 2020. Anche in questo senso, siamo davvero spettatori di una finestra sul futuro.

 

microsoft flight simulator 2020 recensione

Le Piramidi, modellate alla perfezione, con il Cairo in sottofondo, dotato di un autogen fuori di testa e le nubi perfettamente rese rappresentano in questa immagine veramente qualcosa di nuovo nel panorama della grafica su PC.

Ovviamente questa finestra verrà migliorata col tempo: del resto il continuo progresso è un concetto da sempre connaturato alla storia dei videogiochi. La differenza, rispetto al passato, sta nel fatto che ora questa finestra è aperta.

Per ciò che riguarda la resa grafica di per sé, intesa come resa a schermo complessiva, Flight Simulator presenta texture ottimamente realizzate (e grazie tante, si dirà, vengono dalle foto satellitari), che alterna però ad altre meno riuscite, in base alla quantità di dati da satellite e da Bing Maps che è in grado di ottenere. Malgrado il motore grafico sia fatto per vedere il mondo da una certa altezza, anche a quote molto basse l’illusione della realtà è mantenuta, ed è soprendente fino a che punto la grafica si mantenga realistica e appagante, considerando che questo è prima di tutto un simulatore di volo, e nel volo si sale di quota.

La gestione delle luci e delle ombre è la migliore mai vista nella computer grafica. Specialmente per ciò che riguarda l’interazione tra nuvole e tra nuvole e terreno, siamo di fronte ad una realizzazione cinque anni avanti a quella di Red Dead Redemption 2, che per ciò che riguarda il tempo atmosferico era senz’altro l’altro titolo all’apice delle tecnica.

Osservare la generazione delle nubi ed il loro mescolarsi, nonché le diverse fasi di ombra e penombra che generano sul terreno, è strabiliante. In presenza di schiarite, i raggi del sole filtreranno ed illumineranno il terreno o lo strato di nubi sottostanti con un realismo straordinario. Ma anche le luci da terra influenzano ciò che accade nei cieli: un denso agglomerato urbano di notte proietterà un’illuminazione ambientale sulle nubi sovrastanti, e la Luna, con le sue fasi lunari simulate, genererà più o meno luce a seconda del giorno. I monti e le alture generano ombre che si stagliano sul terreno e sulle nubi, e risulta quindi simulato il cono d’ombra che le vette più alte generano sul cielo in presenza di nuvolosità. In definitiva, la gestione delle luci e delle ombre, e dell’illuminazione in generale, sembra presa direttamente dalla realtà.

Lo stesso viene da dire per la volumetria delle nuvole, che non solo sono generate in tempo reale a partire da dati reali, ma possono essere anche customizzate dal giocatore con ampio margine. Le nuvole interagiscono le une con le altre, creano correnti che influenzano il comportamento dell’aeromobile e si depositano realisticamente sui pendii delle montagne. Esse possono contenere precipitazioni al loro interno, ed allora vireranno di colore verso il grigio scuro. In loro presenza, può esserci la pioggia: essa non è un filtro applicato a tutto il mondo di gioco ma si verifica soltanto laddove, realisticamente, ci sarebbe. Il risultato di questo è che viene simulato, in determinate condizioni, anche l’arcobaleno: un unicum nella storia dei videogiochi.

Chiaramente questo connubio di autogen, texture, nuvole, luci ed ombre ha il suo notevole peso dal punto di vista dei requisiti hardware. Fortunatamente il motore grafico è molto scalabile, e Flight Simulator offre al giocatore numerose opzioni grafiche con cui raggiungere la fluidità perfetta. Stiamo comunque parlando di un simulatore, ed è sufficiente raggiungere i 35-40 fps per ottenere un’esperienza godibile. Quel che è certo è che, al di là di processori e schede grafiche all’ultimo grido, la grande differenza la faccia la quantità di RAM installata sul PC. Flight Simulator è il primo titolo che richiede 32GB per essere fruito a dettagli alti: un altro sintomo del suo inarrestabile progresso tecnologico.

