Una nuova polemica coinvolge Ubisoft, dopo che nelle scorse settimane la compagnia francese era stata messa sotto accusa per una serie di comportamenti riprovevoli da parte di alcuni suoi dirigenti, accusati di sessismo ed addirittura di molestie sessuali.
Jason Schreier, famoso giornalista di Bloomberg che si occupa del mondo videoludico, ha infatti riportato come gli sviluppatori di Assassin’s Creed: Odyssey volessero rendere Kassandra l’unico personaggio giocabile del titolo. Furono però costretti ad aggiungere Alexios, il personaggio maschile, perché, secondo i vertici di Ubisoft, “le donne non vendono”.
La notizia ha fatto profondamente discutere proprio a causa degli ultimi avvenimenti in casa Ubisoft. Ma in questo caso è opportuno superare il velo del sessismo e provare ad analizzare la scelta in ottica commerciale.
Purtroppo, come diciamo ormai da anni qui su MMO.it, l’iper-capitalismo moderno impone costantemente alle software house una limitazione della loro creatività, motivata dietro la necessità di guadagnare sulla produzione dei videogiochi. Nelle case più grandi, come Ubisoft, molte delle feature dei giochi sono decise a tavolino dagli azionisti, più che dagli sviluppatori. In massima sintesi, essi si basano su dati e modelli di marketing che indicano quali gusti sono più appetibili per il pubblico in un dato momento, e indirizzano lo sviluppo dei videogiochi su quelli. C’è quindi un tentativo di andare sul sicuro, facendo leva su elementi che sicuramente garantiranno un ritorno monetario. E, nel caso di Assassin’s Creed Odyssey, l’idea di aggiungere Alexios è funzionata da un punto di vista economico.
Malgrado l’idea che “le donne non vendono” sia stata smentita più volte nei fatti durante la storia del medium videoludico (si pensi a esempi macroscopici come Tomb Raider e The Last of Us, ma anche in misura minore a titoli come No One Lives Forever e Beyond Good and Evil, tutti apprezzati dagli appassionati), a conti fatti i due terzi dei giocatori hanno scelto Alexios come personaggio giocante in Odyssey.
Le motivazioni sono infinite, e Reddit se ne leggono un po’: il pubblico è in maggioranza composto da giocatori uomini, e molti di essi si sentono più a loro agio ad impersonare un uomo. Per altri la questione del giocare di ruolo è fondamentale e non potrebbero mai vestire i panni di una donna. Lo stesso, peraltro, si è visto in passato circa la selezione del colore della pelle nei GDR e nei MMORPG in generale, laddove i giocatori bianchi creavano avatar bianchi e i giocatori neri avatar neri. Il simile, insomma, tende a stare con il simile, almeno nei videogiochi.
È comunque da rilevare una minoranza che ha apprezzato molto la possibilità di scegliere entrambi i protagonisti, e ha giocato il titolo più volte impersonandoli entrambi, oppure ha direttamente scelto Kassandra, spinto dal fascino che il personaggio dell’eroina riscuote anche su un pubblico maschile.
A fronte della preponderanza di giocatori che hanno scelto Alexios, rimane però da capire come questa scelta abbia influenzato sulle vendite del gioco. In altre parole, non è certo che Odyssey avrebbe venduto di meno se ci fosse stata solo Kassandra.
Probabilmente, il “problema” nasce proprio dalla possibilità di scelta: escludendo una ristretta minoranza di giocatori veramente sessisti, quasi nessuno avrebbe avuto da ridire se la protagonista di Odyssey fosse stata una donna e soltanto una donna, ma messi di fronte alla scelta hanno preferito optare per un personaggio maschile, in virtù della loro comunanza ad esso.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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