Il teaser trailer di Call of Duty: Black Ops Cold War, rilasciato il 21 agosto lungo tutti i canali e diffusosi presto per il mondo, conteneva, purtroppo per Activision (che è posseduta al 5% da Tencent), alcune scene tratte dal massacro di Piazza Tienanmen, che nel 1989 portò alla morte, ad opera del regime cinese, di centinaia, o forse migliaia, di giovani dimostranti.
Guai a scontentare la Cina: come abbiamo già visto molte volte, e negli ultimi anni specialmente in occasione del Blizzardgate, le compagnie occidentali sono solite fare rapidamente marcia indietro quando si pestano i piedi del pensiero unico così caro al mercato orientale e a chi decide cosa in esso entra e cosa no.
E così, il trailer del nuovo COD è stato prontamente modificato: da una versione da 2:02 minuti, ancora visibile presso alcuni canali come IGN, si è passati ad una versione da 1 minuto soltanto, che taglia tutte le scene che possono essere – dio ce ne scampi – sconvenienti per il regime dittatoriale che ormai intende controllare le coscienze e l’arte anche ben al di là dei propri confini politici.
La vergogna di un tale gesto, ed il revisionismo storico che forse non si vede neppure nei peggiori rigurgiti del fascismo occidentale, è acuita dal fatto che il motto del gioco è il seguente:
Conosci la storia o sii condannato a riviverla.
Ed in effetti, come insegnava già Orwell tanti anni fa, la censura è probabilmente il metodo più efficace perché la storia sia effettivamente riscritta. In fondo, la verità non esiste: non è nient’altro che una convinzione diffusa ed accettata da tutti. E se il massacro di Piazza Tienanmen non è più ricordato, allora sarà come se non fosse mai accaduto.
Ma non è soltanto la Cina la colpevole di una riscrittura storica. Activision si è già tacciata in passato di revisionismo storico, per esempio quando ha riscritto la storia di un crimine di guerra compiuto durante la Guerra del Golfo da parte degli americani imputandolo ai cattivi russi. Si trattava dell’Highway of Death, o autostrada della morte: un attacco a sorpresa degli americani contro l’esercito di Saddam Hussein in fuga, che colpì numerosi civili, facendo in definitiva 600 morti.
Per fortuna, sembra che il parere generale dell’internet sia unanime: la condanna da parte del pubblico informato è totale, ma la preoccupazione resta. La maggior parte del pubblico di Call of Duty odierno non era neppure vivo quando si sono massacrati gli studenti in Piazza Tienanmen, né quando si è aperto il fuoco sui civili in fuga nel Kwait (questi ultimi, va detto, anche accompagnati da mezzi militari). È chiaro che il target di riferimento si presta benissimo ad un’operazione di revisionismo storico, che però, qui su MMO.it, noi non possiamo accettare.
Ecco quindi in chiaro entrambi i trailer del nuovo Call of Duty, prima quello originale, poi quello modificato, nella speranza che restino tutti e due online così da dare la possibilità a tutti di osservare quanto la mistificazione della storia sia presente nella nostra società di oggi, e ancor più nella guerrafondaia industria videoludica. Ancora una volta il denaro ha parlato.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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