Non va dimenticata, come conclusione a questo paragrafo, l’interazione fisica degli elementi grafici presenti a schermo: le nubi producono correnti ascensionali e discensionali che impatteranno sull’aereo, che questa volta non è, come in FSX, un modello unico, ma è diviso in varie aree di portanza e deportanza, col risultato, per esempio, che una ventata può influire soltanto sull’ala destra, e non sulla sinistra, o solo sulla coda e non anche sul muso. A ridosso delle alture, l’aria tenderà a salire, spingendo gli aerei che volano più a ridosso dei pendii verso l’alto. La temperatura scalderà i motori o farà ghiacciare il cruscotto, ponendo quindi in questo senso anche alcune realistiche difficoltà al giocatore.

 

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In questo final approach a Maiorca è ben visibile l’eccezionale lavoro svolto sul cielo, e sulle luci e le ombre proiettate da e sulle nubi, oltre che un certo traffico aereo di altri giocatori in fase di atterraggio e già a terra.

Simmer e critiche

Malgrado qui su MMO.it non siamo dei veri e propri “simmer”, intendendo con ciò gli appassionati del volo ultra-realistico, rispettiamo la loro visione del gioco e, grazie ad alcuni di essi, abbiamo percepito dei difetti che altrimenti sarebbero sfuggiti al nostro occhio. Già, perchè se Flight Simulator 2020 è il gioco perfetto per il cosiddetto VFR, cioè il volo a vista, esso mostra alcune approssimazioni di troppo nel volo strumentale (o IFR), specialmente per ciò che riguarda gli aerei di default presenti sul titolo.

Il problema si estrinseca sotto due aspetti principali: un realismo imperfetto di alcuni strumenti di bordo, specie negli aerei più grandi (come l’Airbus A320), particolarmente legato all’MFC, il Main Flight Computer, e la realizzazione non certosina al 100% degli stessi velivoli.

Entrambi i problemi, comunque, non devono essere visti come un impedimento alla godibilità di Flight Simulator, anche da parte dei simmer più hardcore. Del resto, è sempre successo che un simulatore di volo uscisse con degli aerei di default non perfettamente aderenti alla realtà, ma in seguito, grazie all’intervento degli sviluppatori di terze parti, questo desiderio di realismo sia soddisfatto ampiamente. È solo questione di tempo, dunque, perché escano su internet vari addon che permetteranno anche agli appassionati di volo più desiderosi di verosimiglianza di ottenere la trasposizione perfetta del tale aereo sul simulatore.

Per tutti gli altri, che giocano a Flight Simulator per vedere il mondo, imparare qualche nozione di aviazione e godere dei progressi tecnologici del medium videoludico, il precedente paragrafo non deve neppure essere preso in considerazione. Perfino i totali neofiti dell’aviazione possono trovare qualcosa di bello in Flight Simulator: attraverso i tutorial e la semplice meraviglia del solcare i cieli possono imparare, divertirsi e rimanere ispirati. È davvero il prodotto per tutti, a patto di avere un minimo interesse verso l’aviazione e la scoperta del nostro mondo.

Senza stare ad elencare il parco aerei disponibile al lancio, che è facilmente googlabile, si rilevano alcune mancanze, quali l’assenza di alianti ed elicotteri (previsti in futuro). Alcuni hanno lamentato anche l’assenza di aerei militari, ma quest’ultima, essendo Flight Simulator un simulatore di volo civile, è già più comprensibile.

Infine, il sistema con cui il titolo genera i waypoint di un piano di volo strumentale non sembra essere perfettamente aderente alla realtà, e andrebbe in questo senso migliorato per dare un’esperienza più verosimile a quanti la richiedono.

