Novità importanti si prospettano all’orizzonte per l’MMO sandbox spaziale Dual Universe, che dovrebbe giungere in stato di beta il 27 agosto 2020.
Il titolo, che offrirà numerose possibilità ai player, è basato sui voxel, un po’ come Minecraft, e permetterà di modificare ogni singolo oggetto nel mondo di gioco, gestito in un unico server al quale tutti si connetteranno. La costruzione di navi, di strutture e perfino dei sistemi sociali (come gilde, alleanze e nazioni) è, nell’ottica degli sviluppatori, lasciato in mano ai giocatori.
Novaquark ha pubblicato un nuovo trailer dedicato alla storia di Dual Universe, che trovate in calce all’articolo. Inoltre è stato annunciato che il 27 agosto cadrà l’NDA, e allora saranno sicuramente disponibili moltissime informazioni sullo stato del progetto.
Insieme a questo annuncio, sono anche arrivate informazioni sul modello di abbonamento necessario per giocare a Dual Universe. In modo parzialmente inaspettato, gli sviluppatori hanno deciso di bloccare dietro il pagamento di un canone mensile la fruizione del loro prodotto.
Tuttavia, il costo del canone è inferiore a ciò a cui siamo abituati: 6,99$ al mese (che diventeranno probabilmente 6,99€), con la possibilità di accedere a pacchetti di più mesi con conseguenti sconti. I backer dell’Alpha, ovviamente, avranno accesso alla beta per tutta la sua durata, senza costi addizionali.
Per il resto sul sito ufficiale sono disponibili tre pacchetti che permettono di iniziare subito a giocare: il Contributor Pack (a 60€), lo Sponsor Pack (120€) e il Patron Pack (180€).
In teoria, Dual Universe dovrebbe essere rilasciato nel corso del 2021, e al momento non sembra avere problemi sulla tabella di marcia: vi terremo quindi informati sui prossimi sviluppi del progetto.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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