Che Pagan Online non fosse un prodotto propriamente rivoluzionario lo avevamo già messo in luce nella recensione qui sulle pagine di MMO.it, laddove però quel bonaccione di Damians l’aveva parzialmente salvato per via del suo discreto comparto single player.
Ma una cosa era chiara: sarebbe stato il futuro supporto del gioco a determinare il destino di Pagan Online. E oggi, il destino si è compiuto: Pagan Online chiude.
A partire dal 4 agosto, infatti, il gioco diventerà solo single player, abbandonando completamente la sua componente online. A quanto pare, gli sviluppatori Mad Head Games ed il publisher Wargaming hanno scelto di prendere, per così dire, strade diverse. Così i primi hanno commentato la chiusura del multiplayer:
Nonostante il supporto dei nostri giocatori e i migliori sforzi del nostro team, supportare i server multiplayer per Pagan Online non è più sostenibile.
[…] Non abbiamo altri piani di aggiungere ulteriore contenuto al gioco, anche se ci riserviamo di riconsiderare questo una volta che saremo definitivamente passati al single player.
Insomma, il gioco si avvia sul viale del tramonto e rimarrà, con ogni probabilità, così com’è ora per sempre. Certo, per un titolo che aveva “online” nel nome, la rimozione della sua componente multiplayer non è certo il massimo.
I giocatori saranno in grado di trasferire i propri progressi dall’online al single player. Dall’ultimo update, infatti, i dati sono salvati sia sui server di Pagan, sia sulla macchina del giocatore. Cadendo i primi continuerà ad esistere la seconda, e i personaggi saranno in salvo.
Inutile dire che la community, già di base non proprio numerosissima, non ha preso bene la notizia, e al momento Pagan Online si trova bombardato da recensioni negative su Steam.
Addio Pagan Online, insegna agli angeli quanto è demenziale porre la parola “Online” nel titolo del proprio gioco.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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