Un’altra critica solitamente derivante da chi è meno appassionato dei simulatori di volo in sé è rappresentata dal fatto che, a parte volare, non sembra che in Flight Simulator si possa fare molto: una certa povertà di contenuti giocabili, insomma. Al di là della visione un po’ approssimativa che genera una tale obiezione, c’è da dire che esistono varie sfide che possono essere completate, ed ogni due settimane è prevista una “sfida generale” che interessa tutti i giocatori e che consiste sostanzialmente in un atterraggio in un aeroporto difficile. A seconda della qualità dell’atterraggio verranno dati dei punti al giocatore, che verrà poi posizionato in una classifica con tutti gli altri. Certo, non siamo di fronte ad una progression classica in stile MMO, ma queste, e specialmente l’ultima, sono aggiunte gradevoli all’interno di quello che prima di tutto è un gioco simulativo che si basa molto sulla fantasia di chi lo sta utilizzando.

 

microsoft flight simulator 2020 recensione

Il cono d’ombra proiettato dalle montagne più alte sulle nubi sottostanti è un unicum nella storia dei videogiochi.

Ciò che riserva il futuro

Quali che siano i lievi difetti di Flight Simulator al lancio, non bisogna dimenticare che esso va principalmente visto come un framework: una base su cui poi costruire ed immettere potenzialmente infinite aggiunte, provenienti sia da Microsoft ed Asobo stesse, sia da sviluppatori di terze parti.

Intanto, ogni 28 giorni è stato promesso da parte degli sviluppatori un aggiornamento delle mappe satellitari, che farà sì che anche l’algoritmo di Blackshark.ai genererà un autogen diverso e sempre più accurato.

E laddove la generazione dei modelli e la qualità complessiva della mappa è imperfetta (tanto per dire: a Torino manca la Mole Antonelliana, e a Pisa la torre è resa male), usciranno sicuramente scenari customizzati che risolveranno questi problemi. Nel giro di pochi giorni sono già uscite numerose livree, ed è solo questione di tempo prima che si vedano aerei nuovi e più completi, com’è tipico dei simulatori di volo e come si è già detto.

Sulla base rivoluzionaria portata da Flight Simulator 2020 si può davvero immaginare di costruire di tutto, e si dà al giocatore la possibilità di fruire del prodotto come meglio crede. Se un domani qualcuno volesse prendere in mano il titolo solo per volare con un caccia da guerra, lo potrà fare. Se vorrà godersi un volo IFR realistico e preciso, non avrà problemi. Se vorrà semplicemente fare sightseeing a bordo di un Cessna, il gioco base offre già la migliore esperienza di tutti tempi in questo senso.

Alcune delle critiche che si leggono online sembrano derivanti dall’inesperienza di molti, che evidentemente non ricordano come uscirono i precedenti Flight Simulator (e i vari Xplane e Prepar3d). Mai come in questo caso si pone il famoso detto inglese: sky is the limit.

 

flight simulator steam

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CONSIDERAZIONI FINALI

Micosoft Flight Simulator 2020 è il prodotto storico di questa generazione, e probabilmente anche della prossima. Si tratta di un titolo che definire next-gen è semplicemente riduttivo, in grado di portare sui nostri PC qualcosa di veramente nuovo e, per una volta, di realmente impressionante. Il suo framework consente di immaginare già una celere risoluzione di tutte le mancanze che sono state esposte, e, già all’uscita, è comunque un prodotto qualitativemente molto superiore ai vecchi simulatori di volo che si sono susseguiti su PC.

Ci troviamo di fronte ad una pietra miliare non solo delle simulazioni ma anche dei videogiochi in senso assoluto: un titolo in grado di connubiare tutto il meglio che la tecnologia di oggi, videoludica e para-videoludica che sia, offre. Considerando anche la sua presenza sull’Xbox Game Pass, che ne consente la fruizione ad un limitato prezzo mensile, sarebbe veramente un peccato per tutti gli appassionati del mondo videoludico lasciarselo scappare e non provare, anche solo per qualche giorno, l’ebbrezza di vedere qualcosa di rivoluzionario.

 

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Andrea Refosco

Ciao vorrei solo sapere se c’è l’aliante

Lorenzo "Plinious" Plini
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“Senza stare ad elencare il parco aerei disponibile al lancio, che è facilmente googlabile, si rilevano alcune mancanze, quali l’assenza di alianti ed elicotteri (previsti in futuro).”