Nell’ultima Lettera da parte del Produttore, il game director Naoki Yoshida ha fornito alcuni aggiornamenti sullo sviluppo della prossima imminente patch di Final Fantasy XIV, Reflections in Crystal, e tra le informazioni c’è anche la nuova data di lancio: l’11 agosto 2020.
Originariamente la patch sarebbe dovuta uscire il 16 giugno, ma a causa di varie ragioni dovute principalmente all’avvento del COVID-19, lo sviluppo è stato rallentato.
Prima di tutto voglio scusarmi con i giocatori per il ritardo della Patch 5.3, Reflections in Crystal, che originariamente doveva uscire il 16 giugno. Nonostante il nostro team di sviluppo abbia subito un certo numero di imprevisti a causa del coronavirus, sono contento di potervi informare che siamo tornati a pieno regime, e abbiamo previsto nuove date di rilascio per i prossimi aggiornamenti. Per adesso la patch 5.3, Reflections in Crystal, è prevista per martedì 11 agosto 2020.
La patch è interessante: porterà nuovi contenuti quali la conclusione della quest main scenario di Shadowbringers e un nuovo dungeon, The Heroes’ Gauntlet. Tra le altre feature si annoverano:
- Una nuova beast tribe, quella dei Dwarves, con quest dedicate alle classi crafter.
- Nuove quest per le Chronicles of a New Era, The Sorrow of Werlyt. Saranno orientate alla storia e includeranno degli scontri istanziati, ma non ci saranno trial.
- Una nuova trial, di cui non è rivelato il nome per evitare spoiler del main scenario, ma solo le due modalità. Sappiamo che sarà la “battaglia finale” della storia di Shadowbringers.
- Un nuovo alliance raid, ossia il Capitolo 2 di YoRHa: Dark Apocalypse, con uno scenario dal titolo The Puppet’s Bunker.
Potete leggere tutte le novità nell’approfondimento sulla patch 5.3 che abbiamo realizzato in collaborazione con i ragazzi di FFXIVITA.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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